Page 56 - Libro 1
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successo  richiami  il  cinismo  e  la  relazione  grossolanamente


            machiavelliana fra mezzi e fini.

            Ovunque è esasperazione, invidia, risentimento, livore, paura.


            Sentimenti che richiamano la cattiveria che, a sua volta, asserve

            chiunque per gli effetti della cattiveria e per la minaccia insita

            nel  mostrarsi  della  cattiveria.  Non  si  ha  la  giustificazione  di


            alcun pensiero etico, per quanto barbaro e violento e inumano

            possa essere. Rimane la profonda amarezza che il sacrificio di


            un popolo si debba far passare come un dovere morale e quindi

            etico in un contesto di cattiveria.


            E poiché il cattivo alla lunga si fa prigioniero della sua stessa

            inumanità, chiunque si trovi a sopraffare gli altri, sopraffà se

            stesso. Costruisce una gabbia attorno a sé. Il che equivale ad una


            condizione umana individuale e collettiva senza speranza.


            Franco Petramala









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