Page 55 - Libro 1
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Negli ultimi decenni lo spunto individualistico alla ricerca della


            dimensione  della  unicità,  porta  all’isolamento  inducendo  il

            sentimento della paura e della insicurezza che striscia dentro di


            noi e poi ammorba i comportamenti, li deforma e li sostiene con

            l’utilizzazione  del  massimo  dell’egoismo  del  quale  è  fatta  la

            cattiveria; strumento e motivazione oscena per spostare la soglia


            della pietas, per mantenere ambiti di apparente sicurezza a fatica

            conquistati.  L’etimologia  della  parola  cattivo,  cattiveria,  è


            sicuramente  dal  latino  “captivus”  cioè  prigioniero,  che  nella

            lingua    cristiana   si   arricchisce   della   specificazione


            “diaboli”, captivus  diaboli, «prigioniero  del  diavolo”  e  quindi

            malvagio.

            Quelle piccole  impresentabili  inclinazioni  stanno  diventando


            costume e metodo delle relazioni. Si osservano rendite elettorali


            e  fortune  politiche  fondate  sull’uso  della  cattiveria,  sullo

            sparlare e sullo scandalizzare in segno di sfida, con la copertura

            di campagne mediatiche denigratorie e ben orchestrate. Vecchie


            regole  se  non  eterne,  si  dirà,  prevedono  da  sempre  che  il
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