Page 154 - Libro 1
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Non c’è traccia di questa tesi, nemmeno nello splendido libro “
il più grande uomo del Pleistocene” di Roy Lewis.
Comunque, come dicevamo, l’uomo della caverna si dedica alla
sua occupazione principale e si inoltra nella foresta alla ricerca
delle prede che serviranno a sfamare la famiglia per almeno 28
lune, armato di appuntito robusto legno, rudimentale giavellotto,
soprattutto consapevole delle sue doti di appostamento della
vittima con l’occhio fino di chi ne sa una più del diavolo, nel
tendere le trappole e nel prevedere le mosse dell’avversario, in
questo caso dell’animale cacciato.
Conosce bene il come si fa a pezzi la carne della preda catturata,
per poterla trasportare più agevolmente per i lunghi difficoltosi
camminamenti verso la grotta.
Di ritorno dalla battuta di caccia, stanco ma soddisfatto, giunge
alla caverna ed espone alla compagna e ai figli l’animale
catturato, cercando un cenno di approvazione soprattutto da
parte di lei perché ciò lo inorgoglisce.
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