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delle  analisi  attorno alla  oggettività  dei  processi  e  non  della


            valorizzazione  di  rivalse  spesso  solamente  frustranti.  Chi

            volesse  negare  la  dinamica  perversa  che  ha  prodotto  una


            esagerata e distorta crescita del potere della finanza nazionale e

            internazionale, dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989,

            sarebbe parimente un visionario.



            Chi  volesse  negare  la  passività  degli  Stati  nazionali  e  degli

            Organismi rappresentativi internazionali, sarebbe da giudicare


            uno  spettatore  molto  ma  molto  distratto.  Ciò  è  evidente  cosi

            come evidenti sono le condizioni dei lavoratori e dei disoccupati


            in Europa ed in Italia Grecia e Spagna in modo particolare. La

            riprova?


            Benedetto XVI a Milano ha alzato la voce contro l’egoismo del


            capitalismo e la necessità che la ricchezza e la produzione di


            essa  vada  in  favore  dell’uomo  e  della  famiglia.  Altro  che

            convincere la Merkel a concedere gli Eurobond….





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