Page 37 - Franco Petramala - Libro 3
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tramortire e non far danni irreparabili, come al contrario la
capata, ammirevole per precisione, frontale diritta
all’obiettivo, colpo di grazia per l’esito prevedibile del
tramortimento fatale, infradiciato a lungo nell’umido sapido
di un genere ben conosciuto del “non sai chi sono io”: quello
della capata.
Non stiamo a dire della violenza e di ciò che si nasconde nella
coscienza muta di chi la pratica, della sofferenza totale
universale che sempre sta dietro una violenza tanto violenta,
esposta con la franchezza del “questo sono io”, senza
attenuanti invocate o appena appena accennate, espresse
bellamente e celebrate nella consapevole ripresa della
telecamera, testimonianza senza veli né dubbi e soprattutto
esempio di franchezza inequivoca, scena di ordinario
oltraggio.
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