Page 93 - Libro 1
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Canetti, abituato ormai a consumare e con la delusione di non


            poterlo  più  fare  come  prima;  il  tumulto  delle  coscienze  e  la

            gracilità delle relazioni sociali favoriscono la tracotanza di chi


            sostiene: adesso comando io e tutti zitti!!

            Un  orpello  tristemente  famoso  del  tempo  del  fascismo  che

            pullula qua e  là  sul territorio nazionale, alimentato ora come


            allora  dal  sottoproletariato  che  alza  la  testa  inconsapevole  e

            sofferente nella crisi profonda di un proletariato orfano della sua


            stessa consapevolezza; esso trova alimento soprattutto nelle aree

            del paese più esposte al costume del non sviluppo, della cecità


            da paura e da ignavia scambiata per “moderatismo”, secondo il

            rito antico del baciamano. In un luogo così intercluso dalla crisi

            globale, parliamo del paese, il compito di rinascita è collettivo e


            nessuno si può escludere, ne può esserci qualcuno o qualche


            istituzione che possa chiamarsi fuori.

            Se  c’è  chi  dice,  io  non  c’entro,  questi  è  chi  si  compiace  di

            leggere ancora oggi il Corriere dei Piccoli, che non si pubblica


            più da molti anni.
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