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c’entrasse con la intervista sui campionati europei, non si sa
davvero. Viene fuori la supposta omofobia di Cassano e la
polemica sullo stato di arretratezza del paese sull’argomento.
Ma non è Cassano l’omofobico, né il suo impaccio è negativo e
colpevole di alcunché. In questa Italia apparentemente
disinvolta, irretita da costumi approssimativi scambiati per
moderni, dice bene Giuseppe De Rita, si confonde molto spesso
il peccato con il reato.
E’ lontana la distinzione di fra “foro interno” e “foro esterno”
fra morale e diritto della tradizione cattolica; ma è attuale
sovrapporre peccato e reato allo scopo, diremmo cinico, di
utilizzare i mezzi di comunicazione di massa come strumenti
aggressivi nei confronti di avversari o solamente per acquistare
lettori o sollecitare proseliti anche per un solo giorno,
orientandoli a malumori nei confronti di avversari o dei diversi,
antico retaggio del costume della purezza di nazistica e
fascistica memoria. Se l’omosessualità non è reato, emulsiona il
tentativo di considerarlo un peccato e non già per
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