Page 68 - Libro 1
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vivere  secondo  le  morali  laiche  per  cui  la  immortalità  è  di


            pochi”,  come  osserva  Bauman”;  degli  uomini  famosi  o

            meritevoli di ricordo da toponomastica, per esempio.


            Prima dell’epoca che viviamo il vivere era dedicato a rinnovare

            la nostra identità che aveva alcune certezze, a volte molto rigide

            e schematiche altre volte più progressive come dimostra la storia


            delle conquiste umane nel sociale; a tendere alla definitività del

            lavoro  e  poi  alla  ricerca  professionale  del  lavoro  e  alla  sua


            localizzazione. Ma esisteva una linea di continuità da seguire e,

            raggiunta la meta, si aveva la sensazione di potere pensare a chi


            sarebbe  venuto  dopo,  nella  famiglia,  nel  mestiere  e  nella

            comunità.

            Così i giovani nutrivano aspirazioni e progetti condividendone


            il  mistero  che  è  in  ogni  futuro, ovviamente  anche  gli  aspetti


            innovativi e avventurosi. C’era l’idea di una vita parte di un tutto

            che  comunque  ci  riguardava,  pur  nell’immensità  del  “tempo

            comune” .




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