Page 49 - Libro 1
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Probabilmente  è  vero  che  lo  “stato  sociale” ha  perduto  nel


            tempo  il  suo  senso  originario,  cioè  di  provvedere  ad  erogare

            interventi pubblici per fornire assistenza e altri servizi primari a

            chi non poteva pagarli.



            Tutti i cittadini cioè avrebbero dovuto avere la stessa possibilità

            di  utilizzare  servizi  pubblici  primari,  la  sanità,  l’assistenza


            sociale, la scuola, insomma l’area del bisogno primario che nel

            tempo si è andato diffondendo.



            Invece il sistema è finito per fornire servizi senza distinzione di

            reddito ed a costi indistinti a “classi medie e medio alte, il più


            delle volte non riuscendo a proteggere i veri deboli”


            Paradossale:  per  la  erogazione  dei  servizi  pubblici  il  ricco  è

            uguale al povero non viceversa!!



            Di principio questa rimane sempre una contraddizione ma per

            superare le obiezioni fra lo stralunato e il sofistico, diciamo che


            è  possibile  come  è  stato  possibile  realizzare  un  sistema

            universalistico a costi non differenziati.
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