Page 18 - Libro 1
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maltrattati  e  mortificati  oggetto  di  tiranneggio  da  accattoni,


            quali  lavoratori  sì  ma  portatori  di  “deminutio  capitis”,  agli

            operai    delle  industrie  in  via  di  delocalizzazione  se  non  già


            delocalizzate, ai servizi INPS, a quelli dalle tasse, allo stillicidio

            delle bollette gravate dalle tasse e dalle accise sui carburanti.

            Il rischio della riapertura delle scuole e l’ansia dei ricercatori.


            C’è poi il silenzio dei morti, delle morti per inquinamento, il

            silenzio dei malnati, il silenzio delle vittime dei taglieggiamenti


            dei potenti e delle vittime delle mazzette ai colletti bianchi, il

            silenzio  degli  indifesi,  dei  vilipesi,  di  chi  è  stato  ingannato,


            uomo della strada o delle istituzioni, c’è il silenzio dei gabellieri

            a  cui  conviene  rimanere  nell’ombra  e  ad  essa  sottraendosi

            solamente  per  raccogliere  i  frutti  della  aggressione  furtiva  e


            della persecuzione vile.


            C’è il silenzio dei clandestini e dei rifugiati neri e asiatici che

            ammutoliscono      davanti   alla   insipienza   del    modo

            dell’accoglienza italiana.




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