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economiche, frustrazioni classiste perché evanescenti, sfide
senza esito.
Malessere che non si spegne, che non consente riflessioni e
decisioni che durino nè aspettative attendibili. Tutto e il
contrario di tutto: ciò che appare legale è illegale e ingiusto
profondamente. Ciò che è legale e giusto appare negativo perché
il delimitare fra il legale e l’illegale dipende dal grado di
violenza che riesce ad esprimere chi è interessato a fare apparire
ciò che non è, oppure chi resiste a non farla prevalere.
C’è la illegalità diffusa, pratiche surrettiziamente mafiose,
condizionanti simulati da regole del gioco, astute truffe di
linguaggio e di comportamento nelle pubbliche amministrazioni
e nella politica, che affondano le radici nell’utilizzo osceno, a
volte finanche sfacciato, di poteri esercitati per interessi
personali e sempre in nome della collettività e del popolo
sovrano.
Detto questo tutti oggi parlano lo stesso linguaggio, poco
rumoroso, timido, speranzoso che qualcosa andrà a posto da
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