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Va molto meno bene se applicata alla società e in fin dei conti
agli uomini (già !!…in fin dei conti).
Sfugge ormai l’effetto casuale della teoria dei moti browniani,
tanto per rimanere nel mondo della fisica. Di causalità non c’è
traccia neanche come principio archetipo o inizio dei processi
vitali come suggerisce la teoria della causalità e della necessità
dei “Nobel” Francois Jacob e Jacques Monod.
Eppure una chiave di lettura interessante da considerare quando
si fa l’analisi della evoluzione del sistema politico, a cominciare
dal comportamento degli elettori-cittadini, dovrebbe essere
prontamente colta; ma non si fa !! almeno non la conosco.
Una sorta di rimozione o di tardivo senso dell’appartenenza, a
valenza “retro”, impedisce di valutare l’influenza della presenza
ormai pregnante della donna nelle dinamiche di una società dove
sviluppa il dire il fare la ragione e la volontà e quindi la sua
influenza non più familistica o soltanto familistica, ma anche la
sua capacità di suggerire ed orientare. Non soltanto cioè il valore
della suggestione della donna ma la suggestione dei valori della
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