Page 9 - Libro 2
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Ed i verbi; i verbi che la mia prozia mi faceva ripetere al
braciere dopo aver giocato tutto il giorno; …vieni Francu,
vieni, che ripetiamo i verbi!!
Ed io per non dispiacerle mi accucciavo e ripetevo,
ricominciando daccapo, di santa pazienza, se sbagliavo. Pero
era un momento dolcissimo della giornata e anzi mi attirava
quella intimità fatta di cantilene, quelle dei verbi che
sembrava zompettassero dal presente indicativo a quello
prossimo, al difficile futuro anteriore.
Confesso che ancora ho terrore di sbagliare il congiuntivo e
sempre, sempre, quando mi scappa, non penso proprio alla
nenia del ripetere ma alla dolcezza di quello sguardo severo
ed indulgente che mi avvertiva dell’errore.
Dopo ne ho imparate tantissime di cose, quasi nessuna a
memoria, ma tantissime ne ho anche dimenticate.
Con quelle imparate a memoria non ho bisogno di nulla per
ripassare con nostalgia la mia vita da ragazzino.
Franco Petramala
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