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suoi responsabili, non attenua la drammaticità della
situazione sanitaria al Sud.
Insomma la crisi del “Welfare State” è generale nel Paese
perché all’equivoco pubblico-privato non si risponde con la
contrapposizione dei due mondi, ma con la inaugurazione
della epoca del “Welfare Society”, come sostiene Stefano
Zamagni*: ammettendo cioè anzitutto che la salute non è un
bene privato, pur garantito a tutti, ma un bene
integralmente pubblico. Da qui la necessità di tornare a
valorizzare innanzitutto il sistema del medico di medicina
generale sul territorio, quella specialistica e la prevenzione a
tutti i livelli.
Nessuno si è data la pena di verificare nei tempi addietro
quel che di buono si stava facendo al Cotugno di Napoli, anzi
il giornalismo televisivo di inchiesta ha fatto strame della
organizzazione ospedaliera napoletana e tuttavia non ho
motivo di negarne le buone ragioni.
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