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riuscito  primo  e  Giovannino  Gentile  non  sarebbe  entrato


            nella terna.


            Di  fronte  a  questo  pericolo  il  filosofo  Giovanni  Gentile

            svegliò in sé le energie e gli accorgimenti del buon padre di


            famiglia  dell’agro  di  Castelvetrano;  dal  ministro  della

            Educazione  Nazionale  fece  ordinare  la  sospensione  del


            concorso:  e  fu  ripreso  dopo  la  graziosa  eliminazione  da

            concorrente di Ettore Majorana, nominato alla Cattedra di


            Fisica Teorica dell’Università di Napoli per “chiara fama”

            in base ad una vecchia legge del ministro Casati rinvigorita


            dal fascismo nel 1935.


            E a Majorana toccò di rientrare sul serio nella “normalità”;

            ché  aveva  partecipato  al  concorso  soltanto  per  fare  acre


            scherzo ai colleghi. Tra i quali più tardi, dopo la scomparsa,


            prese piede la convinzione che fosse fuggito per il panico, il

            trauma, di dover comunicare, di dovere insegnare. Come a

            dire che ben gli stava.”


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