Franco Petramala con il suo ultimo fondino “Dalla Caltagirone di
Sturzo”, con i suoi moduli densamente espressivi, propone il
tema delle nostre democrazie che, per la scarsa fiducia nel
futuro, si rifugiano spesso nel sogno di improbabili
“rivoluzioni rigeneratrici”. Alcune osservazioni.
1) Il nostro Risorgimento, diceva Spadolini commentando Gobetti,
è stata una “rivoluzione conservatrice”, “più un ritorno al
passato che uno slancio verso il nuovo”.
2) La Rivoluzione liberale non è mai decollata: liberali a
chiacchiere e anti liberali nei fatti. Lo stesso Gobetti: il
popolo italiano è “un popolo di dannunziani al quale non si può
chiedere spirito di sacrificio”. Vedi la Rivoluzione liberale di
Berlusconi.
3) La Rivoluzione di Ottobre in Russia ha avuto il seguente
esito: le statue di Stalin in pieno regime sovietico sono state
abbattute. I Romanov, invece, sono stati beatificati e i resti
delle loro salme venerati nella Cattedrale San Pietro e Paolo di
San Pietroburgo.
4) I Governi che proclamano rivoluzioni negli assetti
istituzionali e negli equilibri sociali sono fuori dalla Storia.
Togliatti ammoniva nel ‘46 anche i suoi: “le rivoluzioni non le
fanno i partiti. I partiti, se ne sono capaci, le dirigono e
niente di più”.
5) Federico Rampini di recente: “è consueto porre sotto processo
l’Occidente sia per i suoi valori che per tutto quello che ha
contribuito a realizzare. Invece di difendere e valorizzare la
nostra civiltà ci associamo inconsapevolmente al coro di
critiche e di condanne. Trascuriamo di sottolineare che
l’Occidente ha esportato progresso e che i nostri modelli
produttivi hanno sollevato dalla fame miliardi di persone. La
Cina e l’Iran si definiscono Repubbliche. In Confucio e nel
Corano il concetto di Repubblica non esiste.
6) Le diffuse spinte populiste che raccolgono vasti consensi
elettorali favoriscono il governo dei demagoghi. Il passaggio
dai demagoghi ai dittatori o ai tiranni è abbastanza probabile.
Conserviamo perciò la nostra “democrazia” e difendiamola!