Che tutto cambi perché nulla cambi, l’abusato adagio stavolta è difficile che sia il metro dei “non
credenti” dell’Italia del Governo Draghi.
Il Paese è immobile e da
troppo tempo e da molto prima del Covid.
La sfiducia nelle
istituzioni è dilagante, non perché il cittadino sia preso
da una qualche forma di depressione o devianza, ma perché
realmente le istituzioni sono inadeguate e fallaci.
Il conflitto sociale è addormentato in nome del farisaico schiacciamento delle differenze.
Il benessere è diventato
come l’aria o l’acqua, elemento ovvio epperò il sistema non
è più in grado di fornire né cure adeguate né aiuti al
bisognoso. Né sostegno alle attività produttive.
Chi vede in Draghi
un disegno fondativo non può che sperare quanto meno in un ruolo
dei partiti, vero però, non finto o infantile.
Quale la
condizione? Superare l’isolamento in cui lo stesso popolo è
caduto per promuovere partiti veri derivati dalla tradizione popolare.