1)dal 1600 si
discute di diritto internazionale moderno, delle sue prerogative
e dei suoi limiti, ma è già dal 1200 che si ammette la
differenza fra guerra giusta e guerra ingiusta perfino da San
Tommaso d’Aquino.
2)così come mi
sembrava che per economia di guerra si intendesse la particolare
economia in tempo di guerra mentre ho la sensazione che oggi
significhi un’altra cosa: come alimentare un processo di
rivitalizzazione di una economia stagnante in ragione di una
ricostruzione delle aree distrutte dalla guerra, alla ricerca di
nuovi equilibri per nuovi mercati.
3)nelle teorie di
Hugo de Groot, appunto del 1600, si discuteva della
proporzionalità fra aggressione e misura della reazione ad essa.
Tutto ciò sembra
che domini lo scenario orribile delle guerre in atto in Europa
ed in Medio Oriente con la predicazione dell’etica della pace e
la esecrazione dei massacri della povera gente di cui si fa
scempio.
Tuttavia mi
sovviene un pensiero angoscioso che avvalora la osservazione n°
2.
Qualcuno sa
spiegarsi perché non vengono liberati “senza se e senza ma” gli
ostaggi superstiti ancora in mano ad Hamas? A che serve non
farlo? A che servirebbe farlo?