Ieri 24 aprile ho ascoltato una conversazione di Giuseppe
Nicoletti sulla Autonomia Differenziata, organizzata dalla
Associazione Crocerossine d’Italia. Ha dimostrato con la
illustrazione dei dati numerici il tentativo della rottura del
Nord con il Sud.
Si deduce che il Meridione d’Italia, opponendosi alla” Riforma
Calderoli”, mostrerebbe di volere ancora mantenere l’Unità di
Italia. Il Sud, in qualche modo indotto nell’800 alla Unità di
Italia, oggi si ritroverebbe a difenderla mentre appaiono
minacciarla quei territori che l’hanno voluta e promossa. La
maggior parte della classe politica meridionale subì l’Unità
d’Italia; allo stesso modo la maggior parte dell’attuale classe
politica sembra subire il tentativo della sua frantumazione,
invece di essere contro, per principio! Ideologicamente una
volta tanto!
Nord e Sud, in due ma non
insieme.
Oggi 25 aprile nella stessa mia città, nello stesso momento si è
celebrato l’alza bandiera alla presenza delle autorità civili e
militari; a distanza di un kilometro un lungo corteo organizzato
dai Sindacati celebrava il medesimo 25 aprile in nome della
Resistenza e dell’Antifascismo.
Sempre in due ma non
insieme.
La prima manifestazione nel luogo evocativo della Prima Guerra
Mondiale con la vittoria di Armando Diaz, Napoletano, succeduto
dopo la disfatta di Caporetto al Piemontese Luigi Cadorna.
La seconda manifestazione solamente del mondo del lavoro e
nemmeno unitaria.
Anche in questa occasione
non insieme.
Di fatto l’Unità del
paese sembra svanire ed è facile che la Repubblica rimanga tale
ma con un profilo diverso da quello descritto nella attuale
Costituzione, pronta per essere “adattata”!