Rileggendola, la sensazione è oggi di un mondo alla ricerca
della soddisfazione dei bisogni di tutti, un mondo di affamati
che si rivolge ai benestanti viventi nell’ambiente amniotico
della democrazia. Che tuttavia da tempo non ha più molte
certezze né progetti né orientamenti.
In ogni caso il mondo sembra popolato da “misere creature alla
ricerca di un essere a cui ci si inchini, e in cui tutti credano
in lui e lo adorino, tutti insieme”, come tante volte accaduto,
nel rifiuto della ricerca del simile. Tutti uguali e senza
libertà, condizione per esser nutriti anche a costo del subire
il delitto. Come nei tempi più bui.
Siamo sull’orlo del non sapere cosa sia il bene e cosa il male.
Non serve più, forse, la libertà di scelta che quel predicatore
di duemila anni fa diffondeva, già nel deserto.
Venne e iniziò il monito del dubbio prima di decisioni libere.
“ Vattene e non venire mai più…mai più” ammoniva il Grande
Inquisitore.
Il silenzio continuava ed infine, di risposta, ricevette non una
parola, ma un lieve caritatevole misterioso bacio.