Non si vedono più neri-  di Franco Petramala

il Fondino del 09 marzo 2024

Non si vedono più neri

di Franco Petramala

 

Solamente dopo un pasto ristoratore ed accolto, si chiedeva il nome allo straniero.

Ne scrive Peppino Aloise nel fondino del 6 marzo “A Cutro è morta l’umanità”.

La storia europea è iniziata da quel patto federativo fra Latini ed Enea, mito richiamato da un articolo del 7 marzo su Repubblica di F. Gentilini, a commento di un famoso saggio di T.S. Eliot: il tema è delle Elezioni Europee, sempre che si abbia l’obiettivo a “rigenerarsi, ritrovare la vocazione a capire il mondo” uno dei tesori unici della civiltà europea. È grandiosa l’idea di Enea di immaginare una cittadinanza basata non sul sangue, ma sulla commistione della cultura orientale con quella dell’ovest, che continuò con l’inclusione nella romanità della predicazione di Gesù di Galilea.  L’idea di Europa continuò con Carlo Magno e poi con Federico II ed il suo sguardo al mondo semita ed arabo, fino al 1945, allorché la “vocazione a capire” prevalse, “dopo i due tentativi di suicidio di civiltà”.

Ma l’Europa è in crisi per non coltivare federalismo ed accoglienza dei migranti.

Oggi si impedisce il pensiero progressivo, in Italia con l’Autonomia differenziata, con il fermo/immagine dei poteri di governo del progetto di riforma costituzionale, misure dovute al declassamento dei partiti a comitati elettorali. Per non dire della frattura fra aree socio politiche di Nord e Sud, sfiorandosi la reale volontà di difendere lo spirito risorgimentale più a Sud che a Nord. Come la frattura fra Russia e Ucraina; fra Israeliani e Palestinesi, ancora divisi dalla questione della primogenitura di Abramo fra Ismaele e Isacco, ed insieme con la stessa Massoneria divisa anche essa a metà, fra Nord e Sud del suo corpo elettorale.

Franco Petramala