I “Loquentes”e gli “Eloquentes” - di Giuseppe Aloise

il Fondino del 06 ottobre 2024

I “Loquentes”e gli “Eloquentes”

di Giuseppe Aloise

Ieri Walter Brenner riferiva che l’inganno e le mistificazioni segnano la rottura tra la cosa e la parola. Ed è da condividere. Ora – aggiungeva - il nostro tempo è dominato da una “materialità che si nasconde e si mescola alla virtualità”. Tutto questo però, non potrebbe accadere senza l’ausilio delle parole.

La parola è un farmaco che può significare alternativamente cura e veleno.

Il 28 ottobre 1940 Mussolini attaccava la Grecia con immediati insuccessi. Il 18 di quello stesso mese da Palazzo Venezia il Duce aveva tuonato: “Spezzeremo le reni alla Grecia” La folla aveva applaudito.

Il 13 maggio 1940 alla Camera dei Comuni, W. Churchill, presentando il governo, afferma: “Non ho nulla da offrire se non sangue, fatica lacrime e sudore”. La Camera gli dà la fiducia.

Nel Caso di Churchill, Cicerone avrebbe evocato gli “eloquentes”, quelli cioè che alla capacità oratoria aggiungono la sapienza; nel caso di Mussolini, invece, avrebbe evocato i “loquentes” cioè i demagoghi.

Gli esempi recenti non mancano: Giorgetti per la manovra di bilancio ha prospettato tagli e sacrifici per tutti. Subito Palazzo Chigi ha precisato che le parole di Giorgetti erano state malamente interpretate.

I “loquentes “dicono solo quello che ti vuoi sentir dire!!

di Giuseppe Aloise