La sua psicologica
invece si, ne dà l’idea egli stesso: poveretto a prima vista
spagnolesco e popolano, mimetico, coperto lo sguardo timido dal
cappellaccio protettivo, impedendo alla luce di dar fastidio ed
aumentare così le sue difese anche da sé stesso.
L’aforisma
di Benigni lo preoccuperebbe ancor più che la notizia della
voglia di sposarsi di Renzo e Lucia, come si vociferava, quella
terribile notizia che sarebbe sicuramente arrivata o prima o poi
e Dio solo sa come l’avrebbe evitata volentieri!
Come
?… un nuovo cammino ? lo spaventa davvero; ancor più spaventato
pensando al tempo trascorso senza rendersi conto dei pericoli
che aveva corso. Quali? Tutti !!
Ma
adesso c’è la Tele e i dibattiti televisivi. Mi sarei dato da
fare in ogni modo perché fosse invitato ad uno dei “format”
tutti o quasi uguali a sé stessi.
Ve lo
immaginate seduto fra tante persone ben vestite e pronte ad ogni
tocco? reattive e invadenti? seduto magari alla fine del
parterre con la talare calata fin sotto le stringhe; forse anche
con l’ombra in bell’evidenza di usata polvere ed una macchia lì
sul petto, però discreta e non grande, di chissà quale intingolo
indirizzato male.
Di
certo non avrebbe avuto la sicurezza degli altri, questo no!
invece la simpatia dei telespettatori sì, con quella sua aria
malferma e dubbiosa, a chiedere scusa della sua presenza e
soprattutto del suo modo incerto d’aprir bocca sui problemi
vecchi e nuovi, sul vicinato chè, al contrario, nessun
turbamento recano i
temi planetari agli altri ospiti, sempre gli stessi e sempre
presenti per una rivincita all’infinito sui colleghi.
Mai in
loro un filo di dubbio, nemmeno un filino, nemmeno l’ombra, né
macchie sul vestito; e sì, intonso il vestito immacolati dentro.
D’accordo,
il mezzo televisivo non è la stradina impolverata piena di
ciottolini cui Don Abbondio volentieri tirava il calcetto con la
punta della scarpa.
Però
se qualcuno un giorno dovesse apparire dubbioso, magari non più
di tanto per esigenze televisive naturalmente, sulle vicende
umane anche quelle contorte e tuttavia ostentatamente
semplificate da lor signori, chissà prenderebbe il posto di don
Abbondio e diventerebbe famoso, come l’unico vero affabulatore.
Di
Trump tutti prevedono tutto e tutti sanno di tutto, del passato
del presente e del futuro. Ma prima di questo fracasso nessuno
lo conosceva e non era neppure un carneade.
Oltre,
naturalmente, agli argomenti del giorno, l’America del dopo
elezioni presidenziali e poi la globalizzazione e poi la
sovranità degli Stati, la sua rinuncia da parte dei governanti,
la finanza, l’Europa dei Junker, la dottrina di James Monroe del
1823 dell’”America agli americani”, al quale debbo un buon voto
in storia, la influenza progressiva degli Stati Uniti sul
continente americano e sull’Europa e sul mondo fino ai giorni
nostri.
Non
tutto in una sola puntata naturalmente ! almeno questo, povero
don Abbondio!!
Dimenticavo
del referendum e del governo.
Referendum
che si annunciava importante e grande grande, divenuto passando
i giorni piccolo piccolo e
d’occasione ed un governo sempre sugli schermi televisivi,
come una spiritata mariposa, alla ricerca della protezione di
quello prossimo venturo.