Evviva Evviva la Fiat ha acquistato la totalità della Crysler
americana.
L’Italia ha conquistato una delle maggiori fabbriche
automobilistiche d’America, non ha importanza se in crisi da
molti anni
Non
è vero che gli Italiani sono dei buoni a nulla, sono anch’essi
bravi e buoni europei
Ma
come ha fatto la FIAT a ottenere il risultato della acquisizione
di cotal pacchetti di una delle maggiori industrie? Eppure la
Fiat produce a stento e di quel che produce copre misere quote
del mercato europeo e italiano. !
Nonsappiamo rispondere con dati di fatto a questi quesiti e
di come siano andati o stiano andando veramente le cose.
Ma
qualcosa si può dedurre senza fare tanto scandalo.
Uno)
non un clima da parrocchia ha consentito alla
Fiat di entrare nel mondo
della finanza americana.
Due)
la conclusione della attività finanziaria è contenuta nella
notizia del giorno 2 gennaio 2014 che ha riservato particolari
sorprese o emozioni tranne che nell’aumento del titolo azionario
del 15% del suo valore.
Tre)
ma per entrare in quel gioco la FIAT non si sarà presentata
propriamente con le pezze al culo. Cioè non ha fatto la figura
del barbone. Immaginate la scena di Marchionne e Agnelli con le
scarpe rotte e vestiti dimessi? loro che depressi appaiono
spesso…..
Evidentemente il
portafogli era ben gonfio o almeno tanto gonfio a sufficienza e
bastevole da potere sedere alla spartizione del mercato, sebbene
in funzioni di risulta. Inversamente al dato occupazionale della
Fabbrica Italiana Automobile di Torino. Ricordate la volontà di
Fiat di acquistare la Opel tedesca?
Però
si dice adesso: qualche investimento in Italia possiamo e
vogliamo farlo. Perché non abbiamo più impegni da affrontare
ancora per le operazioni di finanza. Non si confessavano però
quando annunciavano ai sindacati investimenti importanti senza
termine.
Adesso qualche milione si
può investire per intercettare la convenienza di produrre in
Italia e di dare occupazione agli operai italiani licenziati o
in cassa integrazione o in mobilità.
Un
avvocato molto noto un giorno bussa alla porta dello studio di
un quasi suo coetaneo, famoso principe del Foro, per gli auguri
dell’ottantesimo compleanno di questultimo.
Si
presento con i dolcini di Caflish, storica pasticceria di Napoli
e fatti venire apposta.
Il
Principe del Foro ringraziò con molto entusiasmo anche se con
misura come era d’uso e da laico liberale verso un cattolico
conformista disse:
Ma
che bel bastone di bambu, dove lo hai trovato, è elegantissimo
poche volte ne ho visto uno più bello.
Il
visitatore: vedi, gli Indiani saranno poverissimi ed alla fame,
ma sanno lavorare dei bambù magnifici.
Erano gli anni della carestia Indiana degli anni ‘60.