…….In questa regione ed in questa
provincia cosentina qualcosa negli ultimi tempi è successo.
….
E’ vero che dall’Alto Medioevo se ne sono
dette di tutti i colori, che Giuda era di Scalea, che il soldato
della lancia nel costato di Cristo era di Reggio Calabria,
Cervantes che accusava i calabresi di essere uomini di coltello,
e tanto altro.
Il femminicidio è diffuso in tutta Italia e
non solamente in Italia; si calcola, dai dati in possesso da
agenzie specializzate, che la maggior parte avviene al Nord.
Quindi ha ragione la sociologa Renate Siebert, a proposito della
terribile uccisione a Corigliano di Fabiana, ''una storia come
questa potrebbe essere accaduta in qualsiasi altro posto
d'Italia. Trovo assolutamente razzista e aberrante che si possa
parlare, in questa vicenda, di specificita' calabrese''.
C’era un tempo, non troppo lontano in cui
disperatamente si cercavano le motivazioni sociologiche a fatti
evidentemente contrari all’etica. Che oggi vengono conosciuti,
se non tutti moltissimi ed una volta no !
Il delitto d’onore era addirittura
codificato e gli si riferivano pene minori rispetto ad ogni
altro delitto. Lurido residuo di una cultura della
sopraffazione, di antiche origini, la cui motivazione, malgrado
la eliminazione della discriminante penalistica, purtroppo
sopravvive in tutta la sua oscena forza.
La gelosia, infine, a far da ultimo motivo
!
Incredibile, ma soltanto nel 1981 con la
legge n. 442, viene
abrogato l’art 587 del codice penale (Delitto d’onore).
Cesare Beccaria sosteneva “"Non vi è
libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi
l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa".
Significativa è stata l’approvazione
all’unanimità di ieri dalla Camera dei Deputati della
Convenzione del Consiglio d'Europa
su "prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle
donne e la violenza domestica" firmata a Istanbul.
Suad, marocchina di Francia ha diciassette
anni. È innamorata e incinta. Questa situazione è sinonimo di
disonore per la sua famiglia che decide, dunque, di
giustiziarla. Ad incaricarsi dell’esecuzione a morte sarà suo
cognato che la cospargerà di benzina e la brucerà. Lei
sopravviverà.
Medesima sorte toccherà a tante altre in
Europa così come nei paesi islamici, come in altri paesi di
differente cultura.
Innumerevoli esempi di violenza assoluta e
sempre immotivata, come la giovanissima rumena uccisa, due mesi
orsono, nella Piana di Sibari, come Roberta a Cosenza e poi come
e come…e come…!
Non ci sono più ragioni derivate dalla
sociologia del costume e di regole accettate. Non ci sono più le
statistiche a prevalere nelle discussioni simil razziste.
Ci sono esecrabili violenze, storie
personali segnate dalla cultura elementare della sopraffazione e
della volontà di possesso di essere umano su essere umano che
tiene le sue radici in una umanità deforme che degrada alla
dissoluzione.
Rimangono gli atti efferati contro le donne
e gli indifesi compresi i bambini, a testimoniare incapacità di
amore e odio verso il diverso, verso sé stessi, verso il più
debole, volontà irrefrenabile di distruggere la bellezza,
specialmente la bellezza della innocenza.
Rimangono le lacrime e la pietà per Fabiana
e la coscienza che non si fa tutto il possibile per contrastare
le terribili devianze, ad iniziare da quelle del possesso del
corpo di una donna, non rispettato né in vita nè in morte.