“Io non conosco Ario, io non so quel che
dice Ario. Io sono contro Ario ! “
Non è una filastrocca, è una delle battute
più felici del Ciriaco de Mita oratore in un Congresso
importante del suo partito.
E’ la formula rituale che nel medioevo e
giornalmente i monaci di un convento recitavano alla fine ed
all’inizio della giornata, per dichiarare la loro ortodossia e
tenerla al riparo da tentazioni.
Barbara Spinelli su Repubblica di ieri
denunciava la idolatria della “stabilità” quale valore politico.
Anzi lo considerava la stabilità un valore
negativo e, secondo la storia d’Europa dei primi cinquantanni
del novecento, foriero e anticipatore delle “disgrazie della
democrazia”.
La tesi ha visibilmente il suo fondamento
ed è condivisibile, avendola noi sostenuta tante volte,
sopratutto a proposito dell’evocazione che di Weimar fa la
situazione attuale. Ed è ovviamente sconcertante.
Quel che non condivisibile è considerare,
al medesimo modo, la stabilità quale conseguenza di scelte
politiche epocali quali il compromesso storico, in quanto esso
non era stato proposto in funzione della stabilità, ma di scelte
politiche che presupponevano analisi sociologiche di una società
in cammino ed in progressiva evoluzione, malgrado vi si
frapponessero opposizioni estreme e brutali quali il terrorismo
degli anni di piombo.
Quella proposta politica è altra cosa dalle
strumentalizzazioni e dalle pregiudiziali di “Weimar” o dalle
accondiscendenze di oggi ad un sistema, obiettivamente, coacervo
e crocevia delle peggiori qualità dell’”italico opportunismo”.
La osservazione viene spontanea: una cosa è
il tenersi spalla a spalla dei Partiti maggiori per sorreggersi
e sopravvivere, altra cosa è rischiare la vita e vivere la
sofferenza delle aggressioni violente fino alla crudeltà
assoluta.
Effettivamente questa regola che tutto
regola, dove tutto si confonde e la politica è ridotta a ricatti
bisbigliati quotidianamente, da l’idea di un giocare a
“Monopoli”, per suggerire ai cittadini creduloni che le larghe
intese siano una sceltapolitica.
Per questo non sarebbe incongruo ripetere
il rito dei monaci che dichiarano di essere….contro Ario !