La
storia di Socrate ha ispirato, emozionato e confortato.
La
estrema necessità ha indotto sempre alla ricerca di un ricovero
pur poverissimo.
Le
immagini della condizione di denutrizione dei bambini
dell’Africa associano pietà e commozione.
Messaggi, più che di ottimismo, di comodità consumistica la
pubblicità delle auto sempre in fase di innovazione o quella
sfavillante dei profumi.
Il
senso di benessere delle diete miracolose è una sensazione che
non rimane !.
La
“Bossi Fini” offre la opportuna chiusura del sipario, impedendo
almeno di vedere quel che succede prima del naufragio.
Sentire i passi del tempo e sperare che si fermino, parole non
ricordo di chi; per consentire così di guardare più a lungo, di
considerare di più la bellezza trasfusa nella Divina Commedia o
la meravigliosa simpatia di Socrate nella interpretazione
teatrale di Ermete Zacconi, o il sacrificio “ingiusto” di Moro o
la partecipazione attiva ai bisogni reali del vicino. C’è
bisogno che i passi del tempo un poco, solamente un poco, si
fermino o almeno non si odano: semplicemente perché abbiamo
bisogno di più tempo.
Per
raccogliere una eredità di civiltà senza i giochi degli equivoci
come neldissacrante
pirandelliano dell’ “Io l’erede” di Eduardo.
Noioso sarebbe citare la eredità dell’Unità ‘Italia dal 1861 al
fascismo ed ancora più ripetitiva la stessa eredità del
fascismo.
Ma
c’è una eredità di questi ultimi ventanni che vanno sotto il
nome di anni del berlusconismo?
Certo che c’è. E’ la constatazione che non la riflessione
politica, ma il “mordi e fuggi” l’apparire e il dileguarsi, le
abilità insistite, siano il precetto etico e politico.
Dopo
Berlusconi il tema non sembra sia quello dell’alternativa
storica al leader milanese del centro destra, ma quello di chi
ne possa raccogliere la eredità a destra o a sinistra.
Non
sembra un mondo che si divide fra passato e futuro ma fra umani
impotenti e rassegnati e zombi che tentano di confondersi nella
folla per sopravvivere spacciandosi per umani.
In
giro si dice: Renzi può essereil nuovo Berlusconi.
Venti anni non sono bastati al popolo bastonato per la sua
incapacità ad essere critico pur offrendo generosamente il
consenso come accadde al tempo della Democrazia Cristiana o del
Partito Comunista o degli altri partiti.
Il
“pensiero unico” proposto al popolo sembra corrispondere alla
adesione al Conducator di turno, poi dove viene condotto sembra
che allo stesso popolo non interessi
Certamente le percentuali di adesione alla DC sono state
cospicue e costanti, ma la DC faceva capire a tutti la direzione
dove sarebbe andato il Paese: Occidente, antifascismo, Europa,
verso lo sviluppo complessivo del paese, recupero di classi
sociali e territori rimasti esclusi per secoli.
In
tale contesto banale è la storia del “tutti salgono sul carro
del vincitore”, ovvietà e conferma di fenomeni verificati.
Aggiungiamo poi che la nuova ventata di evangelizzazione
suggerisce l’idea che conviene sempre confermare la distinzione
fra peccato e peccatore.