Le quarantanove parabole + 1

il Fondino del 12 Marzo 2013

Le quarantanove parabole + 1
Il potere dell’indignazione ovvero indignati al potere

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Ma si può condividere che l’indignazione governi? La nostra tradizione delle relazioni pubbliche e private non lo ammette.

Possono gli indignati andare al potere in un sistema che premia la pluralità e quindi anche la categoria di chi non sopporta più, forse neanche se stessi?

In questo senso la scelta del Movimento 5 Stelle di presentarsi alle elezioni è tanto diversa e molto meno agevole di quella dei movimenti recenti degli Indignados di origine spagnola.

Nel primo caso meglio non governare, nel secondo dovremmo essere tanto bravi dall’ammettere che può esserci un “modo diverso di essere” non soltanto da parte di chi governa, ma anche da parte dei governati.

Sicchè la missione non è di competenza soltanto dei rappresentanti, essendo anche  e sopratutto nella sfera della evoluzione dei rappresentati, cioè dei cittadini accettanti ed osservanti le nuove regole !

 E questo in Italia non sembra attendibile né sperimentabile seriamente, comunque non ci sono segnali concludenti.

 E’ una “sfida tanto per dire” quella del Movimento 5 Stelle di richiedere al Presidente della Repubblica l’incarico di governare il Paese, perché sanno bene che …… ………

Rimarrebbe da convenire sulla opportunità di considerare possibile un mutamento radicale nei messaggi politico-mediatici che indurrebbe a filtrare una nuova, ma proprio nuova psicologia collettiva prima ancora che una nuova ma proprio nuova ideologia del potere, ovvero una nuova ma proprio nuova dinamica delle relazioni socio-politiche-economiche nel Paese.

 Compito ed evento straordinario che miracolosamente potrebbe avvenire per via di dialettica democratica ovvero utilizzando i canali della democrazia, come peraltro con una certa timidezza suggerisce il Grillo. Ma, appunto per un miracolo solamente.

In genere le trasformazioni sociali, di grande impegno e fondamentale esito, hanno avuto veicolo in eventi rivoluzionari, che poche volte non hanno utilizzato la violenza, ma a volte hanno utilizzato forme simboliche di pacifismo, affermando e facendo prevalere idee e rivendicazioni altrimenti impossibili ad emergere e comunque non tranquillizzando, anzi sollecitando tensioni e interrogativi grevi.

Tanto più che si rinnova costantemente nel dibattito postelettorale l’idea che Grillo dovrebbe piegarsi alle logiche usuali e non viceversa il sistema pregresso ad ammodernarsi.

Io non so che capacità di resistenza o di impermeabilità abbia Grillo, né può prevedersi; tuttavia devo dire che il sistema sta impazzendo ancora di più osservando la regolare ripetizione degli slogan grillini, con i quali hanno vinto le elezioni ed in maniera inusuale e inaspettata.

Non già per la diversità degli obiettivi, perché spesso sembrano molto simili e peraltro non di significativa dimensione, sia quelli degli uni che quelli degli altri, ma perché presuppongono, sotto sotto, la parabola della cooptazione ad offrirla ed a rifiutarla.

La definisco parabola, non a caso !! da intendersi non come la successiva delle 49 parabole del Vangelo, ma alla curva geometrica che cineticamente porta alla dissoluzione. 

Franco Petramala