Elezioni Elezioni

il Fondino del 11 Giugno 2013

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10 giugno 2013

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Stravince il PD dappertutto con i suoi candidati locali.

Perde il Pdl dappertutto.

Perde il Movimento 5 stelle dappertutto.

A voler dare una valutazione a questi risultati, dovremmo avere risolto i problemi politici dell’Italia del secondo decennio del primo secolo del terzo millennio dell’epoca cristiana.

Ma nessuno si avventura così in alto o così in basso.

In verità si è astenuto dal voto il 50 % dei cittadini.

Questo è il tema da discutere ed il problema, della destra che perde, della sinistra che vince.

Può non esserlo di Grillo perché non sappiamo nulla del suo futuro politico ovvero ne sappiamo meno di quello degli altri.

Non ci sono tracce degli esploratori di Lista Civica di Monti, né dei riservisti dell’UDC di Casini.

Ma il problema è della democrazia italiana, dei cittadini che non pensano di vivere meglio senza le garanzie democratiche e credono ancora che mollare definitivamente, più di quanto lo si sia fatto ultimamente, significa affrontare un altro periodo buio.

Dietro ogni problema c’è un perché e su questo tutti sono d’accordo, filosofi, sociologi, luminari e uomo della strada, anche i dirigenti dei partiti italiani.

I cittadini sono disamorati e non vanno a votare come facevano un tempo, semplicemente perché ritengono che tanto, non serva a nulla.

E ciò è vero da quando è intervenuta una sorte di sospensione della democrazia italiana e una specie di delega a poteri forti fuori dai canali della legittimazione democratica. Ci si è fatta la convinzione che a nulla serve, o molto molto poco, il proporre al cittadino di collaborare alla democrazia solamente una volta ogni cinque anni, più o meno. E nell’intervallo dei cinque anni?

Chi può si fa i ….. suoi ed il cittadino rimane estraneo a tutto.

Cioè non conta nulla e non partecipa in nulla alla vita comunitaria.

Diversamente che negli altri paesi a democrazia avanzata, come si dice, lì dove i cittadini votano ogni cinque anni, l’affluenza è anche lì scarsina, ma in quei paesi ci sono forme di partecipazione e di interlocuzione con le istituzioni piccole e grandi straordinariamente efficaci lungo tutto l’intervallo fra una elezione e l’altra.

E sono questi particolari sistemi di partecipazione che rendono forte quelle democrazie.

A proposito o a sproposito, ma perché il trend elettorale è totalmente diverso in Calabria, dove perde spudoratamente il PD ?

Che dicono filosofi, sociologi, luminari e uomo della strada o anche i dirigenti dei partiti ?

Franco Petramala