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il Fondino del 05 Marzo 2013
Entrino i clown ( L’Economist )
Il mammismo e le
maschere
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In Italia la cultura cattolica rivendica ed ha esposto, naturalmente, l’etica dei buoni sentimenti e della solidarietà verso i deboli e gli indifesi; la cultura socialista tesa a difendere e rivendicare ruolo e missione alle classi popolari; La cattolica e la socialista hanno dominato le sedimentazioni della società italiana attuale.
Abbiamo però l’impressione che la qualità della vita della comunità in molti altri paesi europei, meno cattolici e meno social comunisti dell’Italia, sia di maggiore spessore perché migliori politiche di sicurezza sociale vi sono applicate e misure più mature ed adeguate vi sono adottate, a breve ed a lungo termine, in vista di politiche di governo per la crescita economica e sociale.
Il senso del peccato continua a dominare la scena dei comportamenti sociali e dell’immaginario collettivo.
Ci si preoccupa tanto di escludere dalla vita pubblica chi è incappato nei rigori giudiziari ( i peccatori ), ma non ci si preoccupa affatto di controllare e vigilare chi, pur essendo scampato alla giurisdizione penale e contabile, per esempio abbia per avventura falcidiato la cosa pubblica perseguendo interessi personali, esercitando funzioni pubbliche esclusivamente per arricchimento personale e per le proprie clientele( gli impostori incalliti profittatori ).
Che razza di paese…..La cosa più esilarante, amara ma esilarante è che tutti conoscono e tutti sanno, ma nulla succede, tutelati come sono dalla pancia delle così dette “forze” politiche. In effetti questo succede perché trattasi di “debolezze” politiche, non di forze politiche.
E’ questo il vuoto che ingoia ogni proposta, pur essa ragionevole; gravissima e irreparabile è anche la deresponsabilizzazione della democrazia italiana, quella di delegare spesso ai giudici il compito di selezionare la classe dirigente, mentre la medesima politica finisce, di conseguenza, con il coprire il declassamento della classe dirigente.
Assistendo alle diatribe di questi giorni, dopo le elezioni e prima dell’insediamento del nuovo Parlamento e quindi delle consultazioni per la formazione di un eventuale nuovo governo, abbiamo avuto l’impressione della ripetizione sorprendente del tentativo di aspettarsi o di indurre Grillo a fare quel che si ritiene egli debba fare.
E’ una cosa che fanno in tantissimi ed è un indice ulteriore che il far da mamma o da balia sia una aspirazione massima e consueta oltre che generale di tutti gli italiani “perbene”.
Nessuno che pensi che quel che è successo alle elezioni sia la conseguenza di processi reali, per cui è abbastanza stupido giudicare o preoccuparsi della scarsissima esperienza politica degli eletti del Movimento 5 Stelle; si giudichi invece il senso o il valore del fenomeno dei movimenti dell’elettorato, per giungere ad una conclusione, non cedevole alla evidenza della tracimazione della protesta sociale e della disperazione individuale, ma quanto meno realistica.
Confesso che mi ha fatto impressione vedere Grillo fare jogging sulla spiaggia nascosto dentro una tuta-scafandro che nascondeva la faccia. La sua reazione al tentativo del mammismo di acchiapparlo?
O non era nemmeno Grillo, ma un signore tal de i tali che, burlone fra i burloni, nascondeva la sua vera identità dietro una maschera, spacciandosi per Grillo?
Franco Petramala