Appena uscito ad aprile, abbiamo commentato
il libro - inchiesta del Giudice Ferdinando Imposimato sui 55
giorni del sequestro Moro, prologo alla sua inevitabile
eliminazione fisica. ( Fondino del 8 giugno 2013 )
Il libro, la cui uscita nelle edicole è
avvenuta a pochi giorni dalla morte di Andreotti, non ci ha
colpiti particolarmente anche se apprezzabile e rigoroso nelle
ricostruzioni, né ci ha procurato smarrimento l’apprendere, con
doviziosa documentazione, tutto ciò che si era svolto in quei 55
giorni. Intrighi, appostamenti alla prigione di via Montalcini
dove era ristretto Moro, dismissioni di misure di polizia ed
altro ancora documentato da Imposimato.
Naturalmente, ma il Libro-inchiesta non
affronta il tema ed è ancora completamente da indagare, rimane
nelle nebbie più fitte ciò che accadde prima di quei 55 giorni.
Ciò che accadde dopo di quei 55 giorni e
quindi dopo la conclusione cruenta dell’Affaire Moro, è invece
cronaca verificabile, almeno negli effetti visibili e palesi che
affiorano dalle politiche successive al 1978 e dalle parabole
politiche dei personaggi della stessa epoca. Poco o nulla
durante la celebrazione dei processi.
E tutto ciò è indubbio.
Quel che rimane nel dubbio invece è
l’ordito della trattativa, uno dei dilemmi di quei momenti. In
effetti anche alla luce delle conclusioni dell’inchiesta di
Imposimato e da altre inchieste, non ci fu una seria intenzione
di condurre una trattativa vera.
Apparentemente a capo della fazione che
negava la trattativa c’era il Partito Comunista dell’epoca,
preoccupato da sempre di non subire una pur minima messa in
discussione della sua legittimità democratica nel contesto delle
relazioni politico-istituzionali occidentali.
Argomento approfondito già al sorgere delproblema.
Così come l’atteggiamento del PCI fu duro
censorio e senza tentennamenti a proposito del socialista Craxi
e del craxismo.
Casi diversi, d’accordo, diversi per mille
ragioni e per mille motivazioni rispetto alla fermezza del caso
Moro.
Ma non è questo che è interessante
segnalare. Piuttosto una domanda semplice e diretta: possiamo
sostenere che lo stesso atteggiamento da parte della sinistra
sia stato mantenuto nel tempo ed in diverse occasioni, nei
confronti di Berlusconi?
Alla fine decine di ragioni perché
venissero fuori le larghe intese a sostegno di questo governo e
decine perché non venissero fuori.
Ma alla domanda sempre astuta, ancorchè a
volte ingenua come tutte le astuzie , ma sempre intelligente e
razionale si deve pur rispondere.