Se dovessimo riflettere conanaliticitàmaggioredi quella
che usa oggi, potremmosostenereche
il dubbio di “Moody’s” circa la reale affidabilitàdella Germania, dia uno strattone alla linea tedesca e
una chance agli USA di essere riconosciuti come i più validi
guardiani alla democrazia anche economica.
Questo sarà più chiaro al consolidarsi dell’atteggiamento USA e
soprattutto al passar del tempo, in attesa che la Germania
acceda a una soluzione che incoraggi il rilancio delle economie
nazionali degli altri paesi, senza indebolire le sue
“protezioni”.
I fratelli Grimm escogiterebbero in tal casouna di quelle favoleapparentemente divertenti, ma in effetti molto amare e
crudeli: e se fosse proprio la Germania a decidere di uscire
dall’Euro e riadottare il Marco?
Intanto non è vero che l’Europa è governata da management
tecnici, piuttostol’Europae quindi la
sua politica di intervento economico e sociale rispondono ad una
visione ideologica dominata dal liberismo, per cui è facilmente
equivocabile l’insieme di scelte delle politiche europee.
Come è stato possibile tutto questo e come è cresciuto il
disastro?
Si è raggiunto un
equilibrio inedito fra la
politica e l’economiae tuttavia pare proprio che:
a.l’Economia è
il prius
e la politica funziona da
vassalla.
b.L’equilibrio nella società postindustriale:
l’economia ha sempre meno
bisogno della politica.
c.
In economia I ricchi hanno sempre meno bisogno dei poveri, con
un ridimensionamento dell’apologo di Menenio Agrippa.
d.La politica recupera una sua identità diventando
autoreferenziale, avendo
sempre meno bisogno di
consenso, poiché
istintivamente si nasconde dietro le dinamiche della economia e
da essa ne viene surrogata.
All’ombra di Monti, fra le atre missioni, c’è quella, non
convenzionale e non scritta ma probabilmente concordata dai
politici, di far funzionare, per quanto possibile, una
bicamerale come quella
del 1997, tessendo un sobrio
inciucio: tagliando le
ali, le Lega IDV e forse SEL oltre che il Movimento 5 stelle
e ricercando una
aggregazione al centro che consenta alla classe politica
autoreferenziale di perpetuarsi.
L’obiettivo non è il ritrovare il radicamento sociale, quanto
rafforzare l’ autoreferenzialità.
Il favore delle tenebre democratiche c’è perchè il deficit di
partecipazione è altissimo, non solamente nei
numeri,
ma anche per l’accidente
del decadimento degli interessi sociali prevalenti e quindi
della loro “nobiltà”.
La società si comporta obiettivamente in maniera
ambigua:
i cittadini prima che
produttori si sentono consumatori, per cui la richiesta è il
diritto al consumo prima ancora che al lavoro. La parabola della
vigna perde efficacia e appropriatezza.
La conseguenza è la perditadel valore del conflitto che tradizionalmente attiene al
sistema debole potente, ricco povero. patrizio e plebeo,
capitale e lavoro per la parità nell’impresa.
Se non si raggiunge l’obiettivo di un punto critico della
contestazione, la situazione continuerà a galleggiare fino allo
sfinimento e quindi al naufragio definitivo e fatale. Cioè una
delle forze in campo deve aspirare a cambiare le cose.
In caso contrario sarà sempre più palese la inutilità della
“indignazione”e
quindi il rilievo della frustrazione che, aumentando,
conduce a privilegiare
l’acquiescenza al sistema, che
a questo punto può salvare le banche e ridurre le garanzie di
salvaguardia del Welfare senza che succeda nulla, indirettamente
scoraggiando il conflitto.
Succede così che è
compatibile ciò che non lo sarebbe: moneta unica senza stato
unitario, solamente un timido assetto confederale
e non federale.