Una via d’uscita

il Fondino del 25 Luglio 2012

Una via d’uscita

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Lo Spread alle stelle, la borsa alle stalle.

Se dovessimo riflettere con  analiticità  maggiore  di quella che usa oggi, potremmo  sostenere  che il dubbio di “Moody’s” circa la reale affidabilità  della Germania, dia uno strattone alla linea tedesca e una chance agli USA di essere riconosciuti come i più validi guardiani alla democrazia anche economica.

Questo sarà più chiaro al consolidarsi dell’atteggiamento USA e soprattutto al passar del tempo, in attesa che la Germania acceda a una soluzione che incoraggi il rilancio delle economie nazionali degli altri paesi, senza indebolire le sue “protezioni”.

I fratelli Grimm escogiterebbero in tal caso  una di quelle favole  apparentemente divertenti, ma in effetti molto amare e crudeli: e se fosse proprio la Germania a decidere di uscire dall’Euro e riadottare il Marco?

Intanto non è vero che l’Europa è governata da management tecnici, piuttosto  l’Europa  e quindi la sua politica di intervento economico e sociale rispondono ad una visione ideologica dominata dal liberismo, per cui è facilmente equivocabile l’insieme di scelte delle politiche europee.

Come è stato possibile tutto questo e come è cresciuto il disastro?

Si è raggiunto  un equilibrio inedito  fra la politica e l’economia  e tuttavia pare proprio che:

a.        l’Economia è  il prius  e la politica funziona da vassalla.

b.      L’equilibrio nella società  postindustriale: l’economia  ha sempre meno bisogno della politica.

c.       In economia I ricchi hanno sempre meno bisogno dei poveri, con un ridimensionamento dell’apologo di Menenio Agrippa.

d.      La politica recupera una sua identità diventando  autoreferenziale, avendo  sempre meno bisogno di consenso, poiché
                               istintivamente si nasconde dietro le dinamiche della economia e da essa ne viene surrogata.

All’ombra di Monti, fra le atre missioni, c’è quella, non convenzionale e non scritta ma probabilmente concordata dai politici, di far funzionare, per quanto possibile, una  bicamerale come quella del 1997, tessendo un  sobrio inciucio: tagliando  le ali, le Lega IDV e forse SEL oltre che il Movimento 5 stelle  e ricercando una aggregazione al centro che consenta alla classe politica autoreferenziale di perpetuarsi.

L’obiettivo non è il ritrovare il radicamento sociale, quanto rafforzare l’ autoreferenzialità.

Il favore delle tenebre democratiche c’è perchè il deficit di partecipazione è altissimo, non solamente nei  numeri,  ma anche per l’accidente del decadimento degli interessi sociali prevalenti e quindi della loro “nobiltà”.

La società si comporta obiettivamente in maniera  ambigua:  i cittadini prima che produttori si sentono consumatori, per cui la richiesta è il diritto al consumo prima ancora che al lavoro. La parabola della vigna perde efficacia e appropriatezza.

La conseguenza è la perdita  del valore del conflitto che tradizionalmente attiene al sistema debole potente, ricco povero. patrizio e plebeo, capitale e lavoro per la parità nell’impresa.

Se non si raggiunge l’obiettivo di un punto critico della contestazione, la situazione continuerà a galleggiare fino allo sfinimento e quindi al naufragio definitivo e fatale. Cioè una delle forze in campo deve aspirare a cambiare le cose.

In caso contrario sarà sempre più palese la inutilità della “indignazione”  e quindi il rilievo della frustrazione che, aumentando,  conduce a privilegiare l’acquiescenza al sistema,  che a questo punto può salvare le banche e ridurre le garanzie di salvaguardia del Welfare senza che succeda nulla, indirettamente scoraggiando il conflitto.    

Succede così che  è compatibile ciò che non lo sarebbe: moneta unica senza stato unitario, solamente un timido assetto confederale  e non federale.

Decadenza epocale dell’Europa !!

Franco Petramala