Casini ed Alfano si
propongono costruttori dell’Arca, almeno di due però,
che dovrebbero accogliere le specie moderate. La piega che prendono le elezioni francesi e il vento tedesco e
olandese e lo stesso umore diffuso italiano, la crisi del
sistema Europa” stanno spingendo perché l’operazione di recupero
della “specie moderata”, sia ultimata al più presto,
appressandosi l’evento del diluvio ( l’aggravarsi della crisi
economica ed occupazionale, le elezioni, la crisi del governo
Monti ). Entrambi i partiti moderati vogliono andare “oltre” sè stessi,
perché sanno che il compito è di imbarcare species quanto più
possibile numerose per non rimanere intrappolate in una sorta di
icona del passato. Ma sanno bene che non ci saranno due rifugi
ma uno solo. Sarebbe per essi un vantaggio dal punto di vista numerico
accedere alla idea di una sola Arca, ma uno svantaggio per la
pretesa di far prevalere gli uni agli altri, naturalmente non le
sociologie bensì le individualità. Sanno bene però gli uni e gli altri che l’unica linea di
resistenza alla chiusura di una epoca di straordinarie fortune
del Centro Destra e di straordinario sconvolgimento della
società italiana, “destruita” dalla cultura di nuovi barbari, è
laloro unione e la loro logica occupazione del
territorio politico dell’area indistinta delle pure opportunità. Eloquente l’esempio della Calabria e della alleanza fra Destra e
UDC. Fuor di metafora il disegno della destra è fisiologicamente e
culturalmente egemonico e questo ce lo portiamo da prima del
ventennio fascista; il ruolo dell’UDC è quello dei facilitatori
e simile a quello degli integralisti croati al tempo della
occupazione tedesca. In ogni atto del governo regionale questo
appare ed è, gli UDC appiattiti anche nelle azioni di governo
diretti o ispirati da oscuri gerarchetti contro chiunque non
“appartenga”, anche a costo di commettere ed essere coinvolti in
crudeltà tipiche di quella cultura di destra. E prima che la bolla scoppi !!!