Farfalla

il Fondino del 23 Maggio 2012

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Edward Lorenz.
“Il battito delle ali di una farfalla può provocare un uragano nell’altro emisfero”.

Le analisi si sprecano sulla politica e sugli eventi che la politica produce o non produce; di questi tempi la ristrettezza degli spazi della politica, pari alla striminzita comprensione dei processi sociali, è sinottica al suo arretramento dalla scena delle cose sociali, pur se  inevitabilmente presente sul mondo degli umani, secondo l’antica inevitabile sintesi di Aristotele.

 Tutte le analisi però, proprio perché paralizzate dal loro stesso tema, dalla necessità di compierle per comprendere…. si vuol dire, non riescono a ispirare una tendenza, neanche un motivo di condivisione perché probabilmente appiattite da un uso scorretto della teoria del battito di ali della farfalla.

 Ci siamo evoluti nel senso di un determinismo esasperato, lì dove alla descrizione di ciò che succede o potrebbe succedere, non viene aggiunto altro. Una strana rievocazione riduttiva dozzinale ed avulsa del materialismo storico di marxiana memoria, quasi in ragione di nemesi storica.

 Le banche ed il sistema finanziario hanno sequestrato l’occidente ?  il metro delle decisioni è ispirato dagli equilibri pretesi dall’attuale Leviatano, in una cornice scenica tragicomica di riedizione di un gigantesco “Complesso di Stoccolma”, a cui facilmente ci si richiama quando si sente di dire….ma è l’Europa che lo richiede !!!.

 Non importano più le considerazioni delle variabili sociali e delle pulsioni ad esse connesse.

 In qualche modo è suggestiva la teoria di Lorenz e probabilmente ha una sua validità…deterministica, ma se applicata però alla meteorologia!!!.

 Va molto meno bene se applicata alla società e in fin dei conti agli uomini (già !!…in fin dei conti ).

 Sfugge ormai l’effetto casuale della teoria dei moti browniani, tanto per rimanere nel mondo della fisica. Di causalità non c’è traccia neanche come principio archetipo o inizio dei processi vitali come suggerisce la teoria della causalità e della necessità dei “Nobel”  Francois Jacob e Jacques Monod.

 Eppure una chiave di lettura interessante da considerare quando si fa l’analisi della evoluzione del sistema politico, a cominciare dal comportamento degli elettori-cittadini, dovrebbe essere prontamente colta; ma non si fa !! almeno non le conosco.

 Una sorte di rimozione o di tardivo senso dell’appartenenza, a valenza “retro”, impedisce di valutare l’influenza della presenza ormai pregnante della donna nelle dinamiche di una società dove sviluppa il dire il fare la ragione e la volontà e quindi la sua influenza non più familistica o soltanto familistica, ma anche la sua capacità di suggerire ed orientare. Non soltanto cioè il valore della suggestione della donna ma la suggestione dei valori della donna, ormai soggetto protagonista delle nuove società, occidentali e non, di quelle del benessere e di quelle allineate per la lunga marcia verso lo sviluppo e la cui dignità è stata per troppo tempo calpestata in nome del colonialismo simbolo del potere nazionalistico e capitalistico.

 In che rapporto sta cioè l’influenza della cultura sociale al femminile sulla evoluzione degli assetti politici e finanche degli equilibri relazionali anche delle istituzioni ?

 Gli approcci alla politica e la risposta da soggetti ( Partiti o Movimenti ) che dispongano di strumenti adeguati di corrispondenza  a quella domanda, non è che soffrano di inadeguatezza perché si trascura che la domanda proviene da un mondo al femminile  alla cui voce non si è adusi ?

 

 Franco Petramala