Alfano del PDL ieri ha
incoraggiato Scopelliti ad andare avanti ed operare da
Presidente della Regione, forte della esperienza del
modello
Reggio. Abbiamo l’impressione che qualche
“nemico” di Scopelliti sia stato il suggeritore di Alfano, non
immaginando che Alfano sia suo nemico. Se così è non si deve
andare tanto lontani….. In Calabria e non è storia recente, si fa a gara - tanto per
complicar le cose - nell’inventare modelli; c’è il modello del
tal Comune, quello della tal Provincia, della Regione (questo in
verità nessuno lo aveva mai vantato !!), tutti puntualmente per
una ragione o per l’altra poco resistenti alla resa dei conti,
sfumata l’influenza del messaggio autoreferenziale. Se si costruisce un’opera pubblica o due o tre, si trae pretesto
perché venga presentato come modello; si svolge un compito
istituzionale e si trae pretesto perché venga presentato come
modello, geometrica espressione del…nulla Si tende a popolare questa terra di modelli, di manichini
direbbe il buontempone, ombre da annerire, rappresentazioni di
miti, banalità, caricature e quantaltro. Intanto il moltiplicarsi dei modelli fa perdere l’orientamento
come se si cercasse di fretta l’uscita di un guardaroba
affollato di un teatro!! E, cosa più grave, disorienta la
coscienza del cittadino: essa si ritrae a poco a poco e la sua
osservanza dell’Ordinamento, diviene obbedienza ad un modello,
atto ripetitivo e quindi acritico. “Obbedienza e coscienza” è il titolo ed il contenuto di uno
scritto di Giuseppe Capograssi, pensatore cattolico,
cui devo questo spunto.
Semplicemente egli sostiene che il cittadino è il Cives e
l’Ordinamento e quello comunitario e quindi unico. Mi sono spesso domandato quale sia l’Ordinamento cui fa
riferimento il Calabrese giacchè l’obbedienza è un atto, spesso
al potente prepotente, e la coscienza è la coscienza. In tali condizioni, che babele !!, c’è l’Ordinamento dello
Stato, quello della pratica clientelare, dell’appartenenza e
della cooptazione sociale, spesso quello della Ndrangheta, del
mondo “Basilisco”, di recente dunque, secondo Alfano, quello
della Regione ispirato al modello Reggio. C’è tutto e di tutto in Calabria. Perfino persone di grande
lodevole rabbia, persone le cui ghiandole surrenali si eccitano
gridando: questo non è giusto o questo è di cattivo gusto;
purtroppo però manca certamente il cittadino. Dunque il Calabrese, domandiamocelo, a quale Ordinamento deve
fare riferimento? Il Calabrese invece di averne uno, di Ordinamenti ne ha tre,
quattro e oltre, fra Ordinamenti,Sottordinamenti. Per avereidentità,
al Calabrese non gliene basterebbe uno ? Franco Petramala