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il Fondino del 14 Giugno 2012
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Insetto sarai tu!
C’è una cosa in quest’epoca tanto perniciosa per il paese.
Prevale il senso di impotenza delle formazioni politiche
tradizionali mentre servirebbero atti di consapevolezza, più per
la
pericolosità
della situazione che per la responsabilità della crisi profonda
e della
loro
credibilità.
Prevale anche la benevolenza nei confronti del movimento di
Grillo, riconosciuto unico fuori dal coro.
Non si registra tuttavia la cieca aggressività di società
democraticamente immature nei confronti del movimento Cinque
Stelle.
E’ un segno positivo di una democrazia in crisi ma che ha
consolidato il rispetto per il diverso, come ancora oggi si
presenta Grillo.
Nelle esternazioni di Grillo che appassionano certamente, vista
la sua capacità di tenere il pubblico con le sue “prolusioni”
fra il serio e il faceto, fra l’altro da sempre la sua
caratteristica di intrattenitore satirico, abbondano le
espressioni marcate e forti, diciamo così, ma perché
obiettivamente la sperimentazione di un simile linguaggio ha
dato il successo che probabilmente nessuno si aspettava, né si
può pretendere che egli si esprima con il lessico paludato dei
politici consumati, allevati alle scuole dove il cinismo del
dire e non dire prevale come la forma sulla sostanza.
Una volta si sarebbe chiamato qualunquismo quello del lessico
aggressivo ed irriguardoso, acritico e informale segnato da
espressioni che colpivano in quanto nel migliore dei casi
significavano battere i pugni sul tavolo, segni della
credibilità pomposa e nerboruta del protagonista.
In proposito non dimentichiamo le “atroci” polemiche dei
democristiani contro i comunisti e dei comunisti contro i
democristiani.
Quel che colpisce però è l’assenza di
pudore delle forze
politiche davanti alle provocazioni di Grillo: stanno zitti e
cercano di assorbire la botta mediatica senza controbattere.
E Grillo sostiene come ha fatto ieri sul “Fatto Quotidiano”, che
dei programmi o delle proposte della sua formazione politica che
nei sondaggi è al 20% ,
non
si interessa.
Si capisce il senso della battuta e la istintiva astuzia
dissimulata, ma qualcosa di inquietante in questa cosa …. c’è !.
Comunque istruzioni per l’uso non sembra che qualcuno sia in
grado di darne; e meno male, perchè passerebbero per i messaggi
di qualche uomo della provvidenza.
Timori eccessivi che possano prevalere tali derive non si
avvertono, perché purtroppo la maggioranza della opinione
pubblica è stanca e defedata.
Seguire i partiti che imperterriti proseguano sulla strada della
difesa corporativa della casta, è disperante, seguire Grillo che
non sa, non vuole e per prudenza si guarda bene dall’avere un
suo programma, è un modo per non pensare a quel che verrà dopo.
Intanto l’alternativa di sistema sembra proprio il Movimento
Cinque Stelle; si ripete
così
il fenomeno del 1994 e la Politica si sbriciola ancora una
volta, in un Paese che deve il suo sviluppo proprio alla
Politica, per quante insufficienze
ci siano state.
Ammettiamo che Grillo prosegua nella linea di successo che
registra oggi; ci sarà qualcuno che si domanderà dopo le
elezioni: “E adesso poveruomo”? E’ il titolo di un famoso libro
di Fallada ma è anche una domanda che gli italiani dovrebbero
fare a sé stessi. E adesso poveri italiani?
Fuor di metafora il cammino è irto di difficoltà
e nessuno può chiamarsi fuori.
Men che mai avere una sufficiente dose di irresponsabilità tale
da rispondere agli atteggiamenti di Grillo: Cosa vuoi … è un
Grillo. La risposta appropriata sarebbe: insetto sarai tu !.
E dopo poveruomo?
Franco Petramala