Il Pupo

il Fondino del 13 Luglio 2012

Il Pupo

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Il pupo ha molta energia titolava il “Foglio” di ieri.

E se non l’avesse basterebbe mettersi in posa, assumere una postura un poco accattivante ed imponente, suggerire che quel che fa lui non saprebbe farlo nessuno, a meno che non lo si emulasse ad iniziare dal sorriso e dall’ottimismo…..

Chi è questo simpatico signore?

Se non indovinate, certamente riconoscerete la folla che assiste all’opera dei pupi nella piazza grande d’Italia.

Folla assiepata, chi seduto per terra chi in piedi chi appoggiato al muro, chi davanti osannante e chi plaudente, chi interessato a esigere il biglietto, non importa se lo spettacolo è gratuito: il gabelliere è sempre gabelliere….

Voi direte i soliti idioti.

Macchè, una volta il ridicolo uccideva, adesso,,,,..

Ed il resto del popolo che non sta nella piazza grande d’Italia ? che poi resto non è anzi è la stragrande maggioranza…

Nel 1924 accadde l’Aventino davanti alla tracotanza e alla minaccia fascista, oggi non si sorpassa il Rubicone e si fa passare la scelta con l’atteggiamento di chi ha grande sensibilità democratica.

Ah…..vecchi quadri del PCI, irrisoluti, gloriosi perché contrapposti ai governanti democristiani.

Paolo Gabriele, il maggiordomo, pare, infedele del Papa è alle soglie della scarcerazione preventiva ma appare provato da una sorta di forma di sindrome persecutoria che sarebbe stato provocato da un lavaggio del cervello operato  chissà da quale setta.

Ma il Gabriele non c’entra con la Unione degli Stati Europei. In Vaticano lo sanno ed è inutile negarlo….

Se ci si potesse abbandonare alle suggestioni delle sette !! Non sarebbe male ad imputar loro la responsabilità della enorme crisi economica e morale e politica in cui viviamo.

Gli Stati Uniti d’Europa sono ormai per certi versi la via d’uscita obbligata per tutti coloro che, paradossalmente,  non via hanno creduto abbastanza. Quelli viventi come Kohl sono fra i prudenti.

So bene che la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa è la alternativa più apprezzabile e definitiva per tante ragioni e non per una sola.

Tuttavia stento a credere all’Unione Europea così come avvenne a partire dal 1777 negli Stati Uniti ‘America. Allora c’era un afflato che oggi in Europa non c’è, c’era un colonialismo inglese che oggi l’Europa non subisce, non c’era soprattutto la storia plurimillenaria che fisiologicamente ha condizionato l’Europa.

È difficile immaginare gli Stati Uniti di Europa, non realizzati  al tempo delle crociate e solamente tentati al tempo di Carlo Magno; difficili da attuare dopo secoli e secoli di iniziative identitarie all’interno dell’Europa, di vicende di stati e staterelli, di principi e di popoli lungo 2500 anni e passa di storia non sempre da vantarsene.

Malgrado ciò spesso la storia ha imposto grandezze, magari non espressamente volute.

Per non andare molto lontano, il blocco contro la Germania nazista non era affatto compatto. Nè d’altronde lo furono i blocchi e le alleanze  durante la Guerra dei Trenta anni.

Spiega così Romano Prodi su “Avvenire” di ieri: “l’Europa o si unisce politicamente o verrà emarginata”. Dice “ ci vorrà tempo “ . E l’intervistatore: “un modo elegante per dire mai” !!.

Prodi aggiunge; “Unirci è un dovere morale, vista la nostra comune cultura e storia vivificata dal cristianesimo”. Gli stessi argomenti indurrebbero platealmente e per la verità a conclusioni opposte.

Insomma l’dea di Europa è una sintesi politica alla  cui formulazione sicuramente parteciparono in maniera determinante i cattolici ( De Gasperi, Adenauer, Spaak, Schumann ), che avevano un ruolo rilevante e non subalterno.

Le incertezze dell’Europa probabilmente dipendono dal fatto che oggi nei vari paesi ed ancor più in Italia, i cattolici non hanno un ruolo politicamente rilevante e non subalterno.

 

Franco Petramala