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il Fondino del 08 Giugno 2012
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Il Corriere dei Piccoli
Cosentino, Milanese, De Gregorio: negata per loro
l’autorizzazione alla carcerazione; concessa solamente per Papa.
Se dovessimo stare alle motivazioni che sorreggerebbero la virtù
del giudizio sereno dei parlamentari, dovremmo sostenere che
Papa era indifendibile e quindi la decisione assume il carattere
del giudizio molto negativo nei suoi confronti.
Ho l’impressione che questo non sia. Non conosco ovviamente la
fondatezza delle accuse a Papa né quella agli altri, ma intuisco
che per lui qualcosa è andato storto, così come per gli altri è
andata diritta.
Insomma nulla è più opinabile delle opinioni espresse da chi le
opinioni dovrebbe averle in virtù del mandato di esporre
opinioni!!!
Quante
opinioni in testa ai parlamentari. Il Paese ritiene invece che
ne abbiano poche e le poche potrebbero risparmiarsele.
Atteggiamenti devastanti continuano a presiedere il mondo
dell’immaginario collettivo che si sta abituando
al clichè per cui “di notte tutte le vacche sono scure”.
Non è una deduzione facile facile
dei cittadini; è
probabilmente una strategia messa in campo dai più farabutti,
per far sì che si sia tutti in fila coperti da un lenzuolo nero,
in cammino verso le fauci spalancate di Beppe Grillo, buoni e
cattivi di destra o di sinistra. Altro mito questo del mostro
Grillo che dovrebbe convincere i cittadini a rimanere dalla
parte dei partiti-ormai-non partiti. Sanno bene i furbastri che
nulla è più fisiologico di un movimento come quello delle
“Cinque stelle” in un momento di così profonda depressione,
d’accordo. Ma è vero anche che questi
partiti hanno dimenticato il come si vola e quindi
rischiano la caduta rovinosa.
Né possono contare sul popolo, ammaliato dalle loro camarille
come in un teatrino dei pupi. I cittadini non
guardano più, rapiti, il duellare dei pupi.
Sembra che nelle ultime settimane abbaino lasciato il proscenio
a Monti ed ai suoi problemi, mentre essi si dedicano a portare
gente allo stadio per la partita elettorale
E’ una rappresentazione un poco inquietante fino allo scandalo
di un “Orlando Furioso” contorto e come impazzito a regia di
Luca Ronconi.
Addirittura c’è chi, da protagonista della politica, si comporta
da antipolitico, un poco come chi
sbraitando contro i
giudici si dichiari vindice della legalità.
C’è un altro fenomeno che si sta sviluppando in alcune parti
della società, che si imporrebbe bene nel clima di confusione e
di incertezza. La tendenza alla faida, una propensione, l’acre
sensazione della cupa
vendetta primordiale, gusto dell’ordalia.
La provocazione alla sedizione dell’uomo-massa ( analizzato da
sociologi e filosofi e primo fra tutti da Elias Canetti )
abituato ormai a consumare e con la delusione di non poterlo più
fare come prima, il tumulto delle coscienze e la gracilità delle
relazioni sociali favoriscono la tracotanza di chi sostiene:
adesso comando io e tutti zitti!!
Un orpello tristemente famoso del tempo del fascismo che pullula
qua e là sul territorio nazionale, alimentato ora come allora
dal sottoproletariato che alza la testa inconsapevole e
sofferente nella crisi profonda di un proletariato orfano della
sua stessa consapevolezza; esso trova alimento soprattutto nelle
aree del paese più esposte al costume del non sviluppo, della
cecità da paura e da ignavia
scambiata per “moderatismo”, secondo il rito antico del
baciamano.
In un luogo così intercluso dalla crisi globale, parliamo del
paese, il compito di rinascita è collettivo e nessuno si può
escludere, né può esserci qualcuno o qualche istituzione che
possa chiamarsi fuori.
Se c’è chi dice, io non c’entro, questi è chi si compiace di
leggere ancora oggi il Corriere dei Piccoli, che non si pubblica
più da molti anni.
Franco Petramala