Popolo

il Fondino del 07 Giugno 2012

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Il popolo è sovrano e si
sostituisce al sovrano?

Faceva notare Salvatore Satta che nel regime sovietico si contrapponevano due linee di pensiero, quella di Stucka  e Pasukanis da un parte e quella di Vinshjnski, il giurista che diverrà Ministro della giustizia sotto Stalin.

Gli uni a sostegno delle tesi più integraliste del socialismo ispirate da Trotskji che rigettavano l’idea del diritto nella società socialista; l’altro sosteneva invece  che la rivoluzione trionfante aveva bisogno del diritto “come un mezzo, l’unico mezzo per assicurarsi, con l’obbligatorietà del comando, i risultati raggiunti e quelli da raggiungere”, considerando il diritto uno strumento indispensabile alla difesa dello stato socialista sovietico.

Naturalmente una dottrina politica che pone una tale dicotomia di pensieri non rispettando né la storia né il futuro della storia degli uomini, non rispetterà in coerenza la libertà dello spirito e meno che meno il sentimento religioso.

 Ma perché parlare del regime sovietico in materia di diritti e di diritto ?

 Ho l’impressione che i Magistrati non abbiano tutti i torti quando rifiutano l’idea di essere considerati civilmente responsabili, anche se lo Stato si facesse carico di gran parte degli oneri dell’indennizzo.

 La Magistratura ha la stessa dignità formale, nello Stato di diritto, del Parlamento e del Governo.

 Sicchè come il Parlamento e il Governo pretendono un sistema di sostegno a garanzia delle loro attività specifiche, così la Magistratura pretende la medesima misura.

 Tuttavia dobbiamo osservare che il Parlamento è ridotto a sede di casta accatastata a difesa di non si capisce quali diritti derivati direttamente dalla divinità.

Il Governo è sempre meno “governante” in favore di organismi sopranazionale fra l’altro neanche  ben consolidati.

 Sarebbe forse il caso di rivedere l’impianto costituzionale per intero e non per parti, non per dare poteri maggiori a chicchesia illudendosi che le vie derive plebiscitarie si possano risolvere i problemi.

Nel caso i cui si decidesse che effettivamente i tre poteri costituzionali hanno affievolito il loro valore e le garanzie a sostegno della loro funzione, allora si potrebbe ridefinire la funzione giudiziaria come servizio e considerare quindi i giudici funzionari pubblici come gli altri funzionari pubblici pur se in maniera speciale e costituzionalmente caratterizzati.

Ah..un altro problema …costituzionale….!!!

Se su 21 milioni di lavoratori, 12 milioni sono ben garantiti e 9 milioni vivono la condizione della precarietà e altri milioni e milioni sono disoccupati e inoccupati…..

 Insomma l’Italia è tornata diseguale nelle diseguaglianze, dopo la mirabile opera del dopoguerra con la edificazione costituzionale della unità della nazione in spirito risorgimentale.

 l’Italia si spezza e si dilania ancora una volta.

 Val bene il quesito iniziale: Il popolo è sovrano e si sostituisce al sovrano ?

Franco Petramala