E’ il secondo atto ragionevole
che la politica italiana compie, dopo l’invito di Bersani a
costruire una alternativa “sociale”, prima ancora che
parlamentare, alla destra che ha governato per quasi 20 anni
questo paese.
Il Paese è tuttora intinto in colori mai prima pensati,
probabilmente neanche immaginati, nella loro fantasmagoria,
dallo stesso manovratore del caleidoscopio. Ma, si sachi fa la pentola, di solito non fa il coperchio !!
L’atto di Casini, politicamente apprezzabile, non disinvolto ed
avventuroso, dignitoso: mi presento da solo, poi sono pronto a
trovare un accordo per governare il Paese in alleanza con la
sinistra.
Non lancia sfide, non veste una pelle che non è la sua,
allontana ogni analogia, che sarebbe inattuabile, pensa ad una
nuova classe dirigente e non accenna a racimolare maggiori
consensi elettorali arruolando i “raccatta voti”, siano essi
faccendieri, gabellieri, lugubri ”sensali di salme”, o
semplicemente cortigiani vecchi e nuovi.
Vendola dovrebbe essere rassicurato e una “cima d’abord”dovrebbe essere stata lanciata a Di Pietro. Poichè Di
Pietro è intelligente oltre che furbo, ci si aspetta che ragioni
da intelligente.
In tal modo la porta per coloro che vogliono cambiar pelle, e ce
ne sono già tanti, si fa più stretta e man mano che si estende
la riscoperta della cultura della politica e del suo gusto, si
farà sempre più angusto il pertugio ed in pochissimi potranno
superare le cellette del crivello.
Questo non è un aspetto secondario del rinnovamento della
politica perché esso significa rinnovare contemporaneamente lo
stato che non è compito di scienziati, ma più spesso della forzad’animo del popolo che va seriamente interrogato per una
risposta responsabile..