Euro

il Fondino del 05 Giugno 2012

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Euro o non Euro

 

Questo è il problema.

 “se sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli”.

Omissis… “Chi vorrebbe, se no, sopportar le frustate e gli insulti……..” (Amleto)

 Sopportare gli oltraggi di un fallimento dovuto più che all’imperizia, all’inerzia e alla superficialità di trasformare quella idea di rinascita, pregna di futuro, quale l’idea di Europa, celebrata da De Gasperi Schumann e Adenauer; ma ancora indietro l’ideale imperiale di Carlo Magno e poi di Federico secondo, assistiti entrambi dalla convinzione, della Chiesa del tempo, della unicità e unità del cristianesimo.

Poi il salto nella storia degli Stati nazionali dei sei-settecento.

Sosteneva Federico Chabod che non è tanto da discutere se esista una Europa, quanto il momento in cui essa acquista coscienza di esserlo.

 Il concetto di Europa si formò e il suo divenire continua a formarsi in  contrapposizione con la “non Europa”, cioè con la Europa che, in alcuni momenti ha tradito il suo volume di civiltà ed a volta, come al tempo attuale, si è ridotta  a campo di attività di chi, strumentalizzandone le potenzialità, la trascina nell’oscuro antro delle speculazioni finanziarie,  ridotta a nuova colonia soggetta ai satrapi, così mortificandola nelle idealizzazioni politiche di sintesi.

 Non ci sarà molto tempo  e il dilemma si porrà in maniera definitiva, malgrado la inafferrabilità del nemico, ma come evocato da Amleto

Potrà essere che il dilemma non rimanga così impietosamente “cornuto”; potranno essere presentate credibilmente soluzione intermedie, che si prestino di più, non solamente tecnicamente, a valutazione da condividere con gli altri paesi europei.

Ma già si delinea un vallo di Adriano fra i paesi dell’area tradizionalmente del marco tedesco e l’area delle altre monete dove non c’è la egemonia di alcuna moneta.

 Aveva torto chi non aderiva alla obiezione che la realizzazione dell’Europa non si sarebbe realizzata ove il processo avesse avuto inizio dalla adozione della moneta unica, luogo e occasione delle più selvagge speculazioni internazionali.

 Tuttavia chi aveva fede in quella primaria idea monetarista non poteva non sostenere che ce l’avremmo fatta, perché saremmo riusciti a diventare simili ai tedeschi, riferimento delle scelte organizzative sociali economiche e finanziarie di tutto il programma unitario dell’Europa.  Ma così non è stato e non poteva essere.

 Colpevole amnesia. In occasione delle decisione di Khol di rendere effettiva la unificazione delle due Germanie e anche successivamente, si adoperò il medesimo sistema di speculazione monetaria, all’epoca sul marco tedesco; a quel tempo si rese così possibile il processo unificazione socio politica dell’est e dell’ovest della Germania unita e quindi di uniformità del reddito delle famiglie tedesche con la parità dei due marchi.

 Non sembrando possibile e fattibile la disdetta contemporanea della moneta unica da parte di tutti i paesi che l’hanno adottata, il tema sarà quali misure e con quali mezzi, tornando indietro o avanzando in qualche modo nella integrazione europea, saranno conferibili a disinnescare una implosione dalle imprevedibili conseguenze.

 Probabilmente un modo per uscirne, anche se solamente per rinviare il problema, sarà la emissione di Euro Bond, oggi osteggiata dalla Germania; essa però è ormai disponibile ma a fine anno, perchè questo tempo servirà a mantenere lo spread attuale e quindi a consolidare e fare più forte l’economia tedesca e più debole quella degli altri paesi. Cioè dovremo pagare noi il rischio tedesco di dovere gestire un Eurobond esposto a  qualche obiettivo rischio, ma misura forse opportuna per salvaguardare l’Unione Europea che la Germania reputa indispensabile..

 

Franco Petramala