“se
sia più nobile d'animo sopportare gli oltraggi, i sassi
e i dardi dell'iniqua fortuna, o prender l'armi contro
un mare di triboli e combattendo disperderli”.
Omissis… “Chi vorrebbe, se no,
sopportar le frustate e gli insulti……..” (Amleto)
Sopportare
gli oltraggi di un fallimento dovuto più che
all’imperizia, all’inerzia e alla superficialità di
trasformare quella idea di rinascita, pregna di futuro,
quale l’idea di Europa, celebrata da De Gasperi Schumann
e Adenauer; ma ancora indietro l’ideale imperiale di
Carlo Magno e poi di Federico secondo, assistiti
entrambi dalla convinzione, della Chiesa del tempo,
della unicità e unità del cristianesimo.
Poi il salto nella storia degli
Stati nazionali dei sei-settecento.
Sosteneva
Federico Chabod che non è tanto da discutere se esista
una Europa, quanto il momento in cui essa acquista
coscienza di esserlo.
Il
concetto di Europa si formò e il suo divenire continua a
formarsi incontrapposizione con la “non Europa”, cioè con la Europa
che, in alcuni momenti ha tradito il suo volume di
civiltà ed a volta, come al tempo attuale, si è ridottaa campo di attività di chi, strumentalizzandone
le potenzialità, la trascina nell’oscuro antro delle
speculazioni finanziarie,ridotta a nuova colonia soggetta ai satrapi, così
mortificandola nelle idealizzazioni politiche di
sintesi.
Non ci sarà molto tempoe il dilemma si porrà in maniera definitiva,
malgrado la inafferrabilità del nemico, ma come evocato
da Amleto
Potrà
essere che il dilemma non rimanga così impietosamente
“cornuto”; potranno essere presentate credibilmente
soluzione intermedie, che si prestino di più, non
solamente tecnicamente, a valutazione da condividere con
gli altri paesi europei.
Ma già si
delinea un vallo di Adriano fra i paesi dell’area
tradizionalmente del marco tedesco e l’area delle altre
monete dove non c’è la egemonia di alcuna moneta.
Aveva
torto chi non aderiva alla obiezione che la
realizzazione dell’Europa non si sarebbe realizzata ove
il processo avesse avuto inizio dalla adozione della
moneta unica, luogo e occasione delle più selvagge
speculazioni internazionali.
Tuttavia
chi aveva fede in quella primaria idea monetarista non
poteva non sostenere che ce l’avremmo fatta, perché
saremmo riusciti a diventare simili ai tedeschi,
riferimento delle scelte organizzative sociali
economiche e finanziarie di tutto il programma unitario
dell’Europa. Ma
così non è stato e non poteva essere.
Colpevole
amnesia. In occasione delle decisione di Khol di rendere
effettiva la unificazione delle due Germanie e anche
successivamente, si adoperò il medesimo sistema di
speculazione monetaria, all’epoca sul marco tedesco; a
quel tempo si rese così possibile il processo
unificazione socio politica dell’est e dell’ovest della
Germania unita e quindi di uniformità del reddito delle
famiglie tedesche con la parità dei due marchi.
Non sembrando possibile
e fattibile la disdetta contemporanea della moneta unica
da parte di tutti i paesi che l’hanno adottata, il tema
sarà quali misure e con quali mezzi, tornando indietro o
avanzando in qualche modo nella integrazione europea,
saranno conferibili a disinnescare una implosione dalle
imprevedibili conseguenze.
Probabilmente
un modo per uscirne, anche se solamente per rinviare il
problema, sarà la emissione di Euro Bond, oggi
osteggiata dalla Germania; essa però è ormai disponibile
ma a fine anno, perchè questo tempo servirà a mantenere
lo spread attuale e quindi a consolidare e fare più
forte l’economia tedesca e più debole quella degli altri
paesi. Cioè dovremo pagare noi il rischio tedesco di
dovere gestire un Eurobond esposto aqualche obiettivo rischio, ma misura forse
opportuna per salvaguardare l’Unione Europea che la
Germania reputa indispensabile..