|
|
|
|
|
|
|
il Fondino del 03 Giugno 2012
Condividi | Tweet |
Psicopolitica
Ammettiamo che sia accertata la morte della “politica”,
dopo la sua decadenza.
Ed ammettiamo che esista la “meta politica”,
l“antipolitica”, la “politica spettacolo”.
Poi la politica degli scrocconi, dei senza merito, dei
carrieristi e la politica mafiosa, la politica dei
protettori che si fanno proteggere a loro volta finchè
dura; il tutto fa sistema ed il sistema
regge…..altrimenti si cambia sistema ( sono 150 anni che
si sperimenta questa prassi dai tempi della sinistra
storica a Crispi, al tempo di Mussolini, a quello della
prima repubblica a quello della seconda…..)
Poi c’è la politica industriale per gli industriali,
la politica dei
plutocrati per i plutocrati, la politica agricola per
gli agricoltori, quella edilizia per i costruttori, la
politica urlata per i disperati, la politica giovanile e
goliardica, quella che vuole rottamare e le varie
numerose politiche di rinnovamento generazionali ed
etiche ….ecc…ecc.
E’ nota la ricchezza della lingua italiana ed è noto
come il nostro idioma sia una lingua difficile proprio
per le sfumature lessicali e di sintassi di cui è ricca.
E’ per certo lingua sottile, che non ha pari nel
procurare suggestioni. Come diceva Giudici, una lingua
«bella, ambigua, misteriosa lingua, ineguagliabile nella
sua capacità di non dire dicendo e di affermare negando
(…)»
Spesso leggere in italiano un capolavoro della
letteratura come l“Ulisse” o il “Don Chisciotte” è più
affascinante che leggerli in lingua.
E poi la sua musicalità: ricordo che una domenica
mattina a Berlino, passeggiando con un amico per una
strada ancora semideserta, incrociamo un signore dal
portamento molto distinto; Passato che era si ferma e ci
fa: siete italiani vero? Posso chiedervi una cosa? Sie
reden immer? wie süß Sie Ihre Sprache. Ich verstehe ein
wenig, aber es ist schön
( potete continuare a parlare? Quanto è
dolce la vostra lingua; capisco poco ma è bellissima ).
Era un soldato della Wermacht salvato a Como da una
famiglia che lo nascose durante la ritirata tedesca.
Dunque, l’Italiano lingua usata da popoli ricchi e
potenti, da popolazioni povere e supplicanti, briganti e
lazzaroni, gente aperta al futuro e gente vissuta su un
territorio con
La lingua italiana è la stessa di quella parlata
da chi ha ordito, da chi poi ha indagato, da chi doveva
accertare le stragi di Ustica, piazza della Loggia a
Brescia, alla Stazione di Bologna, l’Italicus, alla
Banca dell’Agricoltura, dagli stesi autori di quegli
atti terroristici.
Ma basta tutto questo a disegnare una politica così
ricca di sfumature, di accezioni, segmenti e colori così
diversi fra di loro come i fiori di campo odorosi,
perché la politica in Italia sia
tanto diversa
dagli altri paesi europei?.
Non saprei rispondere.
Sta di fatto che nella casistica elencata di sopra ne
manca una : la “psico-politica”.
Il popolo clamante invoca e sbraita: la politica costa
troppo e soprattutto è eccessiva la spesa per i
parlamentarti, per esempio. Ma anche per tutta la
dirigenza politica e parapolitica, quella che amministra
società commerciali e industriali, quella della finanza
e dei grandi burocrati.
La reazione c’è, ma composta e si propone una misura poi
un’altra; poi una terza perché tutto si annacqui.
Come, se no! giudicare
questi due episodi?
Vien da chiedersi: ma in democrazia la politica non ha
come sua irrinunciabile vocazione la ricerca del
consenso ? Ci siamo o non ci siamo in democrazia?
Domande banali in un periodo normale, ma sono 20 anni
almeno che non c’è la politica normale, in un clima
normale: Bettino Craxi si è sottratto al processo
andando in esilio, mostrando che a fronte dei suoi
errori e debolezze accertate o meno, non c’era che da
ammettere la sconfitta. Finisce la prima repubblica .
Altra cosa per la Fornero
che dice come va va…sarò sempre qua!!!
Non è che alla Fornero bisogna cominciare a prenderla
sul serio !!!
a)
Disoccupazione che cresce alle
stelle, b) imposte fuori ogni immaginazione, c) banche
che no concedono prestiti a nessuno né a imprese né a
famiglie, d) costo della vita aumentato ed economia in
recessione acclarata, e) casta che non molla né su
stipendi né su trattamento pensionistico, f) legge
elettorale bloccata, g) spendita di illusioni di futuro
radioso con Repubbliche presidenziali che incoraggiano
ancora derive, h) prelievi fiscali e parafiscali a iosa
come attraverso i servizi pubblici più necessari (acqua,
luce, telefonia, trasporti, servizi necessari e pertanto
tutti obbligati ad accedervi almeno per la soglia minima
e di conseguenza
assentendo
al prelievo fiscale conseguente) i) taglio delle
pensioni, l) taglio dei servizi alle persone bisognose,
m) riduzione al lumicino della organizzazione sanitaria.
Non abbiamo più il tempo neanche di discutere del
funzionamento della giustizia, come si dovrebbe.
Unico attenuante il recente perdurante
sisma in Emilia.
Troppo poco per non constatare la realizzazione di una
società disposta in strati sovrapposti come le primitive
società prima dell’irrompere nelle relazioni commerciali
dell’antica Roma le regolamentazioni giuridiche.
Intanto avanza “un immenso esercito di malcontenti, ("pericolosamente")
pronto a seguire tutte le suggestioni degli utopisti e
dei retori." (Gustave Le Bon) “Psicologia delle folle”
attorno al 1915,
così apprezzato da Mussolini perché rivelatore delle
debolezze del popolo.
Nel mondo moderno e non solamente quello dell’ultimo
secolo, al decadere di accordi supernazionali ed alla
decadenza di Organismi internazionali rappresentativi
ridotti a fantocci, è succeduta la catastrofe.
A proposito degli spropositi evidenti, ove si convenisse
che il sistema non è in grado neanche di produrre un
disegno, quantunque ispirato dalle derive, si può e si
deve parlare di psicopolitica, di patologia dei
comportamenti che investe tutti, i sovraordinati e i
subordinati? l’esito di queste patologie che si
inseguono e compromettono tutto non è prevedibile;
dovremmo però confessare che piange il cuore a osservare
il quotidiano di un Paese che sempre di più non vede
futuro.
Franco Petramala