Ore 10.08 del 31 luglio 2012, l’Istat: la
disoccupazione aumenta rispetto a giugno e quella giovanile
è al 36 %, +1 rispetto a maggio. Ancora nel tunnel della
crisi.
Ore 10.09 del 31 luglio 3012,
Monti dichiara: stiamo
uscendo dal tunnel della crisi.
Viene da domandarsi: ma stiamo percorrendo lo stesso tunnel?
Poiché i tunnel non sono due e paralleli, vuol dire che uno
percorre il tunnel in un senso e l’altro nel senso opposto.
Solamente così si può spiegare che l’uno vede la luce e gli
altri tenebre sempre più fitte.
Avanti così e avverrà la sciagura di due convogli con scontro
frontale.
Poiché la rispettabilità delle valutazione economiche di Monti
non sono ancora messe in dubbio, dobbiamo prendere atto che il
miglioramento c’è, l’inflazione magari diminuisce, la Borsa
italiana si da un tono, la credibilità sui mercati finanziari
frena o stabilizza l’emorragia dello spread.
E questi sono gli elementi più rilevanti della corsa del treno
che viaggia in un “senso” e checomincia a vedere appena appena la luce.
Poiché è assurdo negare lo stato di precarietà del lavoratori
occupati e di quelli disoccupati o in attesa di prima
occupazione, poichè è assurdo non constatare i guasti nel
sistema sanitario per una improvvisata riduzione della
organizzazione della stessa con riflessi immediati sulle
prestazioni in sicurezza, ed è assurdo non rendersi conto di ciò
che ognuno vive e percepisce del disagio generalizzato, dobbiamo
concludere che dal vedere quella luce sono esclusi i non
benestantie i
cittadini normali.
Attendere la collisione sarebbe la cosa peggiore per un paese in
disarmo politico oltre che economico, ed in più incapace di
tenere fermi i punti di riferimento più importanti di natura
costituzionale e quelli dello stato di diritto.
Tutto diventa parziale arbitrario, misterioso e in dissolvenza,
recitato dietro una
maschera, spesso da commedia dell’arte e la boutade sul tunnel è
obiettivamente inquietante.
Prima l’effetto Monti, dopo l’effetto Draghi, quel che prevale è
“L’effetto notte”, dal titolo del capolavoro di Francois
Truffaut, dove si alternano i rapporti personali tra i vari
componenti della “troupe” e la storia del film nel film.