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Si gioca sulla pelle dei lavoratori
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Franco
Petramala, ex dg dell’Asp di Cosenza condannato in primo grado a
risarcire allo
Stato 3 milioni di euro perché ha stabilizzato i precari, dice
che
la decisione
della Corte dei Conti non l’ha capita perchè non la trova
coerente con la premessa della stessa sentenza.
«Se leggo la sentenza - dice - trovo scritto che in Calabria non
poteva darsi luogo alle stabilizzazioni e che alla “causazione
del
danno abbiano
finito con il concorrere altri soggetti, non
individuati od evocati in giudizio dal Procuratore
regionale, individuabili
negli apparati della Giunta regionale e del
Dipartimento regionale per la salute i quali hanno
fornito direttive
errate, concluso accordi sindacali privi di copertura
finanziaria, inviato note
interpretative fuorvianti”. Io allora che c’entro ?
perchè si chiede di
risarcire il danno avendo seguito le indicazioni della
Regione’?».
Domanda:
Bè lei era direttore generale dell’Asp, ente sì
strumentale della Regione, ma che ha una sua autonomia...
Risposta: «Si, ma qua
non dobbiamo perdere di vista un punto».
Domanda: Quale?
Risposta: «I precari
sono utili o no? Si, lo dice paradossalmente anche la Corte dei
Conti nella sua sentenza, dove addirittura arriva a fare una
sorta di “sconto di pena”, riducendo il dovuto del 50% e non si
capisce in virtù di quale criterio». Leggo dalla sentenza: “in
applicazione del principio della compensatio lucri cum damno, di
ridurre del 50% l'importo del danno erariale per come
riquantificato in appresso, atteso che l'A.S.P. di
Cosenza ha beneficiato e continua a beneficiare delle
prestazioni lavorative dei dipendenti illegittimamente
stabilizzati i quali consentono, a diverso titolo ed in misura
diversa, l'erogazione dei servizi
sanitari da parte dell'amministrazione”.
«Allora io cosa avrei dovuto fare se queste persone erano
indispensabili per garantire il servizio, se avevo i sindacati
che insistevano in maniera
decisa e alcune volte
gli uffici erano occupati ed il lavoro era compromesso da
personale senza serenità? Ho fatto quello che dovevo cioè tirare
fuori dal ricatto politico queste persone stabilizzandole.
E poi, un
precario costa più di un lavoratore stabilizzato ed a tempo
indeterminato: i tabellari sono identici, ma i contributi per
coprire le indennità di disoccupazione non ci sono».
Domanda: Ma queste
stabilizzazioni per la Corte dei Conti non sono legittime..
Risposta; «Si è la
cosa è ben strana perchè la Corte sostiene che in Calabria tutta
non poteva procedersi alla stabilizzazione, ma le
stabilizzazioni sono state fatte in tutte le aziende della
Calabria, Vibo, Crotone, Reggio
Calabria, Catanzaro, anche all’ospedale di Cosenza ed in
alcuni casi in base alle leggi regionali dichiarate
incostituzionali. Però si censura solo
Petramala che pure ha proceduto alle stabilizzazioni non
in base alle leggi
regionali travolte poi dal giudizio di incostituzionalità, ma
sulla base di una legge nazionale che indicava requisiti ben
individuati».
Domanda: Perchè
allora solo l’Asp di Cosenza?
Risposta: «Non lo so,
alcune volte penso e con me tanta gente, ad una macchinazione ».
Domanda: Da parte di
chi? E perchè?
Risposta: «Le
rispondo con un’altra domanda: come si spiega che quasi
contemporaneamente Guerzoni dà
l’autorizzazione ad effettuare le stabilizzazioni e poi presenta
una denuncia alla Corte dei conti?
Come si spiega che tutto ciò avviene nel momento in cui scoppia
l’attacco mediatico alla mia persona ed i comunicati del PdL
elogiano Guerzoni ?; eppure in quel periodo Mario Campanella,
diventa addetto stampa
della Sorical e successivamente addetto stampa del PDL e
il figlio di Antonio Gentile ha una consulenza all’Arpacal.
Vacci a capire ».
Domanda: Ma il Pdl
sostiene che lei abbia
messo su liste elettorali, drogando le provinciali del 2009...
Risposta: «Ripetono
ossessivamente questa storia, non essendosi ancora rassegnati
al’esito di quelle elezioni: per la Provincia io non ho fatto
liste. Comunque se le avessi fatte sarebbe stato un merito. Un
componente della famiglia Gentile è senatore, un altro è
assessore regionale, la figlia è vicesindaco di Cosenza, pure la
Provincia?».
Domanda: Vabbè
lasciamo stare la politica. Qua c’è in ballo la vita di tante
famiglie. Adesso cosa succede?
Risposta: «Per me o
per gli stabilizzati ?».
Domanda: Partiamo da
lei...
Risposta: «Presenterò
appello avverso la Sentenza ma farò anche un esposto alla
Procura della Corte dei Conti perchè ho tutto l’interesse, una
volta che si è quantificato il danno, ad individuare chi sono
gli altri correi, anzi secondo la Corte chi mi avrebbe indotto
in errore, così almeno nella peggiore delle ipotesi divideremo
le spese. C’è da dire che anche che la mia responsabilità cessa
quando decade il mio mandato di direttore generale cioè ad
aprile 2010; mi risulta però che i miei successori non abbiano
agito in autotutela per
ben due anni e mezzo; questi lavoratori sono rimasti in
servizio. Nè De Rose, nè
Scarpelli hanno fatto alcunché in autotutela».
Domanda: C’è la
famosa delibera 777 del febbraio del 2011 che ha sospeso gli
effetti della stabilizzazione in attesa della verifica dei
titoli...
Risposta: «Lo so
bene, ma cosa ha prodotto questa delibera che si basava su un
dato falso? Nulla. Hanno
fatto ben sei
commissioni e ancora non sono arrivati ad uno straccio di
conclusione, lasciando i lavoratori senza certezze per il loro
futuro.”
Domanda: E ai
lavoratori, cosa succederà?
Risposta: «Questo non
lo so. So che si è fatto un tale casino che il danno è non solo
per i dipendenti stabilizzati, ma anche per quelli che
aspettano di esserlo. Certo il problema vero riguarda i
primi che con ogni probabilità una volta espulsi, ci saranno
difficoltà per essere riassunti. Figuriamoci per gli
altri ancora non stabilizzati.»
Domanda: Un bel guaio
per i lavoratori e per il sistema sanitario provinciale...
Risposta: Che vuole
che le dica? Nella Fiat Marchionne provvede a licenziare,
la Fornero dà il suo contributo nella stessa direzione,
in Calabria c’è sempre
gente disponibile a creare disoccupazione e bisogno . Mi auguro
che nella loro sapienza questi esponenti del Pdl sappiano
individuare una
soluzione. Mi lasci però dire che sono preoccupato
per come è svilito il ruolo del sindacato che in questa
storia non ha
fatto molto in seguito alle azioni del Pdl che hanno messo a
rischio i lavoratori»
Domanda: Perchè il
PdL lo avrebbe fatto?
Risposta: «Ma davvero
qualcuno pensa che tutto
è successo per i voti? Non ci
credo».
· Intervista raccolta da Massimo Clausi sul Quotidiano della Calabria del 29 ottobre 2012