Le localizzazioni produttive all’interno delle aree ZES: il
ruolo del sistema bancario
di Giuseppe Aloise
L’istituzione delle Zes nel mezzogiorno ha suscitato innegabili
speranze soprattutto in Calabria ove si è immaginato un processo
di crescita e sviluppo legato ad una infrastruttura portuale che
è tra le più significative del mediterraneo.
Addirittura un adempimento di rito, ovvero l’istituzione del
codice tributo per il credito d’imposta, è stato salutato, agli
inizi di ottobre, come un grande successo perché avrebbe
finalmente sbloccato l’attivazione di una misura di sostegno per
le iniziative imprenditoriali sia nuove che incrementali che si
localizzano all’interno delle aree Zes.
Sarebbe interessante conoscere qualche dato sulle richieste di
eventuali compensazioni riferite ad iniziative in corso di
realizzazione nelle aree interessate.
Purtroppo il sistema delle imprese calabresi, al di là degli
sforzi apprezzabilissimi che esse compiono per reggere le sfide
del mercato, mostrano un grado di patrimonializzazione non del
tutto soddisfacente cui corrisponde un atteggiamento non di
grande apertura del sistema bancario.
Gli ultimi dati congiunturali della Banca d’Italia e di altri
istituti di ricerca mostrano un calo degli impieghi bancari
verso l’intero sistema delle imprese, soprattutto nel
manifatturiero.
Dall’ultima nota congiunturale della Banca d’Italia si rileva
testualmente:
“Il processo di accumulazione di capitale ha continuato a
ristagnare. La maggioranza degli operatori ha confermato i piani
formulati a inizio anno caratterizzati da un basso livello di
investimenti, mentre quasi un quarto delle aziende intervistate
ha rivisto al ribasso quanto programmato.”
Stranamente il rapporto congiunturale omette riferimenti
specifici all’andamento dei tassi sia attivi che passivi nella
nostra Regione.Di
recente, però, l’istituto di Studi e Ricerche (SRM) che fa capo
a Banca Intesa Sanpaolo ha pubblicato uno studio congiunturale
sulla Calabria. Quanto agli impieghi alle imprese, essi sono
stati quantificati in € 6.152 milioni ma con un calo dell’11,4%
rispetto al II sem. 2018.
Circa i tassi, in Calabria, si registra un tasso medio attivo
per le banche per i prestiti a breve (il tasso che le imprese
pagano al sistema bancario) pari al 6.87%. Nel mezzogiorno il
tasso è pari al 4,68% mentre in Italia è pari al 3,58%.
Questi dati evidenziano, da un lato il calo dei prestiti bancari
alle imprese e dall’altro tassi ormai insostenibili fra l’altro
correlati ad un costo della raccolta mai così basso e quasi
impercettibile.
Questi
tassi non trovano neppure giustificazioni nella qualità degli
impieghi nel senso che la percentuale del credito deteriorato si
sta assestando nella nostra regione su livelli pari a quelli del
mezzogiorno.
In queste condizioni non c’è da aspettarsi che dal sistema delle
imprese calabresi possa venire una spinta decisiva per
localizzare nuove iniziative nella ZES.
L’apporto del sistema
bancario è invece decisivo per vincere la sfida delle Zes.
Ma
cosa avviene nel Mezzogiorno?
Banca Intesa Sanpaolo nel corso del 2019 ha promosso a livello
internazionale una serie di incontri per presentare le Zes del
Mezzogiorno. Il primo incontro si è tenuto a Dubai, presente
l’allora Vice Presidente Di Maio, per promuovere investimenti
internazionali nelle Zes di Napoli, Bari e Taranto.
La stessa Banca, infatti, ha stanziato un plafond di 1,5
miliardi di Euro per supportare gli investimenti produttivi e le
opere infrastrutturali necessarie al potenziamento dei porti ed
ha gia stipulato apposite convenzioni con le Zes di Napoli,
Taranto e Bari.
A fine ottobre analogo incontro si è tenuto in Cina per
promuovere le Zes meridionali sempre con l’assistenza di Banca
Intesa, interessata, fra l’altro, a sostenere
l’internazionalizzazione delle Imprese italiane.
La delegazione italiana comprendeva, fra gli altri, Pietro
Spirito, Ugo Patroni Griffi e Sergio Prete, rispettivamente
Presidenti delle Zes di Napoli, Bari e Taranto.
Come si vede l’opera di promozione di alcune Zes è già
cominciata.
Per Gioia Tauro non si conoscono le attività promozionali
avviate né gli eventuali Istituti finanziari disponibili a
supportare le imprese che intendono investire nelle aree della
nostra Regione.
In Calabria il credito erogato decresce, i tassi sono al di
sopra della media sicchè è del tutto imprescindibile un supporto
alternativo che attenui le difficoltà del mercato.
Ma è, soprattutto, auspicabile l’apporto di investitori esteri.
Il problema del credito in Calabria ed il ruolo delle grandi
istituzioni bancarie non sono temi di scarso rilievo; essi sono
determinanti perché condizionano in modo significativo i
processi di sviluppo sui quali punta la nostra Regione.
Ritenere che le agevolazioni legate alla Zes calabrese possano
da sole avviare un processo virtuoso mi pare una prospettiva
destinata a scontrarsi con le difficoltà del nostro contesto
socio-economico.