San Nilo. Nacque verso il 910, dalla famiglia nobile dei
Malena, a Rossano di Calabria nell'antichità una colonia greca e poi
parte dell'Impero Bizantino fino al 1059.
Battezzato col nome di Nicola, ebbe una buona educazione e crebbe
come un convinto credente. La vita monastica aveva delle attrattive
in lui ma fu solo in seguito che si volse seriamente a Dio,
nell'anno 940. Epoca tormentata dalle guerre interne tra Bizantini e
Longobardi, afflitta da frequenti incursioni di Saraceni nella zona
litorale: età di ferro come sostiene il Gradilone. Dopo essere
fuggito dalla sua città Rossano, divenne monaco e fondò un monastero
vicino Palma, sul Mar Tirreno. Un attacco di arabi fece fuggire la
comunità, e Nilo, divenne eremita. Più tardi a Rossano divenne guida
spirituale di un convento ed acquistò fama per la sua saggezza e
prudenza. Qui intercedette presso le autorità in favore di alcuni
ribelli condannati a morte e presso la comunità ebraica e favore di
un giovane che aveva ucciso un ebreo; una volta riuscì a riscattare
dei cristiani che erano stati fatti schiavi. Gli fu offerta la
carica di Arcivescovo ma rifiutò.
Quando un principe Bizantino chiese ai benedettini di Monte
Cassino di dare un monastero a Nilo e ai suoi monaci l'Abate mandò
loro un invito a raggiungerli a Monte Cassino. La Liturgia orientale
era alquanto inusuale per i benedettini, ma essi fecero dono di un
monastero a
Valleluce,
ove la comunità basiliana rimase per quindici anni e poi si trasferì
a Serperi vicino Gaeta. L'Imperatore Ottone III gli offrì un
ricco monastero ma Nilo chiese all'Imperatore solo la promessa di
pentimento e di perseveranza nella virtù, dicendo: “Tu sei un
buon Imperatore, ma sei un essere mortale e morirai; dovrai dunque
rendere conto delle tue azioni, buone e cattive”. Ottone III
chinò la sua testa coronata alla benedizione di Nilo.
Verso il 1004 Nilo partì per
visitare un monastero ma si ammalò presso Tuscolo. Il Conte di
Tuscolo gli fece dono di alcuni possedimenti terrieri in
prossimità del Monte Cavo ove fu radunata l'intera comunità (60
monaci), ma Nilo morì prima che fosse iniziata la costruzione del
monastero. L'Abbazia Greca di Grottaferrata, oggi con i suoi Monaci
Basiliani è un simbolo luminoso di cattolico Bizantini.
Sceneggiatura di Giuseppe Roma
“Nilo di Rossano”
________________________
Sceneggiatura di
Giuseppe Roma
Riconoscimento come “Opera di interesse culturale nazionale” da
parte della
Commissione Cinema - Ministero per i Beni e le Attività Culturali
(maggio
2008).
SC. - 1 - SCRIPTORIUM DEL “PATIRION” - I/G
ANNO 1150
La Mdp parte da un P.P. di un vecchio monaco, BARTOLOMEO, con la
barba
bianca mentre scrive su una pergamena con una penna d’oca.
Allarga poi la panoramica ad una sala con scaffalature, in parte
riempite di
volumi. Altri due monaci giovani, NICETA e LUCA, sono intenti a
copiare
codici.
Sul banco pergamene ancora bianche e alcuni calamai. Attraverso una
finestra
aperta si scorge il paesaggio, in cui si notano ALCUNI MONACI
intenti al lavoro
dei campi, mentre ALTRI discutono fra loro.
Fuori campo si ode la voce di BARTOLOMEO.
Bartolomeo (F.C.)
... Ho la mano stanca e gli occhi che bruciano,
ma la copia di Gregorio di Nazianzo va portata subito a termine
e inviata all’Egumeno
del venerabile monastero di S. Giovanni a Patmos.
NICETA con deferenza si rivolge a BARTOLOMEO.
Niceta
È che Voi lavorate troppo;
più di noi che pure siamo più giovani.
Dovreste riguardarvi soprattutto dopo la grave malattia di
quest’inverno.
Bartolomeo
…La vita degli uomini è come un soffio di vento; passa in fretta e
va…
Solo lo stolto pensa di poter rinviare al domani ciò che dovrebbe
fare oggi.
Per chi ha la mia età, ogni ora potrebbe essere l’ultima e,
perciò, non va fatta trascorrere inutilmente.
LUCA si rivolge a BARTOLOMEO.
Luca
Padre, Niceta e io siamo ancora inesperti nell’arte calligrafica
e avremo per molto tempo bisogno della vostra esperienza e della
vostra
saggezza.
Senza la vostra opera il nostro monastero tornerebbe povero e
sconosciuto.
La Mdp si sofferma su un foglio miniato su cui sta lavorando NICETA.
Dalla
mano che impugna una penna d’oca, la Mdp risale lentamente e
inquadra il volto
del giovane monaco.
Niceta
Quello che dice Luca è vero.
Solo grazie a Voi il nostro monastero è conosciuto altrove.
Le richieste che riceviamo da venerabili monasteri
come Santa Caterina sul Monte Sinai,
San Giovanni di Patmos, da Gerusalemme e
dalla stessa Costantinopoli,
ci riempiono di gioia,
ma tutti sappiamo che è la Vostra scrittura ad essere apprezzata
più di tutte le altre in questi luoghi.
Bartolomeo
La mia scrittura è dono di Dio e della possibilità
che mi ha concesso di viaggiare in Oriente dove fui mandato,
dopo la fondazione di questo monastero,
per acquistare le Sacre icone e qualche codice.
L’esperienza e l’esercizio quotidiano
hanno dato sicurezza alla mia mano.
La scrittura è come lo sguardo, il volto o la voce,
che sono unici per ogni persona.
Esercitatevi quotidianamente copiando i Sacri Testi
e anche voi acquisterete sicurezza e il ductus della vostra
scrittura
rivelerà la ricchezza interiore di cui Dio vi ha fatto dono.
La Mdp inquadra i tre
Luca
Il Vostro stile calligrafico è ineguagliabile…
La Mdp inquadra lo sguardo di BARTOLOMEO che guarda severo e
interrompe
LUCA.
Bartolomeo
Ineguagliabile è solo l’opera di Dio Onnipotente!
Io sono solo un servo che umilmente svolge il compito affidatogli.
Ben altro hanno saputo fare quelli che ci hanno preceduto e in
situazioni non così
comode come le nostre.
Pensate al venerabile Nilo che anche quando conduceva vita eremitica
in una grotta riusciva a copiare i Sacri Testi
stando per ore piegato e scrivendo sulle ginocchia.
Luca
Ho tante volte preso tra le mani con timore i codici del venerabile
Nilo,
che si conservano nella biblioteca del nostro monastero,
e ho sempre ammirato la difficile arte della sua calligrafia,
quelle lettere minuscole, così eleganti, definite, nitide,
accurate….
Bartolomeo
Il venerando Nilo ci ha tramandato
attraverso il suo duro e difficile lavoro un esempio di ascetismo
rigoroso così
lontano dall’agiatezza in cui svolgiamo oggi il nostro lavoro.
Pur vivendo isolato era, però,
non si sa come né perché,
sempre informato sugli avvenimenti che accadevano allora.
Alla fine dell’opera di Dorotea di Gaza, ebbe modo di inserire anche
la notizia
della sconfitta del patrikios Manuele Foca a Rametta e la terribile
caduta della
base bizantina nelle mani degli infedeli nell’anno del Signore 964.
Niceta
A giudicare da quello che ha scritto il suo discepolo Bartolomeo,
la sua esistenza terrena fu molto intensa e per certi aspetti
dolorosa,
avendo dovuto fare anche scelte difficili…
Bartolomeo
La via che ci indica il Signore è sempre stretta e aspra,
ma alla fine è quella giusta.
Così fu per il nostro venerando Padre Nilo quando Rossano era
governata dai
Bizantini….
SC. - 2 - STRADA MERCATO ROSSANO- E /G
La Mdp inquadra una via di Rossano, con PERSONE, BAMBINI che
corrono,
MERCANTI e DUE GUARDIE con divise di Bisanzio, che pattugliano la
strada.
Tra la FOLLA si fa largo un MEDICO, che dal vestire si intuisce che
è ebreo,
accompagnato da un ASSISTENTE che porta una borsa.
IL MEDICO e il suo accompagnatore percorrono la strada e bussano ad
un
portone, che viene aperto da un SERVO. I due entrano.
SC. - 3 - CORTILE DIMORA NOBILIARE FAM. MALENA - I/G
La Mdp inquadra il cortile di una dimora nobiliare, quella della
famiglia
MALENA. Il MEDICO e il suo ASSISTENTE, preceduti dal SERVO, salgono
un’elegante scalinata ed entrano in un salone.
Servo
Aspettate qui che vi annuncio ai padroni.
I due si fermano e contemplano delle icone che adornano le pareti e
il bel soffitto
decorato, mentre il SERVO si avvia e bussa ad una porta.
Voce (F.C.)
Avanti!
Il SERVO spinge la porta ed entra.
SC. - 4 - CAMERA DA LETTO DIMORA FAM. MALENA - I /G
La Mdp inquadra l’interno di una stanza. Sul letto è steso un uomo,
NICOLA, in
preda al delirio della febbre. Seduta accanto al letto, su una
sedia, una donna, la
moglie IRENE, bagna premurosamente con una pezzuola la fronte di
NICOLA.
Intorno a loro una DONNA con una BAMBINA in braccio e ALTRE PERSONE.
Servo
È appena giunto il medico, Domnolo il giudeo. Lo faccio entrare?
IRENE guarda il SERVO e fa di sì con la testa. Il SERVO,
retrocedendo, esce.
SC. - 5 - CORRIDOIO DIMORA FAM. MALENA - I /G
Il SERVO si dirige verso il MEDICO EBREO e gli fa cenno di seguirlo.
Il
MEDICO e il suo ASSISTENTE lo seguono ed entrano nella stanza del
malato.
SC. - 6 - CAMERA DA LETTO DIMORA FAM. MALENA - I /G
Nella stanza, ora si sente l’ansimare del malato, mentre i presenti
si scambiano
opinioni a voce bassissima, quasi sussurrando.
Il MEDICO si avvicina al letto, IRENE si alza per fare spazio.
Il MEDICO si rivolge al SERVO.
Domnolo
Volta il Signor Nicola sul fianco e preparami due sanguisughe…
La Mdp inquadra da vicino il SERVO mentre gira NICOLA e poi, in PP,
prende
da una scatoletta due sanguisughe e le pone una sul fianco e l’altra
sulla spalla
dell’ammalato. Il MEDICO, indica con un dito le sanguisughe
Domnolo
Fra poco assorbiranno tutti i cattivi umori sparsi nel sangue
e il Signor Nicola ne trarrà giovamento.
Irene
Da giorni ormai è tormentato dalla febbre e farnetica.
Tutta stanotte, inzuppato di sudore, parlava come se vi fosse
qualcuno presente…
Parole strane, incomprensibili… di febbre appunto…
Domnolo
Il Signor Nicola è forte e resiste,
ma la malattia che lo affligge è misteriosa e pur togliendogli il
vigore del fisico
gli lascia la mente lucida.
Fa poi un gesto al SERVO che stacca le due sanguisughe e le rimette
nella
scatoletta. Prende poi da un sacchetto, che il SERVO gli porge, un
pizzico di una
sostanza in polvere; la solleva in alto, la guarda in controluce, e
la getta in un
bicchiere pieno d’acqua che il SERVO gli porge. Gira poi il
contenuto con un dito
e, sollevando la testa di NICOLA, gliela fa bere.
SC. - 7 - STRADA ADIACENTE MURA DI ROSSANO VISTA MARE E /G
Sulle mura di Rossano è accorsa UNA FOLLA VOCIANTE e multicolore,
che
guarda al largo sul mare tre navi che si avvicinano alla costa.
In PP la Mdp inquadra il volto di un CITTADINO con il mare e le navi
sullo
sfondo, mentre urla
Cittadino 1
Bisogna chiamare a raccolta tutti!
Sono le navi che precedono la flotta degli infedeli, che sicuramente
ci
attaccheranno con il favore delle tenebre.
Accatastiamo legna all’esterno lungo le mura,
in modo che possiamo illuminare la notte e vedere se il nemico si
avvicina.
Un altro GRUPPO DI CITTADINI si scambiano opinioni tenendo sempre
gli occhi
sul mare.
Cittadino 2
Si avvicineranno alle mura sicuramente stanotte.
Hanno scelto una notte senza luna
per coglierci alla sprovvista, ma veglieremo tutti…
Cittadino 3
Due anni fa la flotta degli infedeli andò a depredare la regione
mercuriana,
spargendo morte e distruzione e caricando le navi di donne e giovani
e del
raccolto dell’intero anno, lasciando deserta la regione…
SC. - 8 - MARE E /G
Una bandiera bianca con una striscia gialla viene issata sul pennone
di una nave
che si stacca dal gruppo e si dirige verso il porto, mentre le altre
due proseguono.
Voce (FC)
Sono mercanti, sono mercanti di Messina!!!
La FOLLA che si disperde per le vie, mentre numerosi CITTADINI si
dirigono
verso una delle porte della città, presidiata da DUE SOLDATI ARMATI,
ed
escono…
SC. - 9 - CAMERA DA LETTO DIMORA FAM. MALENA - I /G
NICOLA sta leggermente meglio e parla con fatica ad IRENE.
Nicola
Irene, questa malattia è un segno del cielo
che mi suggerisce di guardare con occhi di verità la vita di questo
mondo…
Ecco basta nulla: una febbre, una caduta, un viaggio per terra o per
mare,
perché la vita abbia fine.
Eppure viviamo con gli occhi bassi,senza mai alzarli al cielo,
come se l’esistenza non dovesse mai avere fine.
In questi giorni, come in sogno,
ho ripercorso le vicende della mia vita e la cecità che mi ha
guidato fino a oggi.
L’educazione religiosa datami in tenera età
da mia sorella, dopo il passaggio nella vera vita dei miei genitori,
non l’ho tenuta in alcuna cura,
quando le tentazioni del mondo si sono accompagnate alla prima
giovinezza.
La bellezza esteriore delle nubili di questa città offuscò la luce
interiore.
I miei esempi erano stati fino ad allora le Vite dei Padri del
deserto che avevo
letto.
Passavo ore davanti alle immagini dei Santi Antonio, Saba, Ilarione
e di altri,
dipinte sulle pareti della Santa casa di Dio,
immaginando di imitare i loro esempi.
La bellezza fugace di questo mondo e la promessa di una felicità
che nessuno ha mai raggiunto né avrà mai su questa terra,
mi attrassero talmente da farmi dimenticare che la vita è data
all’uomo
solo per operare e realizzare la parte migliore di sé.
È uomo degno di questo nome e acquista meriti davanti a Dio,
solo chi lascia dietro di sé un’opera.
Al posto dell’uomo che ha inseguito il nulla soffieranno i venti che
porteranno via
e
disperderanno la sua polvere…
Sposai te perché eri la più bella,
ma la tua bellezza non è riuscita a dare senso alla mia esistenza…
Anche se tardi, Dio mi ha aperto gli occhi
e mi ha indicato la via che dovrò seguire.
Mi unirò ai Santi monaci che vivono nei monasteri
ed espierò le colpe commesse fino ad oggi
invocando la misericordia dell’Onnipotente.
Non mancherà a te e a nostra figlia di che vivere,
perché i beni di famiglia sono più che sufficienti…
Irene
La febbre alta ti ha sconvolto la mente e ti fa sragionare,
altrimenti non solo non diresti, ma nemmeno penseresti cose così
assurde.
Nicola, della nobile famiglia dei Maleinos, calojero!!!
Devi essere impazzito!
Avessi detto: sacerdote, vescovo… ma calojero… monaco folle…
con pelli addosso e peggio degli straccioni…
PP del volto sofferente di NICOLA che guarda la MOGLIE con
espressione di
sorpresa mista a dolore.
Nicola
Taci, taci… non bestemmiare deridendo quei Santi…
IRENE si dirige verso la porta e si ferma un attimo a guardare verso
il letto
Irene
Santi… Santi…, ma li vedi?...
Perfino i bambini, quando vengono in città li deridono e li prendono
a pietrate...
Esce, chiudendo la porta.
La Mdp inquadra di nuovo il letto e NICOLA che si alza faticosamente
e si veste.
Poi, sbandando, si avvia anche lui verso la porta.
SCENA - 10 - STRADINA ROSSANO - E / N
La Mdp inquadra in prospettiva una via della città, scarsamente
illuminata, e un
uomo avvolto tutto nel suo mantello, con la testa coperta dal
cappuccio, che
barcollando cammina. Esegue poi uno zoom e in PP inquadra il volto,
che è quello
di NICOLA, uscito di casa.
SC. - 11 - PORTONE CASA GIOVANNI E/ N
NICOLA si avvicina a una porta e bussa. Gli apre un uomo, GIOVANNI.
Giovanni
Signor Nicola, entrate… A che devo questa visita?
NICOLA, quasi senza rispondere, entra.
SC. - 12 - STANZA DIMORA GIOVANNI I/ N
La stanza è illuminata dalla fiamma del camino e da una fiaccola,
con pochi
mobili… I DUE UOMINI si fermano uno di fronte all’altro.
Nicola
Giovanni, non giudicarmi male,
ma se vengo a casa tua con la febbre devo avere qualche urgenza…
Giovanni
Dite, dite pure..
La Mdp inquadra il volto di NICOLA che denota imbarazzo e tiene lo
sguardo
basso.
Nicola
È per quel denaro che ti ho prestato tempo fa…
Vedi ho l’occasione di comprare una vigna e mi servirebbe…
Se non possiedi l’intera somma, mi puoi dare quello che hai…
Giovanni
Ho appena la metà della somma che vi devo,
ma se mi date un giorno di tempo,
chiederò a mio fratello di prestarmi il resto…
Nicola
No… no…, dammi quello che hai…
Il resto lo puoi tenere per la tua famiglia…
SC. - 13 - SCRIPTORIUM DEL “PATIRION” I/G
BARTOLOMEO continua a parlare a LUCA e NICETA, che proseguono nel
loro
lavoro di copisti.
Bartolomeo
Fu così che l’indomani se ne partì di buonora da Rossano,
in preda tuttora alla gravissima febbre.
Gli teneva compagnia un monaco, Gregorio,
che gli fu anche scorta nella via che conduceva ai monasteri.
Pervenuto alla riva di un fiume, vi entrò per guadarlo;
e mentre si trovava in mezzo alla corrente ebbe a sperimentare in se
stesso la
particolare protezione di Dio, che con la sua grazia lo guidava
e lo conduceva al compimento della sua divina volontà.
S’intese infatti sgravare le spalle come da un fortissimo peso
per la scomparsa della malattia….
SC. - 14 - RIVA DEL FIUME E/G
NICOLA e GREGORIO sono a metà del guado del fiume. NICOLA si ferma e
alza le braccia al cielo
Nicola
O Signore, questo è il segno che la strada intrapresa è quella
giusta….
Così dice il salmista:
O Signore io corsi per la via dei tuoi comandamenti,
allorché tu dilatasti il mio cuore.
Si rivolge poi a GREGORIO.
Nicola
La febbre grave che mi opprimeva le membra è svanita come neve al
sole…
Conducimi in fretta ai monasteri.
SC. - 15 - RIVA DEL FIUME - SENTIERO E/G
La Mdp riprende i due che escono dal fiume, si incamminano lungo un
sentiero
con sullo sfondo le montagne con i monasteri.
SC. - 16 - CAMPO DAVANTI MONASTERO MERKOURION E/G
Intorno ai monasteri (due chiesette con annessi) poco distanti fra
loro, alcuni
MONACI sono occupati in lavori agricoli. Uno di loro guarda verso
l’orizzonte e
si accorge che qualcuno si sta avvicinando ai monasteri
Monaco 1
Due persone stanno percorrendo il sentiero verso i monasteri;
vado a informare l’Egumeno Giovanni.
NICOLA e GREGORIO giungono in vista dei monaci
Gregorio
Sia lodato Nostro Signore!
Monaci
Sempre sia lodato!
Dalla porta del monastero appare un monaco alto, con la barba e i
capelli candidi,
GIOVANNI, e davanti al quale tutti si inchinano.
Gregorio
Padre Giovanni,
ecco qui con me la persona che mi ha chiesto di venire ai monasteri.
È un uomo giusto che vuole abbandonare gli errori del mondo e
incamminarsi
lungo la Via della Verità…
GIOVANNI solleva le braccia in segno di accoglienza
Giovanni
Venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini,
così disse il Signore ai primi discepoli ed essi lasciarono tutto e
lo seguirono.
Nicola ha ubbidito alla voce del Signore ed è morto al mondo.
Tu ti stai avviando per la via stretta che conduce alla verità.
Stai molto attento e sii perseverante,
perché incominciare è per molti, finire per pochi.
Solo la Perseveranza sarà coronata,
lei sola riceverà la palma della Vittoria…
Afferra poi la mano di NICOLA e, guardandolo negli occhi, continua:
Non essere mai ozioso, perché l’ozioso è preda dei desideri.
Ama la conoscenza delle Scritture e non amerai i vizi della carne.
L’oziosità ha insegnato molti mali:
è infatti la morte dell’anima, la tomba di un uomo vivo, la feccia
di tutti i mali.
Impara a essere sempre a capo di te stesso e non degli altri.
Sii duro con te stesso e mai con gli altri.
Alla sera rendi conto a te stesso del giorno appena trascorso.
Sii taciturno e non loquace, di modi ordinati, di poche e
ragionevoli parole…
Due volte giungano alla lima le parole,
piuttosto che una volta sola alla lingua.
Scegli piuttosto di ascoltare che di essere ascoltato.
Apri la bocca per rispondere a una domanda
e non per dare risposte non richieste.
La Mdp inquadra il volto contrito e commosso di NICOLA che ascolta
le parole del
MONACO.
Nicola
Grazie, grazie, per avermi accolto, venerando Padre,
e per le sagge e sante parole che mi avete appena detto.
Mi faranno da guida da oggi in avanti.
GIOVANNI conduce NICOLA verso la chiesa…
SCENA - 17 - CHIESA I/G
La Mdp inquadra l’interno della chiesa con il monaco GIOVANNI e
NICOLA in
piedi davanti alla porta centrale dell’iconostasi. L’ambiente è
illuminato da
candele accese e dalla scarsa luce che entra da finestrelle
schermate.
Sulle pareti sono dipinte figure di Santi e Padri della Chiesa in
piedi. Si apre la
tenda della porta centrale dell’iconostasi e appare, nel catino
absidale, l’immagine
della QeotoVkoò.
Il monaco GIOVANNI, ritto davanti alla porta dell’iconostasi,
continua a parlare a
NICOLA.
Un GIOVANE MONACO porge una stola a GIOVANNI, che l’indossa,
Giovanni
Ecco tu, dal momento che hai deciso di venire ai monasteri,
sei crocifisso e morto al mondo per seguire la vita perfetta;
tu dunque rinuncerai, una volta indossato l’abito monastico,
ai genitori, alla moglie, ai figli e ti avvierai lungo la via della
perfezione
in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Nicola
Io Nicola, ferito dall’amore di Cristo,
ho giudicato cosa migliore ritirarmi a vita solitaria
e mi appresto ad abbracciare lo stato di verginità, dopo aver usato
del
matrimonio.
Quando indosserò il sacro abito,
il mio esempio e la mia guida sarà Nilo Sinaita
di cui assumerò indegnamente il nome.
Nicola morirà; un altro uomo rinascerà in lui: Nilo.
Giovanni
Prima di importi le mani e farti entrare nella grande comunità
monastica
è opportuno che tu ti ritiri in meditazione e ti fortifichi con il
digiuno
per alquanti giorni fino a quando non ti manderò a chiamare.
SC. - 18 - SCRIPTORIUM DEL “PATIRION” I/G
La Mpd inquadra di nuovo BARTOLOMEO, che parla a LUCA e NICETA,
intenti al lavoro di copiatura.
Bartolomeo
Ai monasteri Nicola conobbe, oltre a Giovanni, anche gli altri
Padri:
Fantino che già allora era conosciuto per la sua santità,
Zaccaria che svolgeva vita contemplativa e altri numerosi
confratelli,
che ben presto ebbero occasione di apprezzare l’intelligenza,
la saggezza e i propositi fermi del giovane ,
il quale era sempre più commosso e ammirato della vita umile
che conducevano… Ma dopo non molti giorni…
SC. - 19 - STRADA DI ROSSANO E/T
UN MESSAGGERO a cavallo attraversa le strade di Rossano. La gente
per strada
lo guarda e gli fa largo.
SC. - 20 - CASA DEL GOVERNATORE ROSSANO STANZA
RICEVIMENTI
I/ N
La Mdp inquadra l’interno di una stanza con divani e tappeti,
illuminata da
fiaccole. Le pareti sono decorate con medaglioni che racchiudono
disegni di
uccelli e fiori.
Un uomo, IL GOVERNATORE, vestito di ricchi abiti bizantini, è seduto
su un
sedile in marmo. DUE GUARDIE sono ai lati. DUE CONSIGLIERI sono
seduti.
Davanti al GOVERNATORE vi è il MESSAGGERO prostrato con un dispaccio
in mano e lo sguardo a terra.
Il GOVERNATORE con un gesto della mano gli intima di alzarsi
e gli fa cenno di parlare.
Messaggero
Munifico Signore,
gloria e vanto per il nostro Imperatore..
Il GOVERNATORE con evidente segno di fastidio:
Governatore
Vieni al dunque…
Che nuove mi porti?
Messaggero
L’Augusto Imperatore nostro Signore,
manda a dire che la disonestà dello stratega di Calabria
è stata smascherata dall’inchiesta promossa a sua carico
dopo le voci che sempre più insistenti circolavano sugli illeciti
traffici di grano
con gli infedeli che occupano la Sicilia.
Le lotte intestine e sanguinose tra questi ultimi e i saraceni
africani hanno,
infatti, ridotto l’isola a un deserto con i campi lasciati incolti.
Lo stratega, approfittando delle circostanze,
vendeva a caro prezzo in Sicilia il grano comprato con poco in
Calabria,
realizzando enormi profitti.
La sua disonestà è stata punita dall’Imperatore che lo ha deposto
e spogliato di tutti i suoi beni.
L’impudenza dello stratega era tale che aveva accolto anche molti
infedeli in
Calabria e, alcuni di loro, erano diventati suoi consiglieri.
Ma la fama della sua presunzione e tracotanza
aveva valicato i limiti della Regione ed era giunta alle orecchie
dell’Augusto nostro Imperatore,
che aveva disposto che si indagasse.
In poco tempo la corruzione dello stratega
é stata messa a nudo dai funzionari imperiali con la collaborazione
di tutti gli
uomini vicini allo stratega,
la cui mente era stata illuminata dall’Onnipotente
e avevano visto l’abisso in cui li aveva fatti precipitare.
Anche la divinità è indotta a schierarsi
contro coloro che sono arrivati a un punto di follia tale
da non avere in cuor loro nessun senso della misura.
Il GOVERNATORE ascolta con il volto preoccupato le parole del
MESSAGGERO
e di tanto in tanto guarda i DUE CONSIGLIERI.
Il MESSAGGERO continua:
Messaggero
L’Augusto Nostro Signore,
sotto il cui scettro vivono i popoli dai confini della Persia
all’Italia,
ordina a tutti i Governatori di vigilare affinché le sacre leggi,
volute dal Nostro Grande Signore e Padre dell’Impero Giustiniano,
trovino ovunque la corretta applicazione.
Ordina di avere somma cura nella scelta dei consiglieri
scegliendo tra gli uomini giusti e saggi di ogni città.
Governatore
La nostra fedeltà nei confronti dell’Augusto imperatore
è fuori discussione
e la condanna dello stratega di Calabria in conseguenza dei suoi
misfatti è la
giusta punizione che spetta a chi tradisce la fiducia dell’Augusto
che siede nel Sacro Palazzo.
Io stesso vigilerò affinché nulla di simile accada nei territori a
me affidati
e i migliori cittadini di Rossano,
che meglio di altri conoscono la realtà della regione,
saranno chiamati a consulto.
Governatore
A proposito avete convocato a palazzo Nicola della nobile famiglia
Maléinos?
La Mdp inquadra il volto del I CONSIGLIERE il cui sguardo è rivolto
a terra ed è
in evidente imbarazzo:
I Consigliere
Signore, ho mandato a chiamare il signor Nicola,
ma purtroppo il messo è tornato riferendo di aver trovato la moglie
e i familiari
profondamente sconvolti.
Il signor Nicola,
ancora in preda a una fortissima febbre avrebbe comunicato alla
moglie
l’intenzione di recarsi presso i monasteri della regione mercuriana
e lì farsi monaco.
IL GOVERNATORE interrompe con un gesto il CONSIGLIERE che
immediatamente tace.
Congeda poi il MESSAGGERO, consegnandogli un plico sigillato per la
cancelleria
imperiale:
Governatore
Lunga vita al Nostro Augusto Imperatore
con l’auspicio che tutte le regioni a Lui sottomesse possano godere
della
prosperità e della pace del territorio di Rossano
i cui cittadini sono un esempio splendido
di dedizione e lealtà verso le leggi dell’impero.
Il MESSAGGERO che retrocede, tenendo lo sguardo sempre basso, verso
la porta
che un SERVO spalanca.
IL GOVERNATORE si alza e va verso il I CONSIGLIERE.
IL GOVERNATORE si rivolge a lui, con ira.
Governatore
Non vengo neppure informato di quello che succede nella mia città
se non in presenza del Messo imperiale,
che sicuramente riferirà ai solerti funzionari della cancelleria
imperiale
che il Governatore di Rossano non controlla nemmeno la situazione
della sua
città
se ignora che i membri delle famiglie più nobili
abbandonano la città
per farsi monaci a sua insaputa!!!
IL CONSIGLIERE quasi piegato su se stesso, è in grave difficoltà:
I° Consigliere:
Signore,
veramente si pensava all’effetto della febbre e a una scelta non
definitiva.
Nessuno pensa che il signor Nicola possa veramente abbandonare la
vita agiata
e la famiglia…per farsi calojero…
Governatore
Speriamo che sia così, ma mandate subito messaggeri ai monasteri,
affinché nessuno si permetta di accogliere Nicola Maléinos e farlo
diventare
monaco, magari approfittando del momentaneo stato confusionale della
sua
mente
dovuto alla forte febbre.
Che i messaggeri riferiscano
che se qualche Egumeno non terrà in gran conto queste disposizioni
e gli concederà asilo, al suo monastero saranno confiscate le terre
e non riceverà più le sovvenzioni dell’erario.
SC. - 21 - MURA DI ROSSANO E/ G
La Mdp inquadra da lontano le mura di Rossano.
Da una delle porte escono tre uomini a cavallo, (UN MESSO e DUE
CAVALIERI)
che si allontanano al galoppo verso le montagne …
SC. - 22 - GRETO DEL FIUME E/ G
Un GRUPPO DI DONNE sta pulendo nell’acqua lana grezza di pecora,
quando la
loro attenzione è attratta dal rumore di cavalli al galoppo. Con
paura qualcuna cerca
di nascondersi. Una bambina si volta impaurita verso il MESSO e i
DUE
CAVALIERI.
SC.- 23 - CAMPI ADIACENTI I MONASTERI DEL MERKUORION E/ G
La Mdp inquadra un paesaggio in cui dei MONACI sono intenti ad
attività nei
campi. Zooma poi su uno dei monasteri inquadrando una delle
finestre.
SC. - 24 - STANZA DEL MONASTERO DEL MERKUORION I/G
Un MONACO, intento a scrivere, stanco per il lungo lavoro, si alza e
si dirige verso
la finestra. La spalanca e distrattamente guarda il paesaggio.
All’improvviso il suo
sguardo viene attratto dalla polvere che i TRE CAVALIERI, ancora
lontani,
sollevano giù nel piano. Il MONACO chiude in fretta la finestra e si
precipita fuori.
SC. - 25 - MONASTERI DEL MERKUORION E/ G
La Mdp inquadra la porta del monastero mentre il MONACO esce di
corsa e corre
verso gli altri sparsi nei campi, suonando un corno per richiamare
la loro attenzione.
I MONACI abbandonano il lavoro nei campi e si radunano vicino alla
chiesa del
monastero.
La Mdp inquadra i TRE CAVALIERI al galoppo.
Giunti nei pressi del monastero fermano la corsa dei cavalli.
Uno di loro si fa avanti, verso i MONACI ansiosi. e srotola una
pergamena.
Messo
L’Eccellentissimo governatore della nobile e antica città di
Rossano,
i cui poteri gli derivano direttamente dall’autorità conferitagli
dall’Augusto
Imperatore Nicéforo,
che felicemente regna nei Sacri Palazzi,
é venuto a conoscenza che Nicola
della nobile e illustre famiglia dei Maléinos di Rossano,
gravato da un fortissimo morbo e in preda alla febbre,
si è diretto verso questi venerabili monasteri
con l’intenzione di essere tonsurato monaco.
Il Governatore, avendo sentito anche autorevoli membri della
famiglia Maléinos,
fa espresso divieto agli Egumeni dei monasteri di accogliere il
signor Nicola
e di concedergli asilo. Se poi qualcuno degli Egumeni non terrà in
conto quanto
ordinato dall’Eccellentissimo Governatore,
incorrerà in severissime sanzioni quali il taglio della mano,
la confisca delle terre del monastero la proibizione in perpetuo di
riscuotere i
contributi del sacro erario.
IL MESSO arrotola la pergamena e con gli altri due parte al galoppo
verso gli altri
monasteri che si vedono in prospettiva.
SC. - 26- SALA SCAFFALLATURE SCRIPTORIUM DEL “PATIRION”
I/G
La Mdp inquadra il volto pensoso di BARTOLOMEO piegato a scrivere su
una
pergamena. LUCA e NICETA lo osservano e lo ascoltano con grande
attenzione.
Bartolomeo
Fu così che gli Egumeni dei monasteri,
spaventati dalle terribili minacce del governatore,
stabilirono di mandarlo in un altro monastero lontano dai territori
sottoposti all’Imperatore di Bisanzio,
dove avrebbe preso i voti e l’abito di monaco.
Intrapresa però la strada…
SC. - 27- STRADA/ DISCESA CHE PORTA AL MARE E/G
NICOLA scende verso il mare e scorge delle navi vicino alla spiaggia
e un
numero imprecisato di UOMINI intenti a discutere e alcuni stesi
sotto la pineta
costiera.
SC. - 28 - SPIAGGIA E/G
Avvicinatosi, si accorge dal colore della pelle che sono dei
SARACENI, ma è
troppo tardi. DUE SARACENI con le scimitarre sguainate si alzano e
di corsa si
dirigono verso NICOLA.
I° Saraceno
Fermati o sei morto!
NICOLA si ferma, con il volto spaventato si guarda intorno. Uno dei
SARACENI
l’afferra per un braccio e lo tira verso la spiaggia dove sono gli
altri che nel
frattempo si sono alzati e guardano il nuovo venuto.
Quello che sembra il capo si alza e si dirige verso NICOLA.
Capo dei Saraceni
Lascialo!
Intima con un gesto imperioso al Saraceno che teneva per un braccio
Nicola
Capo dei Saraceni
Dall’abito che indossi sembri un nobile,
ma come mai sei solo e senza la scorta di qualche servo?
La Mdp inquadra in primo piano il volto di Nicola che sta a occhi
bassi.
Nicola
Un servo di Dio Onnipotente non può avere altri servi!
È vero, voi mi giudicate dall’abito che ancora porto,
ma un abito può essere ingannevole per chi guarda
e trasformare un servo in padrone…
Capo dei Saraceni
Hai dunque sottratto l’abito al tuo padrone?...
La Mdp inquadra il volto quasi divertito di NICOLA
Nicola
No, non ho rubato nessun abito!
Volevo dire soltanto che ho scoperto tardi la grandezza
dell’Onnipotente
di cui mi ritengo servo e quest’abito che porto è solo un segno
esteriore del mio
antico e illusorio stato sociale che sto per abbandonare.
Voglio, infatti, ritirarmi dal mondo e dai suoi inganni e dedicarmi
al Signore
con tutte le mie forze indossando un disadorno sacco monastico…
La Mdp lo inquadra tra i volti divertiti degli altri SARACENI
Capo dei Saraceni
Anche tu appartieni a quel genere di folli che lasciano le gioie del
mondo
per ritirarsi in conventi e antri nascosti tra le montagne
dove consumano la loro giovinezza!
Aspetta che siano passati gli anni;
goditi la vita e, una volta vecchio,
ritirati pure con altri vecchi e dedicati pure a chi vuoi!
Si vede in P.p. il volto di NICOLA che si fa serio.
Nicola
Non sarebbe gradito a Dio un uomo vecchio,
come a te non farebbe piacere avere un genero vecchio
e incapace di generarti dei nipoti!
Voglio essere al servizio di Dio adesso che sono giovane,
posso dare il meglio di me e servirlo con tutte le mie forze!
Capo dei Saraceni
Un giovane bello e, da quello che vedo, benestante come te,
dovrebbe dedicarsi alla conquista del mondo più che a sfuggirlo
e ritirarsi in solitudine,
come fanno tanti Cristiani che incontriamo a volte sulle montagne,
macilenti, laceri con lo sguardo spiritato…
Nicola
Non sono folli,
ma persone che hanno scoperto la vera gioia che non è legata alle
cose terrene.
A volte noi pensiamo di raggiungere la gioia con una carica
onorifica,
con un matrimonio, per la nascita di un figlio,
ma spesso questi avvenimenti ci procurano un dolore futuro.
Queste sono false gioie dell’animo umano,
perché spesso si trasformano nel sentimento contrario,
mentre la vera gioia dovrebbe predisporre l’animo
al possesso di una felicità duratura.
Gli stolti si affidano alla benevolenza della Fortuna,
ma il saggio sa bene che la Fortuna
non gli può strappare ciò che non gli ha dato…
Capo dei Saraceni
Sei giovane, ma parli con l’esperienza e la saggezza di un vecchio.
Noto nel tuo sguardo la bontà di un uomo vicino a Dio.
Non hai né pane né una borraccia per il tuo viaggio...
Accetta questo come un dono e prosegui tranquillo il tuo viaggio
La Mdp inquadra prima il volto e poi a figura intera il Saraceno
mentre porge a
Nicola un pane e una bisaccia.
La Mdp inquadra il volto sorpreso di NICOLA.
SC. - 29 - REFETTORIO DEL MONASTERO DI S. NAZARIO I/S
Nel refettorio illuminato da alcune fiaccole, dei MONACI prendono il
pasto
comune e, al centro, uno di essi, in piedi, finisce di leggere un
passo delle Sacre
Scritture.
Monaco lettore
“Non t’irritare a causa dei malvagi,
e non invidiare chi fa il male;
ché come fieno presto appassiranno,
e com’ erba verde essiccheranno…”
La Mdp inquadra il MONACO che sta al centro degli altri. Ha la barba
bianca e
lunga e i capelli radi. Fa un gesto con la mano al LETTORE che si
avvia verso il
suo posto. Si rivolge, quindi, agli altri
Egumeno 1
Le notizie che giungono al monastero purtroppo non sono buone.
Gli infedeli assaltano continuamente le nostre terre e i Signori del
luogo sono
sempre più divisi e impegnati in lotte fratricide.
Il momento che stiamo vivendo non è felice e le difficoltà per i
nostri monasteri
aumentano ogni giorno di più e si ha la sensazione di essere tra due
fuochi.
Anche i nostri confratelli bizantini del Ducato di Calabria
cominciano a essere
diffidenti e a temere intese tra i monasteri che si trovano nei
territori stranieri e i
Signori del luogo.
Così anche i padri che vivono nella regione mercuriana ricevono
dispacci quotidiani dal Governatore
con minacce terribili al punto da essere impediti perfino
dal far indossare il nuovo abito monastico ai novizi!
Un piccione proveniente dai monasteri ci ha informati che il
venerabile Giovanni,
spaventato dalle terribili minacce,
ha indirizzato ieri al nostro monastero
un giovane che vuole intraprendere la vita monastica e dedicarsi al
Signore.
Preghiamo comunque affinché i sacri monasteri possano sopravvivere
alla
malizia dei tempi in cui viviamo e tornino ad essere rispettati e
venerati da tutti.
La Mdp torna a inquadrare il refettorio e i MONACI che si scambiano
opinioni
sottovoce. In prospettiva inquadra una delle finestre e, in
dissolvenza, il cielo
stellato.
SC. - 30- MONTAGNE E/LUCE A CAVALLO
La Mdp inquadra le selle montane che si stagliano scure e massicce
contro un
cielo che comincia a imbiancarsi e poi, a poco a poco, evolve dal
rosato pallido a
un rosa sempre più denso. Inquadra poi un gallo che in cima a una
staccionata
gonfia il petto e lancia il suo chicchirichì!!!
In lontananza si vede una figura di uomo che avanza lungo il
sentiero. A mano a
mano che avanza la figura si definisce meglio: è il giovane NICOLA,
intirizzito e
stanco, avvolto in un ampio mantello.
SC. - 31- SPIAZZO ANTISTANTE katholikòn MONASTERO S. NAZARIO
E/LUCE A CAVALLO
I MONACI escono in fila dal Katholikòn (la chiesa principale dei
monasteri)
cantando in coro. Si fermano tutti in uno spiazzo davanti alla
chiesa e, dopo
essersi salutati, ognuno prende la strada verso la propria
occupazione.
L’EGUMENO, cui un NOVIZIO sussurra qualcosa nell’orecchio, alza lo
sguardo
verso l’orizzonte e scorge il giovane lungo il sentiero.
La Mdp inquadra NICOLA che giunge sullo spiazzo antistante la chiesa
e
s’inchina e bacia la mano all’ EGUMENO
Nicola
Il venerabile Giovanni mi ha inviato presso il Vostro monastero,
perché io sia da Voi esaminato
e prenda poi il sacro abito monastico
che cercherò di portare degnamente.
La Mdp inquadra l’EGUMENO, in piedi davanti a NICOLA.
Egumeno
Entra e ristorati dopo il lungo viaggio.
Qui sei come figlio carissimo e fratello diletto…
NICOLA e l’EGUMENO varcano la porta del monastero.
Un MONACO arriva di corsa e varca trafelato la stessa porta del
monastero.
Egumeno
Sei inseguito dal Maligno
o da una masnada di infedeli
per correre con tanta fretta?
La Mdp inquadra la figura ansimante del MONACO e il suo viso
preoccupato.
Monaco
Il villaggio di Palinuro, distante tre ore di cammino dal nostro
monastero,
è in grande agitazione per il rapimento della figlia del signore del
luogo
da parte di una nave infedele.
Il volto dell’EGUMENO appare allarmato.
Egumeno
Come è possibile…,
ma hanno conquistato il castello?
Monaco
No, venerabile Padre,
hanno agito in modo subdolo…
SC. - 32 - PALINURO A MARE E/G
La Mdp inquadra una località marina in una bella giornata di sole.
In lontananza si
vede avanzare verso la costa una nave da carico
In sottofondo si sente la voce narrante del monaco:
Monaco (V.F.C.)
Sembrava una nave di mercanti
come ne arrivano tante dalla Sicilia o dalla Barberia…
Avanzava lenta, spinta da una leggera brezza.
SC. - 33 - NAVE A MARE E/G
La Mdp inquadra nel frattempo i MARINAI che fanno scendere le
scialuppe e
formano la passerella.
Monaco (V.F.C.)
Gettò l’ancora alcuni metri distante dalla riva per non arenarsi,
con la prua girata verso il largo,
e alcuni marinai calarono in mare tre scialuppe
che ancorarono perpendicolarmente alla poppa e a distanza regolare
l’una
dall’altra. Stesero poi sulle scialuppe delle lunghe assi che
inchiodarono,
così da formare una comoda passerella e permettere l’accesso alla
nave.
SC. - 34 - SPIAGGIA E/G
La Mdp inquadra alcuni MARINAI che espongono la mercanzia, mentre
sulla
spiaggia si raduna una FOLLA DI CURIOSI.
Monaco (V.F.C.)
Appena finito il lavoro, incominciarono a esporre la splendida
mercanzia:
stoffe colorate di seta, tappeti che solo nelle terre infedeli sanno
tessere con tanta
maestria, abiti lussuosi e di varie fogge, gioielli di svariate
materie pregiate,
ma soprattutto quelli di corallo di cui sono abilissimi intagliatori
La Mdp inquadra la RAGAZZA mentre esamina la mercanzia in compagnia
di
altre DUE RAGAZZE e uno dei MARINAI che la segue incantato…,
Monaco (V.F.C.)
Quegli sciagurati conoscevano bene il luogo e le persone
per esserci stati altre volte.
In una delle ultime volte avevano notato la bellezza fuori dal
comune e il
portamento nobile e fiero di Imelda, la giovanissima figlia di una
delle famiglie
nobili del luogo.
Era alta e diritta, con la chioma dorata,
avvolta in un’elegante acconciatura coperta da un delicato velo
trasparente
e gli occhi dello stesso colore del mare.
A uno di quegli scellerati infedeli era rimasta così impressa nella
mente
l’immagine della ragazza…
SC. - 35 - SALONE CASA SIGNORE SARACENO I/N
La Mdp inquadra un ambiente illuminato da fiaccole e il SERVO che,
prostrato,
parla al suo SIGNORE il quale è sdraiato su cuscini di raso e seta
colorati ed è
circondato da RAGAZZE seminude e MUSICI, mentre un altro SERVO gli
versa
una bibita in un calice dorato.
Monaco (V.F.C.)
…che appena tornato nella sua infelice patria,
che Dio la faccia sprofondare negli abissi più profondi,
si recò dal suo padrone a descrivere la bellezza della ragazza
incontrata sulla spiaggia cristiana.
Colpito dal racconto del servo, l’infedele assalito da improvvisa
lussuria,
aveva dato ordine di rapire la fanciulla cristiana e
condurla in Barberia.
SC. - 36 - NAVE A RIVA - MERCATO E/G
La Mdp inquadra di nuovo la nave ancorata vicino alla spiaggia e la
FOLLA che
sale e ne scende carica di merce.
Monaco (V.F.C.)
La nave era tornata colma di mercanzia pregiata.
Due banditori erano scesi a terra
declamando la merce e soprattutto il prezzo bassissimo.
IMELDA scortata da due UOMINI ARMATI e accompagnata da due DAMIGELLE
sale a bordo.
Monaco (V.F.C.)
A quel punto il comandante aveva fatto scendere quasi tutti
e aveva aperto alcuni forzieri con splendidi gioielli e stoffe
pregiate,
dicendo che voleva personalmente fare un omaggio
alla figlia del signore di quel luogo per la liberalità e
l’ospitalità
dimostrate in tutti quegli anni.
Ingannata da quelle parole, la fanciulla che si stava allontanando,
torna e sale sulla nave.
SC. - 37- NAVE ALL’ORIZZONTE - SPIAGGIA E/LUCE A CAVALLO
La Mdp inquadra la scena con le RAGAZZE che vengono condotte via e
gli
UOMINI ARMATI gettati a mare.
Monaco (V.F.C.)
Quegli scomunicati non aspettavano altro:
assalgono le guardie e le gettano a mare…
SC. - 38 - NAVE ALL’ORIZZONTE E/N
La nave si allontana verso l’orizzonte con il sole ormai al
tramonto…
SC. - 39 - SPIAGGIA E/N
…e la FOLLA gesticola sulla spiaggia.
Monaco (V.F.C.)
…tirano l’ancora, si gettano sui remi,
alzano le vele e si allontanano velocemente
dalla spiaggia
abbandonando sul posto anche le scialuppe.
Pianti e grida di impotenza si alzano dalla folla,
mentre il padre della fanciulla manda corrieri a Benevento e Salerno
chiedendo la liberazione della figlia e che sia fatta vendetta…
SC. - 40- MONASTERO S. NAZARIO E/G
La Mdp inquadra il volto sconfortato del MONACO.
Egumeno
Ormai l’arroganza e l’impudenza degli infedeli non hanno più limiti.
La discordia dei principi cristiani contribuisce a renderli sempre
più audaci.
Hanno stabilito colonie e fortificato siti sui nostri territori.
Se decidono di razziare le coste cristiane
non vi è una flotta che si opponga in tempo.
Assaltano, depredano, bruciano,
riducono intere contrade a deserti e nessuno ci difende.
Il volto di NICOLA appare umile e contrito.
Nicola
Forse anche tra gli infedeli vi sono persone toccate da Dio.
Io stesso venendo qui ho sperimentato la clemenza di uno dei loro
capi
che ho incontrato sulla mia via e che mi ha fornito pane e acqua per
il viaggio.
Sollevando lo sguardo e le braccia al cielo…
Egumeno
Questo si che è un segno del Signore Onnipotente.
SC. - 41 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION” I/G
La Mdp inquadra i tre MONACI e poi zooma su BARTOLOMEO che scrive:
Mentre il BARTOLOMEO parla la Mdp scorre sugli scaffali zeppi di
pergamene e
sfoca in lontananza, attraverso la finestra, sulla prospettiva del
paesaggio.
Bartolomeo
Avendolo veduto stanco lo rifocillarono con il cibo che si da ai
pellegrini:
pesci, vino e ogni altro ristoro che si da in simili circostanze.
Ma con i modi gentili che gli erano propri,
Nicola rifiutò e accettò solo il pane e l’acqua,
dicendo che quello era il cibo
che meglio si confaceva al suo nuovo stato di servitore di Cristo.
SC. - 42 - CONVENTO DI S. NAZARIO I/N
La Mdp inquadra DUE MONACI, seduti su due sgabelli lignei, mentre
conversano. Si sofferma su un’icona della Vergine esposta in una
nicchia del
muro e su altri oggetti (pergamene, calamaio, penne d’oca) sparsi su
un tavolo. In
sottofondo si ode la voce narrante di BARTOLOMEO.
Bartolomeo
Espose, quindi, all’Egumeno le circostanze che lo avevano portato in
quel luogo,
pregandolo di rivestirlo dell’abito monastico
e manifestandogli la volontà di non fermarsi in quel monastero più
di quaranta
giorni, trascorsi i quali, con la sua benedizione,
si sarebbe recato presso i santi Padri che lo avevano indirizzato a
San Nazario.
Ma l’Egumeno aveva altri pensieri… Era sua ferma intenzione,
infatti, una volta rivestitolo del sacro abito monastico,
di nominarlo Egumeno in un altro suo monastero.
Ma egli venuto a conoscenza di ciò fece solenne promessa a Dio
che mai e poi mai avrebbe accettato cariche così gravose
fosse stata anche quella di Patriarca.
Voleva servire Dio nello stato di semplice monaco
e anche così se ne sentiva profondamente indegno.
SC. - 43 - CHIESA BIZANTINA S. NAZARIO I/LUCE A CAVALLO
La Mdp inquadra l’interno suggestivo di una chiesa bizantina con le
lampade
accese, l’iconostasi e le immagini di Santi e Padri della Chiesa
sulle pareti laterali.
Si sta celebrando il rito del Mattutino durante il quale vi è la
vestizione di
NICOLA come monaco, da parte dell’ EGUMENO che indossa i paramenti
solenni per quel rito. Gli altri MONACI sono tutti in piedi
nell’unica navata della
chiesetta. In sottofondo, più tenue della voce narrante, si ode un
canto della
liturgia bizantina (Polikrònion…).
Bartolomeo
…Consacrato a Dio come monaco,
assumendo come nome definitivo quello del santo Sinaìta Nilo
SC. - 44 CELLA DI NILO S. NAZZARIO I/N
La Mdp inquadra un ambiente spoglio in cui NILO, macilento, che, con
una
tavoletta sulle ginocchia, è intento al lavoro della scrittura. Ai
suoi piedi alcune
pergamene arrotolate e un calamaio in cui intinge di tanto in tanto
la penna.
Bartolomeo (V.F.C.)
…per tutti e quaranta giorni in cui egli ebbe a fermarsi
presso il convento di S. Nazario,
egli non si nutrì né di pane, né di vino né di altre vivande cotte
al fuoco,
ma visse soltanto di frutti selvatici ed erbe.
A questa dieta che lo indebolì molto nel fisico egli aggiungeva
anche il duro
lavoro della scrittura.
Impiegava, infatti, l’intera giornata nello scrivere con eleganti
caratteri e faceva
ciò sia per lasciare a quel monastero una memoria dei suoi
caratteri,
sia perché non voleva attirarsi addosso la condanna di chi mangia
senza
lavorare.
SC. - 45 CAPPELLA S. NAZZARIO I/N
La Mdp inquadra una stanza illuminata dalla luce di una lucerna.
NILO è in piedi,
davanti a un’icona di Cristo e prega…
Bartolomeo (V.F.C.)
Trascorreva poi la notte nella preghiera e nella recita dei salmi.
E questo egli fece non soltanto nell’entusiasmo di un novello
monaco,
ma anche in seguito, nella sua lunga vita,
ebbe una rigidissima condotta ascetica.
Ben presto anche in quella contrada si diffuse la fama del suo
rigore e della sua
intransigenza e anche della sua chiaroveggenza come ebbe a
sperimentare un
signorotto corrotto del luogo…
SC. - 46 - STRADA MONASTERO S. NAZZARIO E/G
La Mdp inquadra un NOBILE che in una calda giornata arriva a cavallo
al
monastero. Scende e senza curare di uno sguardo i pochi MONACI che
sono lì,
spinge una porta ed entra. Si sentono voci naturali (canti di
uccelli e frinire di
cicale)
SC. - 47- CAMERA DA LETTO NOBILE S. NAZZARIO I/G
La Mdp inquadra una stanza in penombra in cui una DONNA si spoglia
in
silenzio e si sdraia sul letto. Il NOBILE le si avvicina, la
accarezza e la stringe a
sé.
SC. - 48 - STRADINA ADIACENTE LA CHIESA DI S. NAZZARIO E/G
DUE MONACI, NILO e l’ EGUMENO si stanno dirigendo verso la chiesa.
Si
apre la porta di un locale del monastero e il NOBILE di prima esce
riassettandosi
il vestiario e passandosi una mano sui capelli scomposti.
La Mdp inquadra il volto sorpreso di NILO che guarda in modo
interrogativo il
NOBILE e l’EGUMENO:
Nilo
Padre venerabile,
non sapevo che i laici dormissero nel monastero e soprattutto
poltrissero a letto
fino a tarda ora…
Il volto dell’ EGUMENO è sconfortato, lo sguardo basso come di chi
si vergogna:
Egumeno
Ma quali laici…
Quello che hai visto uscire è il signorotto del luogo, arrogante,
prepotente,
senza timore di Dio…
È schiavo della lussuria più sfrenata,
al punto che dopo aver insidiato altre donne,
si è invaghito di una ragazza addetta ai servizi del monastero e la
obbliga a
sottostare alle sue voglie.
Quando ho scoperto la tresca,
ho cercato di allontanare la ragazza,
ma sono stato minacciato di terribile castigo da uno sgherro del
signorotto
se solo avessi osato ostacolare la relazione,
che ha aggiunto che anche il monastero sarebbe stato distrutto e i
monaci
dispersi… Lo scellerato non si cura neppure del luogo sacro e come
vedi,
quando è assalito dalla lussuria,
viene a soddisfare le sue voglie qui,
in pieno giorno con grave pregiudizio per l’educazione dei più
giovani…
SC. - 49- SPIAZZO DAVANTI LA CHIESA DI S. NAZZARIO E/G
La Mdp inquadra NILO che afferra per un attimo il braccio
dell’EGUMENO,
guardando il direzione del NOBILE che si avvicina al suo cavallo.
Lasciato quindi
la presa, si dirige in modo energico e deciso verso il NOBILE:
Il volto in PP di NILO è duro e deciso con lo sguardo penetrante:
Nilo
Signore, io sono forestiero e provengo da monasteri fuori da questa
regione.
Non posso, tuttavia, fare a meno di riprovare la vostra condotta
dissoluta che è
contro il volere di Dio.
La vita fugge via veloce e il giudizio di Dio ci attende.
Liberate la vostra e l’anima di quella poveretta dal peccato che vi
fa schiavi e fate
penitenza finché siete in tempo…
La Mdp inquadra il volto del NOBILE che è sorpreso e adirato
dall’ardire del
giovane monaco che osa affrontarlo come un suo pari, senza il timore
che gli altri
hanno di lui:
Nobile
Chi sei tu per usare queste parole nei miei confronti
e come osi rivolgerti con questo tono a me che sono il Signore di
queste terre?...
Guardandolo fisso negli occhi:
Nilo
Sono il servo dei servi di Dio
e ho pronunciato le parole di cui mi rimproverate nel vostro
interesse.
Voi potete essere il Signore di queste terre,
ma non potete disporre del tempo della vostra vita neppure per un
attimo
più di quanto il Signore ha stabilito..
Il NOBILE monta a cavallo e si gira a guardare NILO con molta ironia
e
disprezzo nello sguardo:
Nobile
Ringrazia il tuo Signore che oggi sono di buon umore
e digli che mi restano almeno dieci anni da vivere.
Di questi, otto li godrò fino in fondo con la donna che sta presso
questo
monastero o con un’altra se mi dovessi stancare di lei;
gli altri due li passerò a fare penitenza.
Ora vattene via, calojero impudente,
il tuo Dio mi aspetterà come fece con il ladrone e la peccatrice!
A stento, NILO, evita di essere travolto dal cavallo. Mettendo una
mano di taglio
davanti alla bocca per amplificare il suono e farsi sentire dal
NOBILE che si
allontana a cavallo:
Nilo
Uomo senza timore! Bada bene che i tuoi dieci anni non sono che
dieci giorni!
SC. - 50 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION”
I/S
La Mdp inquadra il volto assorto di BARTOLOMEO che mentre scrive
continua a
parlare ai LUCA e NICETA, che insieme a lui scrivono.
Bartolomeo
Dettegli con franchezza queste parole, tornò dall’Egumeno
e gli annunciò la prossima fine dello scellerato,
appena tornato a casa…
SC. - 51 - CASA-TORRE STANZA DA LETTO DEL NOBILE I/S
La Mdp inquadra una stanza con un letto a baldacchino e illuminata
da fiaccole.
Ai piedi del letto una poltrona di velluto rosso con una DONNA LA
CONCUBINA che si spoglia. Si apre la porta ed entra il NOBILE, tutto
sofferente
e sudato..
La Mdp si sofferma in PP sul volto, che guarda perplesso la DONNA:
Nobile
Fuori, fuori!!!
Non voglio vedere nessuno stasera!
Sono stanco e ho brividi per tutto il corpo.
La DONNA esce in fretta con gli abiti su un braccio. Il NOBILE
scampanella
nervosamente. Si sente bussare…
Nobile
Avanti, avanti!!!
Entra un SERVO
Nobile
Aiutami a mettermi a letto e portami del brodo caldo!
Il SERVO aiuta il PADRONE a spogliarsi
Nobile
Ho freddo, tanto freddo!
Lascia stare il brodo… mi si rivolta lo stomaco.
E poi mi gira tutto…
La Mdp inquadra il volto pallido e sudato e gli occhi liquidi del
NOBILE , quindi
lo riprende, con il SERVO che cerca di sorreggerlo, mentre si
accascia al suolo.
Il SERVO con una mano tira una cordicella vicino al letto e
scampanella
furiosamente..
Servo
Aiuto, aiuto. Il padrone è svenuto! Presto, aiutatemi!
La Mdp inquadra la porta che si apre ed entrano altri DUE SERVI e
UNA
DONNA che si precipitano ad aiutare il padrone a stendersi sul
letto. La DONNA
gli tocca la fronte.
La Mdp riprende in dettaglio la mano della DONNA mentre sfiora la
fronte del
PADRONE.
Donna
Ma ha la febbre altissima!!!
La DONNA esce dalla stanza, lasciando i DUE SERVI perplessi che non
sanno
cosa fare. Rientra dopo poco con un bacinella e un panno. Va vicino
al letto,
bagna il panno, lo strizza, lo distende e lo posa sulla fronte del
PADRONE che, in
preda al delirio, mormora parole incomprensibili.
Donna
( Rivolgendosi a uno dei presenti )
Presto, corri a chiamare Maestro Urso salernitano!
Con le sue erbe guarirà in un batter d’occhio il padrone…
Uno dei SERVI si affretta verso la porta ed esce, mentre la DONNA
continua ogni
tanto a immergere la pezzuola nella bacinella e poi la posa sulla
fronte
dell’ammalato.
SC. - 52- CASA- TORRE STALLA E/N
Si vede il SERVO che monta a cavallo e si allontana dalla casa-torre
del NOBILE.
Una fioca luce lunare lo illumina dall’alto.
SC. - 53 - VICOLO STRETTO E/N
Il SERVO del nobile giunge a cavallo davanti a una casa in uno
stretto vicolo del
casale. Scende e bussa a una bassa porta. Si affaccia un UOMO
ANZIANO
Servo
Presto dì al tuo padrone di venire dal mio,
che sta molto male e farnetica!
Digli di venire subito o è un uomo morto!...
SC. - 54 - CASA- TORRE STANZA DA LETTO DEL NOBILE I/N
La Mdp inquadra il NOBILE che in preda alla febbre delira e la DONNA
e l’altro
SERVO faticano a tenerlo sul letto
Il volto è madido di sudore e lo sguardo stralunato
Nobile
Ah!!! Lasciatemi!!... Non voglio morire!
Bafometto, Lucipher, Memnoch, Astarotte, Behemoth,
lasciatemi, lasciatemi..
Entra in quel momento URSO SALERNITANO con un borsone
La Mdp inquadra prima lui e poi il NOBILE a letto, che si dimena
Sempre più emaciato e in delirio
Nobile
… Bafometto, Lucipher, Memnoch, Astarotte, Behemoth,
lasciatemi, lasciatemi..
Urso salernitano
URSO SALERNITANO si ferma di colpo, con gli occhi sbarrati per lo
spavento.
…Chiama tutti i diavoli dell’Inferno, quelli più maligni e potenti…
Nel frattempo si alza un vento fortissimo che sbatte le imposte
delle finestre e la
porta e, in lontananza una saetta squarcia il cielo seguita dal
rumore sordo di un
tuono. Si ode il forte rumore del vento.
La Mdp inquadra a mezzo busto la DONNA che bagna la fronte del
NOBILE con
il volto sempre più spaventato e la mano tremante.
Donna
Per l’amor del cielo, mastro Urso non dite queste cose…
Il padrone farnetica per la febbre e dice parole incomprensibili…
URSO SALERNITANO Si avvicina al letto cautamente…
Urso salernitano
Non lo dico per spaventarvi,
ma sono i nomi dei diavoli più potenti dell’inferno.
Basta pronunciarne solo il nome per dannarsi.
Vedete come è cambiato subito il tempo,
da tranquilla e serena l’aria s’è agitata in tempesta non appena i
nomi degli
innominabili
sono stati evocati…
In quel momento sopraggiunge anche una leggera scossa di terremoto.
URSO
lascia cadere il borsone e anche la DONNA e l’altro personaggio
abbandonano di
corsa la stanza tra urla e grida. Il NOBILE resta solo in preda al
delirio e così
trascorre tutta la notte, senza trovare pace…
SC. - 55- CASA-TORRE SPIAZZO E/G
Una FOLLA di persone inferocite si è radunata davanti alla torre del
NOBILE
armate di bastoni e forconi. La Mdp inquadra la FOLLA capeggiata da
alcuni
esagitati che urlano:
Folla
A morte, a morte!
Finalmente la sorte ci aiuta a sbarazzarci del tiranno che per anni
ci ha
depredato e violentato le nostre donne senza alcun timore né degli
uomini, né di
Dio.
Liberiamoci finalmente!!! Avanti!!!
SC. - 56- CASA- TORRE CAMERA DA LETTO NOBILE I/G
La Mdp inquadra la camera da letto del NOBILE, che è in penombra per
le tende
davanti alle finestre. Accanto all’ammalato vi è la sua CONCUBINA
(la stessa
che egli aveva espulso dalla stanza la sera in cui si era sentito
male) che gli
deterge la fronte con un fazzoletto. Dall’esterno proviene dapprima
un brusio e
poi si sentono chiaramente le urla della FOLLA.
Il NOBILE si scuote con uno sforzo estremo dal suo torpore e
sussurra alla
CONCUBINA che gli è vicino
Nobile
Che succede, che succede fuori?
Cosa sono queste urla e chi vogliono a morte?!!!...
La Mdp inquadra in PP il volto triste della DONNA
Concubina
È Voi che vogliono…
Sono una furia e tutti i vostri servitori si sono uniti a loro….
Il NOBILE si alza sui gomiti sul letto, con grande sforzo, con la
bocca aperta per
lo sforzo
Nobile
Dammi la mia spada,… la spada!
Farò vedere a questa marmaglia chi comanda in questo luogo
e quante delle loro teste finiranno in pasto ai cani!
La DONNA lo aiuta ad alzarsi e a rivestirsi. Gli porge la spada e
uno scudo e
l’accompagna alla finestra con grande fatica
Concubina
Lasciate perdere e pensate come salvarvi, fuggendo…
Lui guarda con occhi irati la donna
Nobile
Spalanca la finestra!
La Mdp inquadra la CONCUBINA mentre spalanca la finestra.
SC. - 57 - CASA- TORRE SPIAZZO E/G
La FOLLA ripresa dall’alto continua a premere verso la porta della
casa torre e a
gridare. La Mdp inquadra poi dal basso la finestra che si spalanca.
La luce entra
violentemente e illumina la figura del NOBILE armato che sembra
gigantesca. La
FOLLA fa un passo indietro. Il NOBILE ripreso sempre dal basso,
sopra le teste
della folla, e si ode la sua voce
Nobile
Miserabili, come osate?
Aspettate che scendo per dare le vostre teste in pasto ai miei cani!
Aspettate!!!
La Mdp inquadra la FOLLA che fugge in preda al panico..
SC. - 58 - CASA- TORRE CAMERA DA LETTO DEL NOBILE I/G
La Mdp riprende il NOBILE che fa qualche passo indietro dalla
finestra e crolla a
terra, mentre la CONCUBINA si precipita a chiudere la finestra
perché da fuori
non si veda quanto succede. Si avvicina poi al nobile e si accorge
che è morto.
Raccoglie frettolosamente quanto può e fugge precipitosamente dalla
stanza.
SC. - 59 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION” I/ G
La Mdp inquadra BARTOLOMEO che continua a scrivere e a raccontare.
Bartolomeo
E i suoi sudditi, da lui molte volte angariati,
gli recisero il capo e lo dettero in pasto ai cani.
E così si adempì la profezia di Nilo,
che “né prima, né dopo, ma entro il decimo giorno colui sarebbe
morto”.
Trascorsi tutti questi giorni a San Nazario il Santo Padre Nilo
se ne tornò nei monasteri della regione mercuriana
dove desiderava ritornare per incontrare i Padri che colà dimoravano
e in
particolar modo il venerabile Padre Fantino a cui era legato da una
speciale
affezione
che era ricambiata.
I due amavano leggere e interpretare i passi delle Sacre Scritture
e spesso gli altri monaci si radunavano intorno a loro
per sentirli leggere e commentare.
Alcuni di loro si recarono da Giovanni per riferirgli
che Nilo era stato mandato da Dio presso i loro monasteri per loro
profitto.
Gli dissero anche che era così virtuoso
che non gustava né pane, né vino,
ma si atteneva a un’ascetica assai sublime e severa.
Ma l’egumeno Giovanni…
SC. - 60- MONASTERI DEL MERKOURION CORTILE E/ G
La Mdp inquadra dall’esterno alcuni locali e dei MONACI intenti a
varie attività
(alcuni coltivano certe piante, altri trasportano una grande cesta
di vimini ripiena
di frutta e verdura e scompaiono all’interno di un locale).
SC. - 61 -PICCOLA DIMORA PADRE EGUMENO GIOVANNI
MONASTERI DEL MERKOURION CORTILE E/ G
Due monaci, GIOVANNI e ZACCARIA, seduti, leggono e commentano. Ad un
tratto uno cessa di leggere e si rivolge all’altro. In PP viene
ripreso il volto dell’
EGUMENO GIOVANNI: capelli lunghi e barba completamente bianchi, che
si
gira verso l’altro MONACO
Giovanni
Zaccaria, ordina a Nilo di venire da me!
Zaccaria
Vado subito, venerabile Padre…
SC. - 62 -VIOTTOLO DI MONTAGNA E/ G
ZACCARIA si avvia in fretta per un viottolo…
SC. - 63 - GROTTA I/ G
La Mdp inquadra l’interno di una grotta. NILO, che ha per abito una
pelle di
pecora, è seduto su un sedile di pietra, con una tavoletta sulle
ginocchia e scrive su
una pergamena con una penna d’oca. Ogni tanto intinge la punta della
penna in un
calamaio. Si ferma un attimo e presta attenzione a un passo che si
avvicina.
All’ingresso della grotta si staglia in controluce la sagoma di un
UOMO.
Nilo
Fratello Zaccaria, che cosa ti spinge a venirmi a trovare?
Hai terminato le pergamene o l’inchiostro e io, l’ultimo dei
confratelli,
ti posso essere utile?
Il monaco ZACCARIA entra nella Grotta, piegando la testa. Viene
inquadrato poi
il volto con gli occhi luminosi.
Zaccaria
Il venerabile Padre Giovanni vuole che tu ti rechi da lui…
NILO depone la tavoletta e la pergamena. Si alza e senza profferire
parola esce
insieme a ZACCARIA.
SC. - 64 - SENTIERO GROTTA E/ G
I due monaci, NILO e ZACCARIA, si avviano per il sentiero in salita.
Ai lati vi
sono piante di lentisco e qualche pino marittimo. Si odono i loro
passi e i canti di
uccelli nella vegetazione.
SC. - 65 - CHIESETTA - DIMORA EGUMENO GIOVANNI MONASTERO
MERKOURION E/ G
Si intravede sullo sfondo la chiesetta con annesso un locale (dimora
del venerabile
GIOVANNI) e NILO e ZACCARIA ripresi di spalle, che incedono in
quella
direzione.
SC. - 66 - SALETTA DIMORA GIOVANNI I/ G
L’ambiente è rischiarato dalla luce solare, che al tramonto, filtra
attraverso una
finestrella. È arredato in maniera essenziale: un tavolaccio per
dormire, uno
sgabello, una panca e del materiale per la scrittura in una nicchia.
In un’altra
nicchia, ricavata nella parete, l’icona della Madre di Dio. Su un
tavolo, costituito
da semplici assi di legno, una brocca con dei boccali… Il soffitto
della stanza è
costituito da un’incannucciata.
NILO E ZACCARIA, sono al cospetto del venerabile GIOVANNI,
leggermente
piegati e lo sguardo rivolto a terra in segno di rispetto.
Nilo
Venerabile Padre,
eccomi al vostro cospetto e pronto ai Vostri ordini come l’ultimo
dei servi…
GIOVANNI con un segno della mano indica la panca su cui i DUE MONACI
si
siedono.
Giovanni
Mettetevi comodi, sedetevi…
Ti ho fatto venire, perché ti vedo troppo isolato dagli altri
monaci,
sempre intento al lavoro e mi hanno riferito che pratichi un digiuno
troppo
drastico perché possa giovare alla tua salute.
La Mdp inquadra in PP il volto macilento di NILO e poi i DUE MONACI
seduti,
mentre GIOVANNI viene ripreso di spalle…
Nilo
I Santi Padri Saba, Ilarione e Antonio,
praticavano un’ascesi ancora più severa…
Il Maligno utilizza le energie del nostro corpo per tentarci…
GIOVANNI va verso il tavolo, prende la brocca e riempie due boccali
con del
vino e li offre ai DUE MONACI.
Giovanni
Bevete!...
La Mdp inquadra NILO che alza il boccale e beve tutto d’un fiato il
contenuto.
GIOVANNI gli riempie di nuovo la brocca e con la mano gli fa cenno
di bere. Di
nuovo NILO ubbidisce.
La Mdp inquadra il volto di GIOVANNI che si illumina
Giovanni
Mi avevano riferito
che ti astenevi rigorosamente da ogni bevanda alcolica e dalla
carne,
ma vedo che l’obbedienza viene prima di ogni tua decisione.
Sii benedetto…
ciò che mi era stato riferito su di te, corrisponde al vero…
SC. - 67 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION” I/G
BARTOLOMEO, di spalle, viene ripreso mentre scrive sulla pergamena.
Davanti a
lui NICETA si alza per prendere una bottiglia con l’inchiostro che
versa in un
calamaio incassato nello scrittoio, mentre LUCA è fermo a guardare
BARTOLOMEO che racconta…
Bartolomeo
…Dopo questi avvenimenti,
non senza altre tentazioni da parte del Maligno,
Nilo si accese sempre di maggior amore per la vita solitaria.
Il rigoroso digiuno a cui si assoggettò (si nutriva solo del
necessario con cibo
scarso e utilizzando ciò che gli capitava senza mai assaggiare
vivande cotte al
fuoco)
serviva per mortificare il corpo che era messo a dura prova
anche con veglie notturne in cui, in piedi, recitava salmodie.
Appena spuntava il sole e fino all’ora di terza,
si dedicava alla copiatura dei sacri testi,
utilizzando una sua particolare scrittura caratterizzata da un
carattere corsivo
minuto e compatto.
Era poi un appassionato conoscitore degli scritti del Nazianzeno
di cui conosceva a memoria molti passi.
Non possedeva né letto, né seggiola, né armadio, né arca, né borsa,
né bisaccia;
non possedeva anzi neppure un calamaio egli che pur tanto scriveva.
Utilizzava come tale un pezzo di legno concavo spalmato con cera e
con questi
poveri mezzi portò a termine con bella grafia
un numero tanto grande di libri che costituiscono oggi il fondo più
prezioso della
nostra biblioteca.
Non saremmo qui oggi e non sarebbe esistito neppure questo Santo
Monastero
senza l’esempio della vita del nostro santo Nilo,
che ancora dall’alto continua a vegliare su noi indegni suoi figli…
Si sente bussare alla porta e BARTOLOMEO e gli altri MONACI volgono
lo
sguardo in direzione..
Bartolomeo
Avanti!...
Entra un giovane NOVIZIO, con lo sguardo basso e a capo chino
Novizio
L’egumeno Blasio manda a dire che sono arrivati i maestri pugliesi
per il pavimento della nostra santa chiesa
e l’aspettano giù…
Il NOVIZIO esce, mentre BARTOLOMEO, prima di togliersi il grembiule,
asciuga la penna e si leva le soprammaniche nere che piega e ripone
in un
cassetto. Poi si avvia verso la porta, mentre i LUCA e NICETA
riprendono a
scrivere…
SC. - 68 - CHIESA DEL “PATIRION” I/G
Uno stuolo di OPERAI è intento a livellare il pavimento, che viene
squadrato
sotto l’occhio vigile di un ANZIANO MAESTRO che guarda anche i
cartoni con
le scene da copiare che sono appoggiati al muro. Accanto al MAESTRO
vi è
L’EGUMENO BLASIO, che appena scorge BARTOLOMEO entrare…
Blasio
Fratel Bartolomeo!...
Ti ho fatto chiamare perché ho bisogno del tuo conforto
per le scene da far rappresentare sul pavimento..
indicando poi il MAESTRO..
Blasio
Mastro Daniele è un fedele e degno discepolo del grande maestro
che lavorò a Otranto sul programma steso da Pantaleone.
Non vorrei far rappresentare sul pavimento lo stesso albero della
Vita
che anche il vescovo di Rossano ha voluto nella cattedrale.
Sarebbe mia intenzione, invece,
che la chiesa del nostro monastero riflettesse la storia
dell’Universo
creato da Dio Onnipotente:
la Storia dell’uomo, illustrata da scene del Vecchio e del Nuovo
Testamento sulle
pareti, mentre sul pavimento,
che ci accingiamo a completare in tessere di mosaico,
dovrebbero comparire le razze e gli esseri mostruosi che vivono ai
confini della
Terra…
i centauri, gli uomini con due teste, quelli con la testa di cane,
gli antipodi o gli
uomini dalle grandi orecchie…
Mentre BLASIO parla, la Mdp inquadra i cartoni, accanto alle pareti,
su cui sono
raffigurati gli esseri da lui elencati.
Bartolomeo
È un programma attualissimo
che è stato realizzato anche nella Cappella del Palazzo Reale di
Palermo.
Solo che lì il pavimento e il soffitto
fu realizzato da infedeli convertiti,
mentre le pareti furono decorate a mosaico con scene dei due
Testamenti da
maestri venuti da Costantinopoli.
Blasio
Sì, pare che l’ispiratore di quel programma sia stato Filagato,
che fino a poco tempo fa teneva le sue omelie, molto apprezzate,
dal pulpito della Cattedrale di Rossano.
Bartolomeo
Era molto apprezzato anche presso la corte di Palermo
al punto che fu lui a tenere l’omelia per l’inaugurazione della
Cappella Reale.
Pare, tuttavia, che l’idea di raffigurare i due Testamenti
gli sia venuta sfogliando il bel codice purpureo
che il Re donò alla cattedrale di Rossano nel giorno della sua
inaugurazione.
SC. - 69 - FLASH BACK CATTEDRALE DI ROSSANO E/G
Scorrono le immagini dell’arrivo del CORTEO REALE, con il DELEGATO
del Re
che, davanti alla soglia della Cattedrale, fa consegnare al VESCOVO
che lo sfoglia,
il codex…
Vengono inquadrate alcune miniature…
SC. - 70- CHIESA DEL “PATIRION” I/G
La Mdp torna a inquadrare di nuovo l’interno della chiesa con il
MAESTRO che
indica agli OPERAI dove tendere il filo e conficcate i paletti per
squadrare
correttamente lo spazio… Torna a inquadrare poi i due MONACI
Blasio
Veramente un dono stupendo quel codice preziosissimo….
In qualche modo sprecato e non apprezzato dal vescovo….
Se potessimo averlo per la nostra biblioteca…
Ma sono solo pii desideri…
Il vescovo farebbe di tutto per vederci in miseria.
Approfitta di ogni pretesto, infatti,
per rivendicare terre che sono sempre state del monastero…
Ma tornando alla decorazione della nostra chiesa…
Con la mano fa un gesto come per attirare l’attenzione del MAESTRO..
Blasio
Io penserei di ornare il pavimento con una serie di rotae
in cui sono inseriti questi esseri particolari,
che da quel che sappiamo da venerabili personaggi come Solino o
Isidoro di
Siviglia, popolano i confini della Terra…
Un pellegrino di passaggio l’anno scorso
mi ha riferito di aver conosciuto nel suo viaggio
un uomo che era stato in Abissinia
e aveva avuto la fortuna una notte di vedere un gigante con la testa
di cane..
Maestro
I cartoni che ho portato con me in gran parte li ho utilizzato anche
per il
pavimento della Cattedrale di Taranto,
dove hanno scelto un programma simile a quello che avete appena
suggerito,
Venerabile Abate…
Bartolomeo
Condivido anch’io l’idea, Padre Blasio,
ma suggerisco al maestro di ricordare, all’inizio del pavimento,
il nome dell’autore con una scritta imperitura:
BLASIUS VENERABILIS ABBAS HOC TOTUM IUSSIT FIERI….
Maestro
Prendo un appunto….
Il MAESTRO mosaicista con una punta di ferro segna sull’intonaco del
muro la
frase..
Maestro
…così non vi disturberò quando dovrò realizzarla sul pavimento…
Bartolomeo
Con il permesso vostro, Padre Blasio,
io dovrei far ritorno per le operazioni di chiusura del lavoro di
questa giornata …
Il MONACO si congeda con un inchino e si dirige verso la porta….
SC. - 71 - CHIESA DEL “PATIRION” E/LUCE A CAVALLO
Quando BARTOLOMEO esce dalla chiesa per dirigersi verso lo
scriptorium, il
tramonto tinge di rosso il cielo e numerosi MONACI tornano dai
campi, alcuni
con gli arnesi da lavoro, altri con cesti di verdura, altri ancora
con polli in mano…
Alcuni si dirigono verso i locali della dispensa dove depositano i
cesti, altri verso
un altro locale.
BARTOLOMEO sale le scale verso la biblioteca e lo scriptorium…
SC. - 72 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION”
I/LUCE A CAVALLO
Si apre la porta ed entra BARTOLOMEO che la richiude dietro di sé.
La Mdp si sposta quindi su LUCA e NICETA, le cui sagome che
continuano a
scrivere si stagliano scure contro il cielo rosseggiante per il
tramonto che si vede
sullo sfondo attraverso la finestra…
Torna a inquadrare di nuovo BARTOLOMEO che si rivolge ai due…
Bartolomeo
Pulite le penne e rimettete l’inchiostro nel recipiente…
Bisogna scendere per il vespro…
Temo che se non ci affrettiamo non faremo in tempo a inviare il
codice
con la prossima nave…
Vuol dire che dopo compieta torneremo per recuperare il tempo
perduto oggi…
I DUE GIOVANI MONACI si guardano con una certa insofferenza negli
occhi…
SC. - 73- REFETTORIO DEL “PATIRION” I/N
I MONACI, serviti da QUATTRO NOVIZI, siedono su scranni di legno,
lungo
tavoli disposti a ferro di cavallo. Il refettorio è illuminato da
fiaccole sospese alle
pareti. Al centro del ferro di cavallo siede L’EGUMENO. Sulla parete
alle sue
spalle un’icona con la raffigurazione dell’ultima cena.
Consumano il pasto serale cena in silenzio e a un cenno dell’
EGUMENO si
alzano in piedi:
Egumeno
Signore ti rendiamo grazie per questa santa cena
che anche oggi hai voluto concedere a noi umili servi del tuo orto.
Monaci (in coro)
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirtito Santo. Amen.
SC. - 74- CHIOSTRO “PATIRION” I/N
I MONACI escono dal refettorio silenziosamente in fila e si dirigono
verso la
chiesa
SC. - 75- CHIESA “PATIRION” I/N
La chiesa è illuminata da candele la cui luce è riflessa dall’oro
delle sacre icone
dell’iconostasi che sembrano animarsi al tremolare delle fiammelle.
I MONACI
prendono posto nel coro e L’EGUMENO intona un inno:
Egumeno
Volgiti a noi , o Dio Salvatore nostro: e allontana da noi il tuo
sdegno.
Dio, vieni in mio soccorso.....
Un brano di musica sacra bizantina (come momento narrante) copre le
parole
DELL’EGUMENO, mentre i MONACI continuano a pregare inchinandosi e
segnandosi ogni tanto con il segno della croce. La Mdp indugia sulle
icone sulla
navata tutta squadrata e con i cartoni per il mosaico appoggiati
alle pareti. Torna a
inquadrare il coro, mentre L’EGUMENO con la croce pettorale benedice
i
MONACI che si segnano e, uno ad uno, inchinandosi al centro
dell’iconostasi, si
avviano verso un’uscita secondaria…
SC. - 76 - SCRIPTORIUM DEL “PATIRION” I/N
LUCA, NICETA e BARTOLOMEO accendono le lampade e prendono gli arnesi
per scrivere. Le lampade proiettano lunghe ombre sugli scaffali
pieni di
pergamene e codici.
Alla fine si siedono e iniziano il lavoro di copiatura.
Bartolomeo
Siete giovani e il Signore apprezzerà questo tempo sottratto al
sonno
per non venir meno al dovere di finire la copiatura di questo
prezioso codice…
Luca
Mi rendo ora conto,
dopo aver ascoltato il racconto della vita del santo Nilo,
in che condizioni lavorava e a costo di quale sacrificio riusciva a
portare a
termine le sue opere..
Niceta
Ma i monasteri nella zona del Merkourion in cui visse,
che fine hanno fatto?...
Bartolomeo
Di quell’oasi felice di preghiera,
oggi restano solo rovine.
Il venerando Nilo visse purtroppo in un’epoca infelice in cui gli
infedeli,
che oggi la saggia politica di re Ruggero controlla,
scorazzavano senza ostacoli per tutta la Calabria.
Un giorno…
SC. - 77 - SPIAZZO ANTISTANTE MONASTERO DEL MERKOURION.
E/G.
I MONACI sono in grande agitazione e si radunano, al richiamo della
simantra,
anche con i LAICI che vivono nei dintorni, davanti al Katholikòn dei
monasteri.
Si ode un grande tramestio con voci. A un cenno di un MONACO, tutti
si girano
verso la chiesa dove un ALTRO MONACO è salito su un muretto…
Egumeno (Giovanni)
Siamo appena stati informati che gli Agareni in gran numero sono
sbarcati
con uomini e cavalli sulla spiaggia
e si dirigono verso i monasteri per saccheggiarli e distruggerli…
Ognuno di voi prenda ciò che può e si diriga verso la cinta
fortificata più vicina.
Io provvederò a prendere con altri confratelli i Sacri arredi per
sottrarli al gesto
sacrilego... Andiamo con Dio!...
SC. - 78- SENTIERO PAESAGGIO E/G
La Mdp inquadra la FOLLA che si avvia lungo un sentiero, i MONACI
avanti
preceduti dall’EGUMENO GIOVANNI, e i LAICI con i pochi animali
(qualche
capra, pecora, galline, oche…), dietro..
SC. - 79 - TORRE AVVISTAMENTO CINTA FORTIFICATA. E/G
Dall’alto di una torre di avvistamento una SENTINELLA suona il corno
e alcuni
UOMINI ARMATI corrono sulle mura a scrutare chi arriva…
Sentinella
Non sembrano nemici…
I° Uomo armato
Vengono verso di noi…
Avranno saputo di qualche sbarco di infedeli e vengono a rifugiarsi…
SC. - 80 - ESTERNO MURA E PAESAGGIO E/G
La Mdp inquadra dall’alto la FOLLA sotto le mura..
L’EGUMENO si stacca dagli altri e avanza di pochi passi.
Egumeno Giovanni
In nome di Dio Onnipotente,
aprite le porte e consentite ai Sacri arredi dei nostri monasteri e
a noi
di trovare rifugio e protezione contro gli empi Agareni
che già saccheggiano le zone circostanti.
Sentinella
(con la mano alla bocca per amplificare la voce…)
Le porte!... Aprite le porte!...
SC. - 81- MURA I-E/G
QUATTRO UOMINI aprono la pesante porta, mentre sugli spalti vigila
una
ALTRA SENTINELLA. Entra L’EGUMENO seguito dalla folla…
SC. - 82- PAESAGGIO DALL’ALTO DELLE MURA. E/G
Si vedono in lontananza, in direzione dei monasteri, alzarsi colonne
di fumo denso.
(EFX: 2 INCENDI CONTEMPORANEI)
La Mdp inquadra di spalle L’EGUMENO che, dall’alto delle mura guarda
mesto
verso il fumo, attorniato dai MONACI..
Egumeno
Che Dio maledica la stirpe di Agar…
Non hanno rispetto neppure dei luoghi sacri…
SC. - 83 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALLATURE DEL “PATIRION”
I/N.
La Mdp inquadra in PP BARTOLOMEO e di fronte a lui i NICETA e LUCA
che
scrivono…
Bartolomeo
…Mentre i monaci dei monasteri trovavano rifugio nelle cinte di
rifugio,
il venerando Nilo si era ritirato da più giorni in una spelonca
e scorgendo dall’alto le scorrerie degli infedeli,
pensò bene di sottrarsi anch’egli al pericolo incombente.
Prese con sé il vaso dell’acqua si rifugiò in un luogo nascosto
dove si fermò senza timore…
SC. - 84 - SPELONCA E/N
NILO esce dalla spelonca e si aggira per la vegetazione…
Il paesaggio è rischiarato da una mezzaluna e si odono solo le voci
della natura…
Bartolomeo (V.F.C.)
…Ma in quella notte,
girovagando nei dintorni della spelonca,
portando seco com’era suo costume,
il salterio di Re David, intese un calpestìo
1 EFX:FULMINE
NILO si acquatta tra la vegetazione, mentre si ode un calpestìo di
cavallo come se
gli girasse intorno…
NILO si accorge che il rumore né si avvicina, né si allontana..
Nilo
(stringendo il libro dei salmi)
Chi sei tu?
Mentre pronuncia queste parole si vede come un lampo in mezzo alla
vegetazione
e improvvisamente il vaso dell’acqua va in frantumi.
NILO si alza, fa il segno della croce e apre il libro..
Bartolomeo (V.F.C.)
…Allora il venerando Nilo riconobbe che era il Maligno
e incominciò a pregare,
pensando che forse era colpa della sua condotta se il Re delle
tenebre era giunto
fin là, in quanto diceva:
“noi lodiamo Dio con la bocca, mentre con la mente siamo lontani da
Lui”..
SC. - 85 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION” I/N
La Mdp inquadra BARTOLOMEO, LUCA e NICETA che al lume delle lucerne
scrivono… Le loro ombre si proiettano sulle pareti. Viene inquadrato
in PP il
volto di BARTOLOMEO.
Bartolomeo
…Fu così che i monasteri vennero distrutti…
Dopo questi episodi, il venerando Nilo ritenendo il luogo non più
sicuro per la
sua vicinanza alla via dove passavano gli eserciti
si ritirò in una sua proprietà dove era edificato un piccolo
oratorio
in onore di S. Adriano Martire,
ritenendo il luogo più sicuro essendo poco accessibile e fuori mano…
In breve tempo si radunarono in quel luogo intorno a lui
circa una dozzina di persone e, con l’aiuto di Dio, si formò un
monastero.
Ma mentre era lì…
SC. - 86 - CHIESA DEL MONASTERO DI S. ADRIANO. I/G.
NILO è all’interno della chiesa e legge un libro, in piedi davanti
all’iconostasi.
Viene inquadrato un MONACO che di corsa entra in chiesa. Si segna e
con passa
veloce si dirige verso NILO.
La Mdp inquadra NILO e il MONACO in piedi con l’iconostasi come
sfondo…
Monaco
Padre venerando,
giunge voce che dalla splendida Rossano si levino pianti e grida di
disperazione…
La parte superiore della città
per le piogge incessanti degli ultimi mesi
è franata sulla parte inferiore seppellendo gli edifici
e lasciando intatta solo il katholikòn
e la chiesa di S. Irene…
La Mdp inquadra il volto incredulo e lo sguardo addolorato di NILO
Nilo
Che mi dici?...
come è possibile che la città sia frenata?..
Credo che laggiù ci sia bisogno di aiuto, ma come non farmi
riconoscere se
vado?...
SC. - 87 - STRADE DI ROSSANO DIROCCATO E/G
Le strade non esistono più e la GENTE si muove tra le rovine. NILO
con una
pelle di volpe legata intorno al capo per non farsi riconoscere e
con un bastone da
cui pendeva il mantello sulle spalle, attraversa la città senza che
sia riconosciuto…
SC. - 88 - ROSSANO SLARGO E/Gi9
Un GRUPPO DI RAGAZZI gioca. Da lontano si vede avanzare NILO
conciato in
modo irriconoscibile. I RAGAZZI si fermano a guardare sorpresi per
un attimo,
poi afferrano delle pietre e le lanciano in direzione dello strano
individuo..
Ragazzo I°
Dagli al calojero bulgaro!...
La Mdp inquadra in PP un altro RAGAZZO mentre scaglia la sua pietra…
Ragazzo II°
Dagli al Franco!...
Un altro RAGAZZO viene inquadrato..
Ragazzo III°
No, è Armeno!...
La Mdp inquadra NILO che con il braccio cerca di coprirsi il volto e
scompare
velocemente dietro alcune macerie…
SC. - 89 - STRADINE DI ROSSANO E/N
NILO come un’ombra furtiva si dirige verso la chiesa principale
rimasta
miracolosamente in piedi…
SC. - 90 - CHIESA PRINCIPALE DI ROSSANO I/N
L’interno della chiesa, piccolo edificio a navata unica, è
rischiarato dalla fioca
luce delle candele che è riverberata dal fondo d’oro delle icone
dell’iconostasi.
Sulle pareti sono dipinte figure di Santi in piedi.
In fondo, davanti all’iconostasi un GRUPPO DI PERSONE formato dal
MANSIONARIO CANISCA e DUE SACERDOTI, pregano.
La Mdp inquadra NILO che entra in chiesa togliendosi la pelle di
volpe dalla testa
e prostrandosi profondamente.
CANISCA e i DUE SACERDOTI si girano a guardare verso la porta
d’ingresso e
sul loro volto si disegna un’espressione di stupore. Dopo essersi
guardati tra loro,
si dirigono a passo svelto verso NILO, che intanto sta compiendo la
proskinesis.
Giunti vicino a lui si inchinano e CANISCA fa per prendergli la mano
e baciarla,
ma NILO la ritrae.
Nilo
Non è conveniente che il maestro si prostri davanti all’allievo…
Canisca
Sono fiero di aver avuto come allievo colui la cui fama di santità
ormai
ha varcato anche i confini dell’impero…
I° sacerdote
Padre Santo benedicici…
SC. - 91 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL “PATIRION”
I/N
I TRE MONACI continuano a scrivere alla luce fioca delle lucerne.
Viene
inquadrato BARTOLOMEO che continua a narrare mentre scrive…
Bartolomeo
Dopo questo episodio e dopo che si era sparsa la voce della venuta
di Nilo a
Rossano…
SC. - 92 - UNA VIA DI ROSSANO. E/G
Viene inquadrato un GRUPPO DI PERSONE che procede. Avanti sono il
DOMESTICO e il METROPOLITA seguiti dai CAPI della città..
Bartolomeo (V.F.C.)
Vennero pertanto da lui il Metropolita e il Domestico
accompagnati dai capi della città
e da molti sacerdoti e da parecchi del popolo.
Vengono inquadrati mentre procedono e discutono animatamente fra
loro..
Bartolomeo (V.F.C.)
Per via si consultavano fra di loro
su quali domande ciascuno dovesse rivolgere al Padre Nilo,
riguardanti passi difficili delle Sacre Scritture per metterlo alla
prova.
Viene inquadrato NILO che se ne sta seduto su un sasso in uno
slargo. Da lontano
si vede il GRUPPO DI PERSONE che incede e poi si ferma davanti a lui
che resta
seduto.
Bartolomeo (V.F.C.)
Alla fine però
restarono tutti stupiti dalle sue risposte
e se ne andarono via pieni di meraviglia…
Ma altre dure prove si preparavano per il Padre Nilo…
SC. - 93 - SALA DELLA CORTE IMPERIALE DI COSTANTINOPOLI I/G
Viene ripresa una vasta sala mosaicata, a forma rettangolare e
coperta da volte.
Addossato al lato lungo della sala su una base circondata da quattro
gradini vi è un
trono su cui è seduto il GIUDICE IMPERIALE EUFRASIO. Ai suoi lati
due
EXCUBITORES (GUARDIE) e nell’angolo della sala un SEGRETARIO con un
piccolo scrittoio. Dietro la porta che si apre sul lato corto
opposto, un SERVO è in
piedi.
EUFRASIO fa un cenno col capo…
Segretario
Il sincello! Fate entrare il sincello!...
Il SERVO apre l’uscio ed entra un personaggio riccamente vestito,
che fa un
piccolo inchino con il capo. È il SINCELLO (il segretario del
Patriarca) che è
stato convocato dal GIUDICE IMPERIALE. Si avvicina e si ferma
davanti ai
gradini…
La Mdp. inquadra EUFRASIO di tre quarti e poi il SINCELLO in basso.
Eufrasio
L’egumeno di Studion mi ha informato su alcuni soprusi del
patriarcato
che ha occupato alcuni locali nei pressi della santa chiesa
di jAgiva Sofiva.
Ha esibito i documenti di proprietà in possesso del monastero
e chiede che i locali siano liberati.
Viene inquadrato il SINCELLO che ascolta compunto le parole del
GIUDICE e
poi, con modi eleganti interviene.
Sincello
Eccellentissimo e stimatissimo Giudice,
tu che amministri per conto dell’augusto Nostro Divino Imperatore la
Giustizia
anche sui territori più lontani dell’Impero,
vieni scomodato anche per questioni che certamente non meritano il
tuo tempo
prezioso.
Il monastero di Studion rivendica alcuni locali posti nelle
vicinanze del
venerabile tempio di jAgiva Sofiva,
esibendo un atto notarile registrato, se non sono in errore, da sei
lustri.
Dimentica però che il precedente egumeno,
prima di chiudere gli occhi,
con una scrittura privata che è in via di registrazione presso il
notaio Leone,
cedette quei locali al patriarcato,
che li usa per il soggiorno degli ospiti stranieri.
Ecco qui copia della scrittura privata…
Il SINCELLO porge al SEGRETARIO la pergamena e il SEGRETARIO sale i
gradini e ossequiosamente, stando in piedi davanti al GIUDICE, la
srotola e
tenendola aperta gliela fa leggere.
Dopo averla letta, il GIUDICE con un gesto della mano ingiunge al
SEGRETARIO di raggiungere il suo posto e guardando il SINCELLO…
Eufrasio
Sicuramente i monaci di Studion non sono a conoscenza della
scrittura privata…
In PP viene inquadrato il SINCELLO…
Sincello
L’egumeno attuale, allora novizio,
era presente allorché venne redatta la scrittura.
Ma si sa che i calojeri sperano sempre che gli altri non possano
dimostrare il
possesso dei beni così da poterli incorporare.
E non solo nella nostra città…
Giorni fa dei cittadini di Rossana,
splendida città del Tema di Calabria,
mi riferivano di come un monaco di nome Nilo dopo aver carpito la
buonafede di
un monaco, si sia appropriato di tutti i beni del monastero,
sostenendo con arroganza che contro di lui nulla poteva nemmeno la
giustizia
imperiale rappresentata dal debole…
Il SINCELLO si interrompe bruscamente a questo punto e guarda per
terra…
La Mdp inquadra a questo punto il volto incuriosito e sorpreso del
GIUDICE…
Eufrasio
Continua, continua pure…
Sincello
Non so se posso pronunciare le frasi indicibili di questo monaco…
Il GIUDICE sempre più impaziente, con un gesto imperioso della mano…
Eufrasio
Continua….
Sincello
Ecco…,
mi hanno riferito che quel monaco abbia detto
che non temeva la giustizia imperiale rappresentata dall’indegno e
debole
Eufrasio…
Il SINCELLO abbassa la testa e con la coda dell’occhio osserva
l’espressione
piena d’ira che si dipinge sul volto del GIUDICE.
Eufrasio
Io Giudice di Italia e di Calabria per volere dei divini Imperatori,
indegno e debole?...
Appena metterò piede su quelle terre questo monaco sperimenterà a
sue spese chi
è Nilo e chi è Eufrasio!!!
SC. - 94 - PORTO DI ROSSANO. E/G
Sullo sfondo si vedono le mura della città. UOMINI, cavalli, SOLDATI
e
DIGNITARI sono appena sbarcati dalle navi.
Si mettono in marcia verso le mura della città…
Bartolomeo (V.F.C.)
Fu così che Eufrasio con grande fasto e ostentazione giunse a
Rossano…
SC. - 95 - UNA SALA DEL PALAZZO DEL GOVERNATORE A
ROSSANO. I/G
MONACI e SERVI che recano doni, si affollano nella sala per rendere
omaggio al
GIUDICE IMPERIALE.
Bartolomeo (V.F.C.)
Tutti gli Egumeni della regione accorsero a lui con doni e
adulazioni
per ingraziarselo e ricevere benefici.
SC. - 96 - UNA CELLA SPOGLIA DEL MONASTERO I/G
NILO è intento a scrivere nella sua cella e a pregare
Voce narrante Bartolomeo
Ma il nostro venerando Padre
se ne restò in solitudine nel monastero
a scrivere e a pregare per la salute spirituale del Giudice…
SC. - 97 - UN CORRIDOIO DEL PALAZZO DI ROSSANO I/S
In un’ampia sala il GIUDICE IMPERIALE passeggia nervosamente su e
giù; vi
sono DUE GUARDIE, il SEGRETARIO e DUE DIGNITARI.
Eufrasio
Voglio vedere fino a che punto si spinge l’impudenza e l’arroganza
di questo
calojero che si fa chiamare Nilo…
Tutti gli Egumeni e i monaci dei monasteri della regione
sono venuti a rendermi omaggio;
sono venuti i notabili, il Metropolita, il Domestico…
Tutti, tutti, tranne quel calojero!!!
Ridurrò alla fame lui e il suo monastero;
lo farò condurre qui in catene…
I° Dignitario
Il popolo è convinto della sua santità.
Un’azione di forza ci alienerebbe la simpatia di tutti…
Conviene escogitare qualche altro metodo.
Se mandassimo da lui una donna pubblica e poi spargessimo la voce
che di
nascosto frequenta donne di malaffare…
II° Dignitario
Conviene demolire la sua figura agli occhi del popolo e degli altri
monaci,
così da isolarlo.
Tutti allora vedranno il suo arresto come un atto di giustizia
e nessuno sentirà più la passione della ribellione…
Eufrasio
Mi avete convinto.
Ma già a parlare di questo calojero mi sento male!
Avverto un forte dolore al basso ventre, che aumenta sempre di più…
Chiamate il medico di Rossano perché mi visiti,
anche se non dev’essere nulla di grave…
Forse un banale mal di pancia dovuto all’abbondante pranzo.
Il GIUDICE si siede e con una mano si comprime il basso ventre,
mentre un
sudore freddo comincia a imperlargli la fronte. Il SEGRETARIO, dopo
averlo
guardato, si avvia verso l’uscio..
Segretario
Do disposizioni per mandare a chiamare il medico…
Due DIGNITARI discutono fra di loro con una certa preoccupazione sui
volti..
I° Dignitario:
Sono preoccupato per la salute del Giudice.
Il volto è pallido e non ci si può avvicinare.
Fa grande uso di profumi, ma è difficile stargli vicino per il
fetore che emana…
Si vede avanzare, accompagnato da un SERVO, il medico DOMNOLO. È
vecchio
ormai e procede piano appoggiandosi alla spalla del SERVO che tiene
un fagotto
in mano.
SC. - 98 - UNA SALA DEL PALAZZO DI ROSSANO I/N
Il GIUDICE è seduto su una poltrona e si comprime il basso ventre.
Accanto a
distanza i presenti guardano con preoccupazione. Qualcuno va ad
aprire una
finestra. Entra DOMNOLO e si ferma rispettosamente a distanza. Un
DIGNITARIO con un gesto gli ordina di avvicinarsi. DOMNOLO si
avvicina e
guardando il GIUDICE…
Domnolo
Sarebbe opportuno che i presenti uscissero…
Sua eccellenza dovrebbe scoprire la parte e togliersi la veste..
Il GIUDICE solleva lo sguardo verso i presenti e con un gesto della
mano…
Giudice
Uscite… Uscite…
DOMNOLO, aiutato dal SERVO, solleva la veste del GIUDICE, che nel
frattempo si è steso su un divano, fino alla cintola e guardando il
suo viso tradisce
una smorfia di disgusto.
Domnolo
Eccellenza, ma da quando ha avvertito i dolori?
Il GIUDICE, steso, ha l’aria preoccupata…
Giudice
Perché è grave?
DOMNOLO solleva la testa e guarda negli occhi il GIUDICE..
Domnolo
È più grave di quanto pensassi…
Una larga cancrena ha invaso il basso ventre…
Il GIUDICE più che sorpreso appare preoccupato…
Giudice
Dio ha voluto punire la mia dissolutezza
e mi ha colpito proprio negli organi con cui tante volte ho
peccato!...
SC. - 99 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALLATURE DEL PATIRION I/N
Viene inquadrato il volto barbuto di BARTOLOMEO e gli occhi che
brillano alla
luce delle candele.
Bartolomeo
Tornato il Giudice a miglior consiglio
e rimproverandosi il comportamento tenuto in confronto al Padre
Nilo,
d’un tratto egli,
che poco prima profferiva minacce,
si fece supplichevole e mandò a dire al Santo
che gli avrebbe fatto piacere vederlo.
Mentre BARTOLOMEO narra, gli altri due MONACI continuano il lavoro
di
copiatura dei testi… Nelle pause del racconto si sente il rumore
della scrittura
sulle pergamene.
Bartolomeo
Ma il Padre Nilo,
per la salute dell’anima del Giudice,
differiva sempre l’incontro.
Ma dopo che per tre anni quel morbo veniva man mano corrodendo le
parti
intime e stava per assalire gli organi vitali del corpo,
che ormai incancreniti minacciavano la morte,
allora, commosso anche dalle pietosissime lettere di lui,
si recò a visitarlo.
Sembrò allora di vedere la meretrice che abbraccia compunta i piedi
di Nostro
Signore.
Piegato il Padre dalle lacrime e dalle suppliche di lui
che gli chiedeva di abbandonare il mondo e rivestire l’abito
monastico,
di propria mano lo tonsurò e ricoprì di poveri panni.
Era anche presente il medico Domnolo,
che uscito fuori e trasecolato per ciò che era avvenuto, disse ai
presenti:
“Oggi si che ho veduto prodigi simili a quelli che abbiamo inteso
essere avvenuti
nei tempi antichi. Ho veduto il profeta Daniele rendere mansueti i
leoni”!
Viene inquadrato di nuovo BARTOLOMEO che asciuga la punta della
penna
d’oca e la ripone in un barattolo. Solleva la pergamena, vi soffia
sopra e l’arrotola.
Bartolomeo
È ormai tardi.
Avete poco tempo per riposare
prima che il Mattutino ci chiami in chiesa
per dare inizio alla nuova giornata
che il Signore ci concede.
Riponete dunque le pergamene e andate a riposare…
LUCA e NICETA interrompono il lavoro e, dopo aver ripetuto le
operazioni prima
compiute da BARTOLOMEO, si avviano verso la porta. BARTOLOMEO soffia
sulle candele e l’ambiente diventa buio….
SC. -100 - SENTIERO CHE CONDUCE AL MONASTERO DEL
PATIRION E/N
Una carovana composta da un gruppo di circa dieci persone, precedute
da altre
cinque a cavallo, procedono stancamente lungo l’erta che conduce al
monastero.
È un GRUPPO DI PELLEGRINI FRANCHI che tornano dalla Terrasanta. Le
figure femminili a cavallo sono ADELASIA di ARLES con TRE DAMIGELLE.
A piedi SEI GUARDIE del corpo.
Viene inquadrata in PP. ADELASIA.
Adelasia
Ecco davanti a noi finalmente il venerabile monastero di S. Maria
del Padre!
Guardia, bussa al portone e chiedi ospitalità per pellegrini che
tornano da
Oltremare dopo aver visitato i Luoghi Santi e fatto penitenza.
Un UOMO del SEGUITO si stacca dal gruppo, avanza verso l’ingresso e
bussa
con forza.
Il GRUPPO si ferma. La GUARDIA davanti al portone bussa con più
forza.
Dall’interno si sente una voce baritonale.
Voce (dall’interno)
Chi bussa a quest’ora?!...
Guardia
Pellegrini al seguito della contessa di Arles; chiediamo ospitalità!
SC. - 101 - FINESTRA SOPRA IL PORTONE DEL PATIRION E/N
Dall’interno viene accesa una torcia la cui luce illumina il volto
pieno di sonno di
un frate che si affaccia.
Frate
Accostatevi alla porta dello Spedale!
In questa notte senza luna,
ci vuole coraggio a scendere e ad aprire a degli sconosciuti
che giungono a quest’ora!
La funzione del Mattutino
è prossima e potreste anche aspettare che si alzi qualcuno…
SC. - 102 - SPIAZZO DAVANTI ALL’INGRESSO DEL MONASTERO. E/N
La Mdp inquadra il gruppo dall’alto, poi in PP. La figura di
ADELASIA avvolta
in un mantello e con un copricapo in testa.
Adelasia
Padre, sono Adelasia contessa di Arles!
Io e il mio seguito siamo sbarcati tre giorni fa a Crotone
e senza sosta siamo venuti fin qua.
Siamo stanchi e assetati,
fateci la carità di accoglierci com’è vostro costume…
Viene inquadrata dal basso la finestra da cui
sporge il FRATE con la torcia accesa..
Frate
Scendo, scendo…
Si apre una porticina secondaria ed esce il FRATE che rischiara le
tenebre con la
torcia che tiene sollevata sopra la sua testa e conduce gli OSPITI
verso la porta
dell’Ospizio.
SC. - 103 - TOTALE MONASTERO DEL PATIRION E/LUCE A
CAVALLO
Viene inquadrata la sagoma scura del monastero che si staglia scura
contro il cielo
in cui brilla Lucifero (la stella del mattino). Si ode il canto di
un gallo e, dopo un
poco, il suono della simantra che invita i MONACI in chiesa per il
mattutino.
Dall’esterno si vedono le finestre della chiesa che si illuminano e
si ode il
salmodiare dei MONACI in coro.
La Mdp sfoca in lontananza sull’orizzonte chiaro del mare
sottostante.
SC. - 104- MONASTERO DEL PATIRION I/LUCE A CAVALLO
Viene inquadrato l’interno della chiesa con i MONACI che in coro
recitano la
funzione del mattutino.
Alla fine L’EGUMENO BLASIO, vestito dei paramenti sacri e con la
croce
pettorale benedice cantando:
Blasio
Doxa to patrì ke to io ke to aio pnevmatos
Monaci in coro
ke nin ke ai is tus eonas ton eonon, Amin.
I MONACI si segnano e inchinandosi escono in fila dalla chiesa.
SC. - 105 - MONASTERO DEL PATIRION E/LUCE A CAVALLO
Viene ripreso il monastero e sullo sfondo il sorgere del sole dallo
Jonio
sottostante. Il giorno che inizia è un tripudio di canti di uccelli
e di versi di animali
al pascolo. Alcuni FRATI escono per recarsi al lavoro dei campi…
SC. - 106- SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIRION I/G
BARTOLOMEO, LUCA e NICETA sono già intenti al lavoro di copiatura.
Bartolomeo
Dobbiamo accelerare il lavoro, perché siamo in ritardo.
Tra un mese verrà per l’inaugurazione della Cattedrale il Principe
Guglielmo,
erede al trono, visiterà anche il nostro monastero e la nostra
chiesa sarà ancora
più bella con i lavori del mosaico pavimentale che sono a buon
punto…
Vorrà vedere anche il nostro scriptorium e,
quindi, per qualche tempo dovremo sospendere il lavoro.
Cerchiamo però di recuperare in questi giorni…
Non vi rattristate per questo.
Infatti sapete che il lavoro che stiamo compiendo è per noi come la
preghiera.
Cerchiamo, infatti,
di non essere mai oziosi,
perché ogni ozioso è preda dei desideri.
Amate dunque la conoscenza delle scritture
e non amerete i vizi della carne.
Anche questo ci ha insegnato il venerabile Nilo…
BARTOLOMEO tace e continua a scrivere. Dopo un poco LUCA interviene
Luca
Padre,
a proposito del venerabile Nilo,
la guarigione del Giudice imperiale ebbe delle conseguenze…
Bartolomeo
Si, il Giudice imperiale convertito,
designò il venerabile Nilo esecutore testamentario dei suoi beni,
ma egli rifiutò e ne affidò l’incarico a Stefano,
Metropolita della vetusta Chiesa di S. Severina.
Ma vedo che il racconto della Vita del venerabile Nilo
vi appassiona com’è giusto che sia…
BARTOLOMEO mentre scrive, con la coda dell’occhio osserva LUCA ma
subito
riprende la scrittura…
Luca
compì altri miracoli?
Bartolomeo
Più che miracoli
fu il buon esempio della sua vita che colpiva tutti,
ma compì anche azioni straordinarie come quando liberò il figlio
dello Stratilate
Polieucto dal Maligno che lo possedeva
oppure ebbe il dono divino della bilocazione.
Ma sento voci insolite fuori…
BARTOLOMEO si alza e va verso la finestra per guardare fuori
SC. - 107 - SPIAZZO ANTISTANTE LA CHIESA E/N
Viene inquadrato dall’alto (finestra da cui guarda Bartolomeo) il
corteo di
pellegrini che erano giunti di notte con CLOTIDE, vestita di un
lungo saio, che li
precede. Il corteo si avvia verso l’ingresso della chiesa…
SC. - 108 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIRION I/G
Viene inquadrato BARTOLOMEO che si ritrae dalla finestra e torna al
suo posto
di lavoro.
Bartolomeo
sono solo pellegrini che visitano la chiesa. Ma dove eravamo
rimasti?…
Niceta
Alla guarigione del figlio dello Stratilate e alla grazia della
bilocazione…
BARTOLOMEO intinge la penna nel calamaio e poi scrive chinato sulla
pergamena.
Bartolomeo
Compì anche altre azioni degne,
come quando salvò la sua Patria dall’ira del Magistros Niceforo,
il quale aveva imposto a ciascuna delle città della Calabria di
costruire delle
navi e con esse difendere le coste della Calabria e debellare anche
la vicina
Sicilia.
Ma i cittadini di Rossano con le falci in mano
si lanciarono contro i cantieri
e bruciarono tutto
e decapitarono i capitani delle navi. Allora…
Si sente bussare e BARTOLOMEO interrompe il racconto e con gli altri
guarda
verso la porta che si apre. Appare un MONACO che precede ADELASIA di
ARLES. Il MONACO in modo ossequioso si rivolge a BARTOLOMEO..
Monaco
Padre,
sono stato incaricato dal nostro egumeno
di accompagnare la contessa di Arles
e il suo seguito a visitare il nostro scriptorium..
Viene inquadrata ADELASIA, vestita di un saio e con la testa
sormontata da un
cappello conico con un velo che scende da un lato. La CONTESSA fa un
profondo inchino e guardando BARTOLOMEO.
Adelasia
Padre,
sono pellegrina penitenziale
e torno con il mio seguito dalla Terra Santa
dove ho visitato il Santo Sepolcro e la Santa città di Gerusalemme.
Mi sono spinta poi fino al venerabile monastero di S. Caterina sul
Sinai
dove ho sentito parlare dei preziosi codici
che escono dall’autorevole scriptorium di questo monastero.
Mi ero ripromessa perciò di farvi tappa, al ritorno,
visitare la vostra chiesa
e acquistare, se possibile uno dei vostri codici da donare al mio
vescovo…
Bartolomeo
Esaudirei volentieri il vostro desiderio, se avessi codici
sufficienti.
Il fatto è che stiamo impegnando il giorno e anche alcune ore della
notte
per portare a termine il lavoro già prenotato da diversi monasteri
dell’Oriente…
Adelasia
Ma padre almeno un libro di preghiere scritto da Voi!
Al mio ritorno non posso dire in Patria di essermi fermata in questo
monastero
senza portare via almeno uno dei vostri preziosi prodotti…
Bartolomeo
Non possiamo non accontentare una nobildonna,
per giunta pellegrina penitente.
Ho nell’armadio un piccolo libro delle ore che vi dono volentieri…
LUCA e NICETA si guardano in modo interrogativo…
Bartolomeo
È scritto in corsivo minuscolo,
una scrittura tipica del nostro monastero
e che viene giudicata molto elegante…
Adelasia
Che Dio vi benedica!
Non immaginate neppure la mia gioia
per un regale così grande e inaspettato!
La DONNA si avvicina a BARTOLOMEO e s’inchina per baciargli la mano,
che
egli ritrae e l’aiuta a rialzarsi. Poi saluta con un altro inchino
gli altri DUE
MONACI e si avvia verso la porta.
Viene inquadrato NICETA
Niceta
Padre,
con tanto lavoro che abbiamo ancora da fare
regaliamo anche libri a belle donne?…
Bartolomeo
Alla mia età i desideri sono già ricordi,
ammesso che un monaco possa avere nella sua vita ricordi di questo
tipo…
Ma nulla si può escludere!
Perfino il venerabile Nilo non riuscì a sfuggire alla tirannia del
desiderio!
Luca
Ma, Padre, com’è possibile?
Nilo era un Santo già in vita…
Bartolomeo
Eppure un giorno accadde che…
SC. - 109 - UNA CHIESA (S. PIETRO) A ROMA I/G
Nel nartece della chiesa viene inquadrata dal basso una DONNA alta,
bionda ed
elegante…
Bartolomeo (V.F.C.)
…essendosi recato una volta a Roma per sua devozione,
vide nell’adito della chiesa di S. Pietro un’Alemanna di alta e
prestante statura…
Ora gli spiriti maligni gliene avevano così fortemente impressa
nella mente la
figura
SC. - 110 - CELLA NILO SOVRIMPRESSIONE ALEMANNA
Viene inquadrato NILO mentre prega. In sovrimpressione appare la
figura
dell’ALEMANNA
SC. - 111- CHIESA SOVRIMPRESSIONE ALEMANNA
Bartolomeo (V.F.C.)
…Che o pregasse o salmodiasse
NILO mentre legge. In sovrimpressione appare la figura dell’ALEMANNA
Bartolomeo (V.F.C.)
…o attendesse alla lettura…
SC. - 112 - CELLA NILO SOVRIMPRESSIONE ALEMANNA
NILO sta scrivendo. In sovrimpressione appare la figura
dell’ALEMANNA
SC. - 113 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIRION I/G
Bartolomeo (V.F.C.)
…o allo scrivere o a qualunque altra occupazione.
Perdurando questa battaglia e non trovando altro mezzo per
difendersi
SC. - 114 - CHIESA SOVRIMPRESSIONE ALEMANNA
NILO che corre e si prostra davanti all’altare. L’ALEMANNA sempre in
sovrimpressione
Bartolomeo (V.F.C.)
Fa ricorso a Dio, a Lui esternando la propria debolezza
e gettatosi bocconi davanti all’altare,
con cuore contrito diceva:
“Signore tu conosci la mia debolezza,
abbi pietà di me e sollevami da questa battaglia che mi muove il
Maligno.
stando prostrato a terra
Apparizione del Crocifisso che stacca una mano dalla Croce e lo
benedice.
Bartolomeo (V.F.C.)
Si vide davanti la Santa Croce e il Salvatore che,
spiccata la mano destra dalla Croce lo segnò tre volte
e subito disparve la visione divina
e con essa anche la tentazione dell’Alemanna.
SC. - 115 - CHIESA DEL PATIR I/G
La contessa ADELASIA di ARLES parla con L’ABATE BLASIO. I due
camminano lungo la navata della chiesa mentre sullo sfondo si vedono
ancora i
MOSAICISTI all’opera.
Adelasia
Padre venerabile
ho bisogno della vostra benedizione,
perché ho molto peccato amando un giullare di corte
che con la sua arte m’irretì in una tranquilla notte di Provenza.
La mia città Arles mi sembrava trasfigurata
e i veri affetti svanivano lontano nella notte.
Mi sento responsabile della morte di Ulisse di Besnard,
così si chiamava il giullare,
per mano dei sicari di mio marito e per sempre il rimorso mi
perseguiterà…
Blasio
Il tuo lungo peregrinare e la visita ai Santi Luoghi ti hanno
redenta.
Spesso siamo spinti dal sentimento ad amare qualcosa,
ma ne siamo trattenuti dalla ragione.
E così nei desideri carnali si ama spesso prima con l’anima che con
il cuore,
mentre in quelli spirituali si ama sempre prima per decisione che
per sentimento.
Così il sentimento adulterino frantuma la costanza della carità
suprema,
ne fiacca le forze, in quanto attira o spinge l’animo verso altri
desideri.
Quando, invece, la mente con grande impegno progredisce
fino alla grazia della divina contemplazione,
procede già verso il secondo grado dell’amore divino
e affonda lo sguardo dentro a ciò che
“occhio non vide, né orecchio udì, né salì mai in cuore di uomo”.
Adelasia
Profondo come l’abisso è l’amore terreno.
Ti sembra di essere trafitta nel cuore,
quando quell’ infuocato aculeo penetra la mente dell’uomo
fino alle midolla e trapassa il sentimento al punto
che non riesce assolutamente più a contenere o dissimulare
la vampa del suo desiderio.
Arde nel desiderio, ribolle nel sentimento, avvampa, desidera,
gemendo profondamente ed emettendo lunghi sospiri.
I gemiti e i sospiri, l’impallidire e il consumarsi del volto,
sono i segni evidenti dell’anima ferita.
A poco a poco il desiderio ammolisce l’animo,
spezza le forze e le prosciuga fino ad assoggettare completamente
l’animo ed
occuparlo tutto con il ricordo dell’amato,
avvolgendo totalmente e legando l’infelice fino a renderlo schiavo.
Ho riflettuto molto durante la visita al Luoghi Santi
e ora il mio animo è di nuovo libero e senza pena.
Blasio
Quattro sono i gradi attraverso cui passa l’amore terreno.
Il primo si ha quando la mente non può resistere più al suo
desiderio;
mentre il secondo si ha quando non può più dimenticarlo.
Il terzo grado invero è quando nient’altro può risultare più
desiderabile,
mentre il quarto, che è anche l’ultimo,
si ha quando neppure lo stesso desiderio può più soddisfare se
stesso.
E sebbene questi singoli aspetti si possano notare in ciascun grado,
tuttavia in modo specifico nel primo grado si nota l’eccellenza
dell’amore
terreno,
nel secondo la sua veemenza,
nel terzo la sua violenza,
nel quarto la sua insoddisfazione.
Quest’ultimo grado è il peggiore in quanto,
superati i confini dell’amore coniugale,
non conosce più limiti alla sua crescita
perché sempre trova dell’altro da desiderare.
Ha sete e beve, ma pur bevendo non soddisfa la sua sete.
Anzi più beve più ha sete. Ogni piacere terreno, infatti,
termina quando raggiunge il suo culmine
e la fame del desiderio non è sedata, ma stimolata verso nuovi
desideri…
Adelasia
L’insano desiderio
che mi soggiogò era come una malattia incurabile che non lascia
alcuna
speranza,
per la quale si cerca una medicina e mai la si trova,
anzi tutto ciò che si somministra come farmaco per la salute,
provoca un delirio più grande.
Ma ora torno a casa, libera dalle catene del desiderio.
Venerabile Padre, datemi la vostra benedizione
Blasio
Io umile servo di Cristo non posso che ripetere le Sue parole:
“Va e non peccare più”.
Lungo la via del ritorno con il Vostro seguito toccherete luoghi
cari a Noi perché
il nostro fondatore Nilo vi dimorò:
Gaeta, Montecassino, Serperi, Tuscolo e infine Grottaferrata
ove sorge l’augusto monastero dove ancora oggi i suoi discepoli
elevano lodi al
Signore. Quando colà sarete giunti pregate pure sulla Sua tomba
e tutti i peccati Vi saranno mondati…
BLASIO benedice ADELASIA che s’inchina ed esce dalla chiesa seguita
dalle
altre PERSONE.
SC. - 116 - SPIAZZO FUORI DALLA CHIESA DEL PATIR. E/G
ADELASIA esce dalla chiesa seguita dal suo seguito. Appartati alcuni
MONACI
discutono animatamente…
Uno di loro viene inquadrato mentre parla.
I° Monaco
Tu, Basilios, che sei appena giunto dall’Athos
non puoi conoscere la nostra realtà e per questo motivo emetti
giudizi affrettati..
Basilio
Io dico soltanto
che il riferimento di tutti i monaci dovrebbe essere l’Oriente!
Il Re normanno, invece, costruendo questi imponenti monasteri in cui
costringe
tutti voi a fare vita comunitaria come i monaci latini, distrugge
dalle fondamenta
l’essenza stessa del monachesimo che è scelta individuale,
solitaria, ascetica…
Il GRUPPO che accompagna ADELASIA si avvicina e attira l’attenzione
di
BASILIO che gira la testa e osserva. Anche il SEGRETARIO di ADELASIA
fissa il MONACO con curiosità…
Segretario
Perdonate, mia Signora,
ma quel monaco mi ricorda il capo che arringava quei facinorosi in
Terra Santa,
incitandoli contro gli Occidentali
che secondo lui infangavano la memoria di quei Santi Luoghi…
Adelasia
Sarà sicuramente una somiglianza rara.
Anch’io credo di riconoscere in lui la stessa persona…
ADELASIA si dirige verso il GRUPPETTO DI MONACI, ma BASILIOS si
allontana velocemente e sparisce dietro l’angolo della chiesa.
Nel frattempo è uscito dalla chiesa anche BLASIO, che vede ADELASIA
ferma
con i suoi e si avvicina.
ADELASIA rivolta a lui continua:
Adelasia
In quel gruppo di monaci c’era uno che ci ha ricordato
una persona vista in Terra Santa.
Non abbiamo avuto modo di chiederglielo, perché si è allontanato,
ma ci è sembrato uno dei vostri monaci.
Da quando è qui?
Blasio
Penso che state parlando di Basilios, che ho visto allontanarsi.
È un confratello giunto qui da alcuni giorni dai venerandi monasteri
dell’Athos
in compagnia di altri due monaci.
ADELASIA guarda il suo SEGRETARIO e poi BLASIO.
Adelasia
Deve trattarsi soltanto di una marcata somiglianza.
La persona che abbiamo incontrato a Gerusalemme
era chiaramente un mestatore, uno che incitava alla rivolta
contro la presenza dei latini nei Luoghi Santi.
BLASIO ascolta con attenzione le parole di ADELASIA. Poi in
silenzio, dopo un
breve inchino, si allontana pensieroso e imbocca una porticina
secondaria.
SC. - 117 - CORRIDOIO MONASTERO DEL PATIRION I/G
Viene ripreso BLASIO che percorre un corridoio in penombra. Passa
davanti a una
porta e la sua attenzione è attratta da alcune voci concitate che
provengono
dall’interno. Si accosta alla porta e ascolta…
Voce (Basilios)
Sono sicuro che le persone che erano giù mi hanno riconosciuto
Sono le stesse persone che ci hanno notato a Gerusalemme.
Ormai il tempo gioca contro di noi.
Bisogna stare molto cauti fino al giorno in cui ci sarà la visita
del Principe per
l’inaugurazione della Cattedrale.
Il piano studiato a corte e supervisionato dall’augusto nostro
imperatore,
prevede che il Principe venga soppresso da uno dei monaci del
monastero,
tu Alessandro, che poi riuscirà a fuggire…
SC. - 118 - STANZA MONASTERO DEL PATIRION IG
Vengono inquadrati i TRE MONACI all’interno della stanza che
conversano con
fare sospetto.
Alessandro
Speriamo che la nostra azione produca gli effetti sperati,
altrimenti fra pochi anni non resterà più nulla della nostra cultura
e tradizione su
queste terre.
Un tempo i monaci erano il punto di riferimento della corte
imperiale,
ma da quando i re normanni hanno riorganizzato i monasteri,
essi guardano più a Roma che a Bisanzio!
Che traditori!
Basilios
Il piano è stato studiato alla perfezione
e affidato a noi dei servizi segreti della guardia imperiale.
Non possiamo fallire…
Il Principe ereditario assassinato da un monaco durante la sua
visita al
monastero bizantino più famoso del regno!
Il Re interromperà
la politica di riorganizzazione dei monasteri e i monaci saranno
guardati
con sospetto e perseguitati.
Il loro punto di riferimento tornerà a essere Costantinopoli…
III monaco
E se non dovesse andare come previsto?
Basilios
Nessuno potrà coinvolgere mai la corte imperiale nel complotto.
Ognuno di noi sa, quando ha scelto di far parte dei reparti segreti
dell’esercito,
come porre fine alla sua esistenza piuttosto che parlare…
Alessandro
Non può e non deve fallire!
Proprio i monaci di questi monasteri stanno sovvertendo le basi
della nostra
civiltà! Avete osservato il lavoro dei mosaicisti e le figure
mostruose che
decorano il pavimento della chiesa?
Ormai si guarda alla barbara Francia e al Nord più che all’Oriente!
Avete ascoltato le prediche di Filagato dal pulpito della Cattedrale
di Rossano?
Filagato non è un predicatore qualunque.
È anche consigliere del Re e con un gruppo di intellettuali
ha costituito un centro di elaborazione culturale all’interno della
Cattedrale
che partendo dallo studio del pensiero classico,
vuole dimostrare come in realtà il Cristianesimo e l’Islamismo
abbiano basi culturali comuni
con profonde radici nelle culture del Mediterraneo…
Basilios
Queste idee cominciano anche a essere realizzate.
Il Re normanno ha fatto costruire a Palermo la sua cappella
con il concorso di mosaicisti bizantini,
architetti latini e decoratori islamici.
Imbastardendo le lingue a poco a poco le si trasforma in altro…
Fra pochi anni, se continua così,
non resterà più nulla della nostra civiltà…
No! Non possiamo fallire!...
SC. - 119 - CORRIDOIO MONASTERO DEL PATIRION I/G
BLASIO sconvolto si allontana furtivamente per non farsi scoprire…
Dopo un poco si apre la porta ed escono anche i tre falsi monaci…
SC. - 120- SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIR. I/G
BARTOLOMEO, luca e NICETA continuano nel loro lavoro di copiatura.
La
porta si apre e compare BLASIO.
Bartolomeo
Il nostro Archimandrita!
Venite a controllare se i vostri monaci lavorano?...
Blasio
Vengo purtroppo per un motivo ben più serio!
Ti devo parlare…
BLASIO fa un cenno con la mano e BARTOLOMEO lo segue. I due escono…
SC. - 121 - STANZA MONASTERO DEL PATIR. I/G
I DUE MONACI si appartano in una stanza. BLASIO chiude la porta e
con fare
circospetto e pieno di paura si rivolge a BARTOLOMEO.
Blasio
Sciagura, sciagura sul nostro monastero!
Bartolomeo
Che è successo?
Le terre della Sila sono state concesse alla Cattedrale
o i privilegi reali sono stati interdetti?
Che vi può essere di tanto grave che vi preoccupa così?
Blasio
Peggio, molto peggio!
L’esistenza stessa del nostro monastero e di tutte le sue filiazioni
è minacciata!
Bartolomeo
Parlate, vi prego, parlate…
Blasio
Le spie dell’imperatore di Costantinopoli
sono tra noi e vogliono attentare alla vita del principe Guglielmo,
quando verrà in visita al nostro monastero!
Io stesso con le mie orecchie li ho uditi architettare il piano
criminale!
Bartolomeo
Chi sono? Perché non si informa il delegato reale?
Il volto di BLASIO si fa ancora più preoccupato e fissa BARTOLOMEO
negli
occhi:
Blasio
Taci! Per carità…
Siamo tra l’incudine e il martello in questa congiuntura…
Da una parte il Vescovo potrebbero prendere la vicenda come pretesto
per screditare il monastero e indebolirlo,
dall’altra il potere normanno con la Chiesa romana potrebbero
approfittare della
circostanza per sostenere la necessità di una completa
rilatinizzazione dei monasteri italo greci.
Dobbiamo agire con prudenza,… con estrema prudenza…
Bartolomeo
Come?...
Blasio
Mi recherò io stesso a Rossano e mi consiglierò con il giovane,
figlio di uno dei coloni del nostro monastero,
che sta facendo una rapida carriera militare…
Vediamo…
BLASIO esce pensieroso dalla stanza…
SC. - 122 - SCRIPTORIUM DEL PATIRIRION I/G
BARTOLOMEO rientra. I DUE GIOVANI MONACI stanno ancora scrivendo…
Luca
Padre, avete il volto cupo e pensieroso.
Qualcosa vi assilla?
Bartolomeo
Nulla, nulla…È che il lavoro di copiatura
è ancora in alto mare e il giorno della visita del Principe si
avvicina…
Niceta
Non vi preoccupate!
A costo di stare qui giorno e notte ce la faremo!
Luca
Ma qual è la vostra opinione sui Re normanni?
A quanto pare sono molto munifici con il nostro monastero,
più di quanto lo siano stato in passato gli Imperatori di Bisanzio…
Bartolomeo
La mia opinione sui Re normanni ha poco valore,
è la mia opinione, mentre il potere è e resta quello che é.
È vero, i Normanni sono munifici;
hanno finanziato la costruzione di grandi monasteri,
ma c’è chi teme che alla lunga questo faccia perdere identità
al monachesimo bizantino, rendendolo simile a quello benedettino.
Io sono dell’avviso, però, che anche così, come sta dimostrando il
nostro
monastero,
si può continuare ad essere fari ancora più potenti
e illuminare attraverso la conoscenza della cultura bizantina vaste
aree…
Niceta
Ma anche i monaci di una volta avevano rapporti con il potere.
Anche il Padre Nilo incontrava i potenti di allora e parlava con
loro…
Bartolomeo
Era diverso.
Nel caso del Venerabile Nilo il Potere rispettava la Sua autorità
morale.
Oggi i nostri monasteri sono diventati imprese economiche
e i monaci sono semplici meccanismi per il Potere
che li fa crescere se sono funzionali o li annienta se sono ostili…
Luca
Ma anche il Governatore di Rossano perseguitò il Venerabile Nilo…
Bartolomeo
Questo all’inizio,
ma quando la Sua fama si diffuse i Potenti lo cercarono.
Così avvenne per esempio quando era a Gaeta ed erano duchi Giovanni
e la sua sposa Emilia…
SC. - 123 - CORTILE DEL PALAZZO DUCALE DI GAETA E/G
Il DUCA GIOVANNI con alcuni DIGNITARI passeggia sotto i portici del
cortile,
adorno di fiori variopinti e allietato dal canto di uccelli. Un
PAGGIO gli si
avvicina e con il cappello in mano e piegato in un inchino…
Paggio
Eccellenza,
vengo da parte della Signora Duchessa
che chiede di conferire con Lei.
Duca
Riferisci alla Duchessa
che la raggiungerò subito nelle sue stanze..
Il DUCA si congeda dai DIGNITARI che restano immobili e con il capo
chino
mentre lui si allontana lungo il porticato.
SC. - 124 - STANZA DELLA DUCHESSA I/G
La stanza è arredata da un grande letto a baldacchino ed è tutta
affrescata con scene
di Nereidi e Tritoni, putti che scoccano gli archi, fiori…
La DUCHESSA che è seduta con UNA DAMIGELLA su un divano con un libro
di
lettura, appena entra il DUCA si alza, mentre la DAMIGELLA, dopo un
profondo
inchino, esce.
Duca
Avete espresso il desiderio di parlarmi. A che devo il piacere, mia
adorata?
Duchessa
Ho saputo che sui nostri territori è giunto un santo monaco
calabrese.
È tale la fama di santità che lo precede
che subito intorno a Lui si è radunato un gran numero di adepti.
Il luogo dove si è stabilito è misero e austero,
ma risuona del canto di inni e salmi e appare, a chi vi giunga,
più bello di un giardino tutto fiori e frutti.
Vi prego di recarci insieme in questo luogo e far visita a questo
Servo di Dio…
Duca
Si, i miei informatori mi hanno riferito di questo monaco di nome
Nilo,
che si è stabilito sulle nostre terre.
È certamente un uomo di Dio per la vita
che conduce e per le opere che realizza, ma è anche molto scontroso…
Ama poco la conversazione e preferisce la preghiera in luoghi
solitari.
Prima di andare, quindi, penso che sia opportuno farci precedere da
un annuncio,
in modo che non abbia a prendersela a male e fugga dal nostro
ducato.
Perderemmo così un uomo eccezionale, che da fama anche a noi…
SC. - 125 - MONASTERO SERPERI E/G
Il MESSO del DUCA giunge a cavallo per un sentiero e si ferma
davanti alla
semplice costruzione del monastero. Lega il cavallo a un albero e si
dirige verso
un MONACO, seduto davanti al monastero e immerso nella lettura di un
libro.
Messo
Vengo da parte del Duca Giovanni signore di queste terre e ho un
messaggio per
il monaco Nilo.
Il MONACO solleva lo sguardo e osserva il VISITATORE. Senza
proferire
parola, con la mano gli fa cenno di attendere, si dirige verso la
povera chiesa ed
entra…
Dopo un poco esce e dietro di lui appare NILO che si ferma in piedi
sulla soglia
della chiesa.
Nilo
Eccomi, a che devo la visita di un messo del Duca?
Messo
Il Duca e la sua consorte, la duchessa Emilia, sono contenti che si
siano scelte le
loro terre per fondare una comunità di monaci. Sono così ammirati
dalla fama
che Vi precede che ardono dal desiderio di conoscerVi. Vi chiedono
perciò di
venire qui in visita…
Nilo
Riferisci che da molto tempo i miei monasteri non accolgono al loro
interno la
visita di donne, giacché un giorno il demonio a causa di una donna
mi tentò
ferocemente e anche adesso quando vedo una donna il Maligno torna e
mi
tormenta.
Messo
I miei Signori conoscono bene la vita che conducete e la lotta dura
contro ogni
tentazione del Mondo, ma vi supplicano di accettare una loro
visita!...
Nilo
Negare una visita potrebbe sembrare un atto di superbia. Riferite
comunque alla
vostra Signora che venga con il Duca e con un seguito di uomini. Non
sia
accompagnata da nessuna donna della città…
Il MESSO dopo aver ascoltato, si inchina davanti a NILO, slega il
cavallo e dopo
essere montato in sella si allontana per il sentiero…
Il DUCA, LA DUCHESSA e altri QUATTRO UOMINI a cavallo giungono in
vista del monastero. Si fermano davanti alla chiesa e dopo essere
smontati, si
avviano verso l’ingresso. Dall’interno giunge la melodia di un coro…
SC. - 126 - MONASTERO SERPERI CHIESA I/G
Una DECINA DI MONACI in piedi davanti all’iconostasi cantano una
melodia
bizantina (il polykronion). La chiesa è adorna di icone e di pitture
murali e
illuminata dalla luce fioca delle candele che si riflette sul fondo
d’oro delle icone.
NILO è al centro e si nota per la luminosità del volto e dello
sguardo.
Il DUCA, la DUCHESSA e il seguito, si inginocchiano in fondo alla
chiesa e si
raccolgono in preghiera.
Finita la funzione, i MONACI escono. NILO si avvicina al GRUPPO e
con la
mano fa cenno di alzarsi…
Duchessa
Padre, eravamo ansiosi di conoscerVi. La vostra fama era giunta a
noi prima di
Voi, ma ora abbiamo avuto anche il privilegio di accoglierVi sulle
nostre terre…
Nilo
Sono io a ringraziarVi per l’ospitalità concessa a me e ai miei. Dio
ve ne renderà
merito, ma è necessario non abbassare mai la guardia davanti al Male
che si
accompagna all’ozio, alla superbia e alla vanagloria. Siate dunque
continenti,
aiutate chi in questa vita è stato meno fortunato di Voi e meno ha
avuto e siate
sempre timorati di Dio…
Duchessa
Torniamo a casa pieni di gioia e con il cuore leggero. Oggi è stato
il giorno più
bello della mia vita e ne rendo grazie a Dio!
I DUCHI con la scorta salutano NILO e si avviano verso l’ingresso.
Anche NILO,
dopo essersi prostrato davanti all’iconostasi, esce dalla chiesa.
SC. - 127 - MONASTERO SERPERI INGRESSO ESTERNO CHIESA E/G
Mentre NILO esce dalla chiesa e si sofferma a parlare con DUE
CONFRATELLI,
arriva trafelato un UOMO a cavallo che si ferma e balza a terra. Si
inginocchia
davanti ai tre e quasi ansimando parla:
Uomo
Vengo da Roma e viaggio senza sosta da più giorni. Vi porto un
messaggio del
mio Signore Filagato, vostro concittadino.
Ben sapete le vicende della Cattedra di Pietro su cui l’arcivescovo
Filagato venne
chiamato da Crescenzio dopo che costui, con l’aiuto del popolo
romano,
cacciò il giovane Papa Brunone di Corinzia, nipote dell’Imperatore,
che aveva assunto il nome di Gregorio V.
Avesse ascoltato allora i consigli che gli provenivano da Voi!
L’insaziabile ambizione, invece, fece si che egli si sedesse sulla
cattedra romana
assumendo il nome di Giovanni XVI, ma a un anno appena
dall’insediamento…
SC. - 128 - UNA DELLE PORTE DELLA CINTA MURARIA DI ROMA
E/G
GREGORIO V, l’imperatore OTTONE III con seguito ed esercito, varcano
una
delle porte della città…
Uomo (V.F .C.)
…l’Imperatore e il Pontefice perseguitato sopraggiunti a Roma, gli
fecero ben
presto sorbire il calice della loro tremenda ira.
SC. - 129 - STANZA PALAZZO PAPALE I/G
Viene inquadrato FILAGATO assiso sul trono pontificio. I SOLDATI
irrompono
nella sala, l’afferrano lo denudano e lo portano via in ceppi.
Uomo (V.F .C.)
Venne catturato come un infame malfattore, messo in ceppi…
SC. - 130 - SOTTERRANEO DI CASTEL SANT’ANGELO I/G
FILAGATO ridotto a una larva giace rannicchiato in un angolo buio
della
prigione. Una finestrella in alto protetta da robuste sbarre, getta
una luce fioca e
sinistra sulla scena.
Uomo (V.F .C.)
…gettato in una segreta…
Entrano DUE SOLDATI e un CARNEFICE incappucciato con gli strumenti
di
tortura.
Uomo (V.F .C.)
…preso, torturato, mutilato delle più indispensabili membra, e cioè
degli occhi,
della lingua e del naso, orribile a vedersi e incapace perfino di
emettere un
lamento.
SC. - 131 - MONASTERO DI SERPERI E/G
Viene inquadrato NILO che ascolta con il volto contratto il
racconto.
Nilo
Dio, Dio mio, dove spinge l’uomo la brama del potere!
Già Dio l’aveva elevato a una straordinaria magnificenza facendolo
nominare
vescovo di Piacenza, concedendogli intelligenza e capacità oratoria,
ma la vanagloria nemica di tutti gli uomini che occupano alte
cariche,
alla fine lo ha fatto precipitare in un abisso
da cui mai più si risolleverà in questo mondo…
Ma dimmi, perché hai fatto un viaggio così lungo per venire fino a
me?
Uomo
Il vescovo Filagato, pur in quelle condizioni quando mi è stato
concesso
di visitarlo nelle segrete di Castel Sant’ Angelo,
visione terrificante che non riesco a togliermi dalla mente
con il volto ridotto a una maschera e i rigurgiti di sangue ancora
in gola,
ebbe la forza di tracciare sulla polvere del pavimento il vostro
nome:
“Nilo, aiuto”…
Il volto di NILO diventa più pensieroso e quasi si commuove al
racconto che
sente.
Nilo
È giusto stare vicino a chi soffre pur a causa dei propri peccati,
anche se in questo caso la punizione mi appare eccessiva e crudele.
Sono vecchio e malato, ma Dio mi concederà la forza di venire a Roma
a intercedere per lui presso l’Imperatore.
SC. - 132 - SALA PALAZZO LATERANO I/G
La CORTE PAPALE è riunita in una sala del palazzo. Un MESSAGGERO
arriva
di corsa e sussurra qualcosa all’orecchio del SEGRETARIO, il quale a
sua volta
informa il PAPA.
Papa
Giunge oggi nella nostra città una figura che più che d’uomo sembra
d’angelo
tanta è la fama che lo precede. È giusto che io l’accolga
adeguatamente
attendendolo davanti alle porte della città come si conviene a un
Santo.
Il PAPA si alza e a piedi si avvia verso la porta con tutto il
seguito di
CARDINALI, PAGGI e SOLDATI.
SC. - 133 - STRADA DI ROMA CON UNA PORTA DELLA CITTÀ SULLO
SFONDO E/G
Il CORTEO PAPALE in vista della porta della città incrocia il CORTEO
IMPERIALE che entra in città. L’imperatore OTTONE III a cavallo si
avvicina
alla portantina papale e s’inchina.
Ottone
Santità, con i tempi che viviamo non è consigliabile uscire dalla
città con una
scorta così ridotta. Vi faccio scortare dai miei soldati.
Papa
Non ho intenzione di allontanarmi dalla città.
Sono qui per accogliere un monaco calabrese di nome Nilo la cui fama
di santità
penso che sia giunta anche alla corte imperiale.
Ottone
Nilo di Rossano? Anch’io ne ho sentito parlare e voglio avere il
privilegio, se Sua
Santità me lo consente, di incontrarlo.
Si vede NILO, vecchio e stanco, arrivare. Il PAPA e l’IMPERATORE
scendono e
a piedi, gli vanno incontro.
L’IMPERATORE fa per inchinarsi e baciargli la mano, ma NILO gli
afferra la
spalla e lo solleva. Gli si avvicina il PAPA e NILO si inchina per
baciargli la
mano, ma il PAPA dolcemente lo solleva. Poi con NILO al centro si
avviano
verso il LATERANO.
SC. -134- SALA PALAZZO LATERANO I/G
NILO è seduto tra il PAPA e L’IMPERATORE mentre la corte è a
distanza.
Nilo
Per amore di Dio vi prego di perdonarmi,
perché io non sono degno di questi onori.
Tocca a me piuttosto prostrarmi ai vostri sacri piedi
e venerare le eccelse dignità vostre.
Io non sono venuto dalle Vostre Maestà per desiderio di gloria o di
donativi,
ma per implorare grazia per il vescovo Filagato,
che molti servizi ha reso a Voi e che da Voi
ne è stato così malamente ricompensato.
Vi ricordo che egli vi ha immersi entrambi nel fonte battesimale
e ora da Voi è stato privato della luce degli occhi.
Prego quindi le Vostre Maestà di farmene dono,
affinché stando insieme, possiamo piangere insieme i nostri peccati.
L’IMPERATORE è visibilmente commosso, mentre il PAPA sembra
perplesso e
un po’ contrariato.
Ottone
Noi siamo pronti a eseguire tutto quanto piace alla tua Santità,
purché anche tu
acconsenti a una nostra preghiera e cioè ti compiaccia di ricevere
un monastero
in questa città e così restare con noi.
Nilo
Non posso rifiutare un dono così grande, non ho fatto nulla per
meritarlo, ma se
questa è la volontà Vostra concedetemelo lontano dai rumori della
città, in un
luogo appartato.
Ottone
Vi concediamo il monastero di S. Anastasio, che è lontano dai rumori
della città e
in un luogo tranquillo come Voi desiderate…
Nilo
Concedetemi ora licenza di recarmi a pregare sulle tombe del Santi
Apostoli.
NILO si alza e si avvia verso l’uscio. Anche L’IMPERATORE lo segue.
Il PAPA, rimasto solo, è furente.
Papa
L’Imperatore da ordini come se fosse a casa sua! Liberare
quell’Anticristo di
Filagato! Qual è l’esempio che il popolo ne trarrà? I Crescenzi si
moltiplicheranno e a Roma ogni giorni sarà insediato un Papa e
cacciato un
altro! Prima di liberarlo, esponetelo al ludibrio del popolo come
gli si conviene!!!
SC. - 135 - PRIGIONE CASTEL S. ANGELO I/G
In un’atmosfera umida e fredda FILAGATO sta rannicchiato tutto
dolorante in un
angolo. La luce fioca di una fiaccola posta nel corridoio rischiara
la scena. Arrivano
DUE SGHERRI e il CUSTODE apre le sbarre della cella. GLI SGHERRI
afferrano
FILAGATO che con il braccio cerca di coprirsi le vergogne delle
ferite in volto. Lo
conducono fuori.
SC. - 136 - UNA VIA DI ROMA E/G
Una FOLLA vociante si accalca ai due lati della via. FILAGATO, con
le mani legate
dietro la schiena, cavalca alla rovescia un’asina, condotta per la
cavezza da un
UOMO INCAPPUCCIATO e da un BANDITORE. Dietro QUATTRO SOLDATI
seguono il CORTEO. La FOLLA sghignazza e qualcuno lancia oggetti..
Banditore
Questa è la pena che viene inflitta a chi profana il sacro soglio
del rappresentante
di Cristo! Il Papa nella Sua magnanimità rimette in libertà l’empio
Filagato come
esempio e monito presente e futuro…
Il mesto CORTEO procede e si allontana tra la folla…
SC. - 137- PALAZZO I/G
NILO sta leggendo in una stanza. Si apre la porta ed entra un
MONACO.
Nilo
Sento fuori degli schiamazzi… Che succede?
Monaco
Padre, venivo proprio a dirvi che il Papa ha dato ordine di condurre
a Voi il
povero Filagato, ma dopo averlo esposto al ludibrio del popolo. È
una visione
orribile a vedersi!
Il volto di Nilo si rabbuia e diventa triste.
Nilo
No, no! Non si umiliano le persone. Mai! Va e riferisci al capo
delle guardie di
non condurre più Filagato da me!
Il MONACO esce…
SC. - 138 - UNA VIA DI ROMA E/G
Il MONACO si avvicina al CAPO delle guardie; gli sussurra qualcosa e
dopo un
poco egli fa cenno al CORTEO di invertire la marcia…..
La FOLLA si è diradata e il CORTEO ripercorre la via con FILAGATO
che quasi
non si regge più sull’asina..
SC. - 139 - PALAZZO I/G
NILO è seduto con la testa fra le mani…
Bussano alla porta ed entra un SERVO.
Servo
L’arcivescovo di Rieti!
Entra senza attendere L’ARCIVESCOVO…
Arcivescovo
L’Imperatore, nostro signore, mi manda a Voi, per spiegarVi
l’inconveniente
spiacevole della liberazione dell’empio Filagato…
NILO lo interrompe, senza permettergli di continuare.
Nilo
Va e annuncia all’Imperatore e al Papa le parole di un vecchio
delirante: “Voi mi
donaste Filagato, cieco e mutilato, non già per riverenza di me, né
per riguardo
della mia nullità, ma solo per amore di Dio. Gli altri e inutili
maltrattamenti che a
lui avete inflitto, quindi, non li avete fatti a lui, ma a me; anzi,
per dir meglio, li
avete fatti a Dio stesso! Sappiate dunque, che come voi non siete
stati
compassionevoli, né avete usato misericordia con un misero, che da
Dio vi era
stato consegnato nelle mani, così neppure il Vostro Padre che è nei
cieli avrà
alcuna pietà per i vostri peccati!”
L’ARCIVESCOVO sembra sorpreso e parlando si infervora sempre più.
Arcivescovo
Il Papa e l’imperatore hanno anche il compito di reggere il governo
del Mondo,
impresa non facile, in quanto il popolo non comprende se non le
punizioni e i
premi che vengono dati per la propria condotta. Non è in grado di
capire le
sfumature e i ragionamenti che solo menti elette discernono. Il
volgo…
L’ARCIVESCOVO si interrompe, perché vede che NILO ha reclinato il
capo sul
petto e fa finta di dormire…
Guarda sorpreso il SERVO che è lì e che allarga le braccia ed esce
contrariato..
Appena uscito NILO si alza e chiama un MONACO che è nell’anticamera.
Nilo
Stanotte stessa partiamo per il nostro monastero di Serperi!
SC. - 140 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIRE I/G
I TRE MONACI continuano il lavoro di copiatura..
Bartolomeo
Dopo qualche anno che Nilo e i suoi discepoli si erano stabiliti a
Serperi, giunse
la notizia che il Papa, come un volgare malfattore, fu messo a morte
violenta,
dopo che gli strapparono gli occhi e venne portato al sepolcro con
gli occhi
pendenti sulle guance. L’Imperatore poi, per far penitenza andò a
piedi al Santo
Monte Gargano, dove sorge il santuario dell’Arcangelo Michele e nel
ritorno
volle far visita al Venerabile Nilo.
Giunto sulle alture che stanno sul monastero e vedendo le misere
cellette dei
monaci, esclamò: “Ecco le tende d’Israele nel deserto”!
SC. - 141 -ORATORIUM MONASTERI DI SERPERI E/G
L’IMPERATORE con il suo seguito avanza verso i monasteri, mentre
NILO con i
CONFRATELLI gli si fa incontro.
Bartolomeo (V.F.C.)
Il Beato Padre, fatto apprestare l’incensiere, gli si fece incontro
con tutta la
Comunità dei fratelli e lo ossequiò con umiltà e riverenza. Ma
l’imperatore,
datagli la mano e sorreggendo il Vegliardo, insieme con lui entrò
nell’oratorium.
Finito di pregare…
SC. - 142 - ORATORIUM MONASTERI DI SERPERI I/G
La Mdp inquadra l’IMPERATORE e NILO che pregano davanti
all’iconostasi…
Imperatore
Il Signore Nostro Signore, finché si trovava con i suoi discepoli,
consigliò loro di
non possedere né bastone, né bisaccia, né due tuniche. Ma quando fu
vicino alla
Sua Passione, disse loro: “Se avete la borsa prendete anche la
bisaccia”. Anche
tu, quindi, che sei invecchiato e prossimo a salire al Regno dei
cieli, devi
prenderti cura dei tuoi figliuoli, affinché essi non si riducano in
gravi ristrettezze
dopo la tua dipartita e si disperdano. Noi ridaremo, quindi, un
monastero con
rendite adeguate per mantenerlo ovunque tu desideri.
Nilo
Se quelli che sono con me sono integralmente monaci e osservano i
precetti divini,
continueranno il cammino sulla strada tracciata anche dopo la mia
dipartita.
Cristo non si compiace della potenza degli uomini, ma di coloro che
pongono
ogni speranza nella Sua misericordia…
L’IMPERATORE si alza per congedarsi.
Imperatore
Chiedimi, come a tuo figlio, tutto ciò che vuoi e io di tutto cuore
te lo darò.
NILO alza la mano e la posa sul petto dell’IMPERATORE.
Niente altro chiedo alla tua Maestà, se non la salvezza dell’anima
tua; poiché
anche se sei imperatore, come tutti gli altri uomini anche tu devi
morire e rendere
conto a Dio delle buone e della cattive azioni.
L’IMPERATORE appare commosso. Con un gesto si toglie la corona e la
mette
nelle mani di NILO che…
Nilo
Ti benedico in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Va
in pace e sii
benedetto.
SC. - 143- SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE PAT I/G
BARTOLOMEO si è alzato a prendere una nuova pergamena. Prende anche
una
bottiglia e versa l’inchiostro nella scodella che funge da calamaio.
Bartolomeo
In quel tempo il Duca di Gaeta, che ammirava molto il Padre Nilo,
disse ai suoi:
“Se il Padre morrà lo porterò dentro la nostra città e li lo
depositerò perché sia
come fortissima torre di difesa contro i nemici.
Saputo questo il venerabile Nilo si decise a trasferirsi in un luogo
dove nessuno lo
potesse riconoscere, perché aveva in gran disprezzo l’ammirazione
degli uomini.
Venuto quindi nella decisione di abbandonare il monastero di
Serperi, reggendosi
a stento a cavallo per la vecchiaia, partì per Roma…
SC. - 144 - ACCAMPAMENTO STRADA CHE COSTEGGIA IL MARE
E/G
NILO a cavallo, seguito dai CONFRATELLI con gli arredi liturgici,
percorre una
strada che costeggia il mare…
Nilo
Non vi rattristate per l’abbandono di quello che fino a oggi è stato
il nostro
cenobio. Io vado infatti trovare un luogo adatto per erigervi un
monastero, dove
io raduni tutti i fratelli e i dispersi miei figli.
Andremo momentaneamente nel glorioso monasteri di S. Agata dove vi
sono
rimasti alcuni nostri confratelli..
La CAROVANA procede lentamente lungo la via e, incontra lungo il
percorso
CONTADINI intenti alle attività dei campi e PASTORI al pascolo, che
si
scoprono il capo e alcuni si inginocchiano al passaggio del solenne
corteo. Di
notte si accampano attorno ai fuochi accesi e riprendono il cammino
all’alba.
SC. - 145 - ACCAMPAMENTO STRADA CHE COSTEGGIA IL MARE
Nilo
Sia lodato Iddio, siamo in vista della città eterna. Non manca molto
per il
monastero di S. Agata.
È notte e improvvisamente appaiono le luci del monastero…
Il CORTEO entra all’interno…
SC. - 146 - CASTELLO DI TUSCOLO E/G
Viene calato il ponte levatoio e il PRINCIPE GREGORIO di Tuscolo
esce con un
seguito di SOLDATI. Una volta fuori dal castello il ponte viene
rialzato e una
SENTINELLA dall’alto controlla che il ponte sia chiuso, guarda
l’orizzonte e fa
cenno al PRINCIPE che le fa un cenno con il capo. Il CORTEO si avvia
lungo la
collina.
SC. - 147 - MONASTERO DI S. AGATA E/G
Alcuni MONACI sono intenti al lavoro dei campi fuori del monastero
di S. Agata.
In lontananza si vede la polvere sollevata dai cavalli del Principe
e del suo
seguito.
Il CORTEO piano piano si avvicina….
Il CORTEO, ripreso di spalle, procede poi verso il monastero che
appare sullo
sfondo…
SC. - 148 - CELLA NILO MONASTERO DI S. AGATA I/G
NILO è nella sua cella intento a scrivere. Si sente bussare ed entra
un MONACO.
Monaco
Padre, Gregorio Principe di Tuscolo chiede di incontrarVi…
Viene inquadrato il volto tra il sorpreso e l’insofferente di NILO.
Nilo
Non sono ancora arrivato che già il Signore del luogo chiede di
vedermi? Io sono
solo il servo dei servi del Signore. Che si vuole da me?.
Mi trovo, tuttavia, sulle terre del Principe di Tuscolo e, quindi,
non posso rifiutare
di riceverlo…
Il MONACO esce e NILO ripone la penna e piega la pergamena. Dopo un
poco
entra GREGORIO principe di Tuscolo, che fa un profondo inchino
Gregorio
Venerando Padre, a causa dei molti peccati non sono degno che tu
entri sotto il
mio tetto. Donde mi viene questa grazia che un Santo sia venuto da
me? Il Signore
ha preferito me peccatore a un giusto! Ecco io metto a disposizione
tua la mia
casa, il mio castello con tutto il suo territorio. Se vuoi qualche
parte di essa basta
che tu comandi!
Nilo
Il Signore benedica te, i tuoi e la tua casa. Concedimi soltanto una
piccola
porzione nel tuo dominio, dove possiamo vivere in pace e cercare il
perdono del
Signore per i nostri peccati e pregare per la tua salvezza!
Gregorio
La porzione di territorio che volentieri ti concedo è la più bella e
contiene anche
una cripta ferrata, avanzo della villa tuscolana del famoso
Cicerone. Là potrai
edificare il tuo monastero…
Il PRINCIPE fa per baciare la mano a NILO che la ritrae e non gli
permette di
baciargliela.
Il PRINCIPE esce.
NILO ha un giramento di testa e si siede su uno sgabello. Rientra un
MONACO e
NILO con voce flebile…
Nilo
Raduna tutti i fratelli intorno a me…
Il MONACO corre verso l’ingresso.
Dopo un poco arrivano i MONACI che si dispongono intorno a NILO.
Nilo
Non posseggo neppure un centesimo. Vi lascio i pochi cenci che qui
vedete che
sono le uniche cose che ho accumulato in vita. Vi prego di portarmi
il vivificante
Mistero (Comunione) di Cristo…
Io vi prego, quando sarò morto, di non tardare a seppellire sotto
terra il mio
corpo; non lo deporrete nella casa del Signore, né costruirete alcun
tumulo su di
me, né vi aggiungerete ornamenti di sorta. Se tutto al più volete
apporvi un
qualche segno di riconoscimento, perché si riconosca il luogo dove
mi avete
seppellito, sia questo la nuda terra, affinché i pellegrini vi si
possano adagiare.
Anch’io, infatti, sono stato pellegrino per tutti i giorni della mia
vita. Ricordatevi
di me nelle vostre sante preghiere.
NILO benedice tutti, poi si avvia verso il letto dove si distende e
perde
conoscenza…
I MONACI si raccolgono intorno a lui in preghiera.
Suona l’ora del Vespero e i FRATI, ad un cenno, sollevano il letto
di NILO e lo
portano verso l’ingresso..
SC. - 149 - CHIESA DEL MONASTERO DI S. AGATA I/N
Il corteo di MONACI che trasportano NILO entra salmodiando in chiesa
e depone
il letto di fronte all’altare. I MONACI prendono posto nel coro,
mentre l’officiante
vestito dei paramenti sacri inizia la funzione..
L’ultimo raggio di sole entra dalla finestra ad occidente e illumina
NILO, il quale
apre per un istante gli occhi e poi reclinando il capo li chiude
definitivamente…
I MONACI passano tutta la notte salmodiando e pregando intorno alla
salma di
NILO. Fattosi giorno sollevano il feretro tra ceri ed incensi lo
conducono verso la
Cripta Ferrata che si vede in prospettiva e a poco a poco si
trasforma, come in una
visione, nel monastero che oggi si osserva.
SC. - 150 - MONASTERO DI GROTTAFERRATA OGGI
Immagini del monastero di Grottaferrata oggi.
SC. - 151 - SCRIPTORIUM SALA SCAFFALATURE DEL PATIRIRION
I/G
BARTOLOMEO e i DUE MONACI stanno scrivendo.
Bartolomeo
Questa è la storia del nostro Padre Nilo. Senza di Lui non sarebbe
mai esistito il
nostro monastero né il lavoro che stiamo facendo…
Si sente bussare alla porta ed entra BLASIO, che fa un cenno a
BARTOLOMEO
che esce.
SC. - 152 - VIALE PATIRION E/G
I DUE MONACI escono e si avviano lungo il viale del monastero.
Blasio
Sono stato a Rossano e ho parlato della vicenda delle spie che ci
troviamo in casa
con il giovane ufficiale, figlio del nostro colono. Mi ha detto di
stare tranquillo.
Sistemerà tutto lui..
Bartolomeo
In che modo?
Blasio
Mi ha detto che ci penserà…
Si sentono i MONACI che cantano in chiesa, mentre BASILIOS e gli
altri due
FALSI MONACI con passo veloce camminano lungo un viale. BASILIOS
estrae da
sotto l’abito monastico un COLOMBO VIAGGIATORE e, dopo essersi
guardato
intorno con sospetto, lo libera..
Fanno per tornare verso la chiesa, ma dal bosco sbucano SEI BRIGANTI
che
urlando si lanciano su di loro, li pugnalano e poi scappano.
BASILIOS e i suoi feriti
a morte gridano. I MONACI escono dalla chiesa e si precipitano a
soccorrerli.
BASILIOS mormora qualcosa e poi muore.
Luca
Stavo uscendo dallo scriptorium e ho visto i briganti pugnalarli e
poi fuggire..
Blasio
Erano bravi confratelli giunti da lontano… Che il Signore li
accolga! Chiederemo
al delegato imperiale più sorveglianza sulle nostre terre i cui
confini sono troppo
esigui per garantire sicurezza al monastero!...
Luca
La malvagità arriva ormai a colpire fin sulla soglia della casa del
Signore. Il
Male non ha confini…
Blasio
Luce e tenebre, vita e morte, destra e sinistra, sono tra loro
fratelli. Non è
possibile separarli. Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono
cattivi, né la
vita è vita, né la morte è morte. Chi siamo noi per giudicare?...
Luca
Padre, ma allora non vi è saggezza a questo mondo?
Blasio
La Saggezza è una donna sterile, senza figli….
BARTOLOMEO e BLASIO si guardano con tristezza. La Mdp sfoca sul sole
al
tramonto….
FINE
prof Giuseppe Roma